18. IN VIVAVOCE

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CHLOE

Fare l'amore con Marco era sempre speciale. Lui mi faceva sempre sentire unica, la sua donna. E quella sera non fu da meno, solo che il suo modo di fare fu un po' più possessivo del solito. Mi baciò e mi prese come se fosse l'ultima volta che facessimo l'amore, come se la sua vita dipendesse da questo. Avevo capito il perché. Era come se stava di nuovo marcando il suo territorio, come se stava reclamando la sua proprietà. Dopo sei anni ancora non ero riuscita a togliergli il vizio di essere così possessivo. Una volta su una spiaggia spagnola mentre eravamo in vacanza, prese a pugni un uomo che mi stava guardando sfacciatamente e non aveva ascoltato i suoi avvertimenti. Un'altra volta se non l'avessi fermato, avrebbe fatto a pugni addirittura col figlio del presidente del consiglio ad una serata di beneficenza. Disse che mi stava guardando troppo. Ah Valente, cosa devo fare con te? Nasconderti Chloe, perché ora che è finito il momento dolce, sta per arrivare quello amaro!! Ancora non avevo capito come aveva fatto a scoprirlo. Chloe, ancora ti meravigli? Forza, è tuo marito, ovvio che lo sa. Ricorda che ha sempre avuto poteri sovrannaturali fin dai tempi in cui lavoravi per lui! Giusto.

E allora stavamo nel letto dopo che avevo passato i momenti più hot della mia vita che tra poco si sarebbero trasformati nei momenti più cruel.

'Sei mia Chloe...' Mi disse ad un centimetro da me. Ma davvero? Non me ne ero accorta dalla performance che hai fatto poco fa.

'Lo so Marco e questo non cambierà mai...' Lo accarezzai in viso. Quanto era bello e quanto lo amavo.

'Ti ha baciato sulla guancia. Non glielo perdonerò mai.' Il suo volto si incupì. Rieccolo con le sue ossessioni. Ero sicura che nella sua mente passasse solo quel casto bacio e nient'altro. Neanche il fatto che Tristan Monteiro era uscito di prigione e si fosse presentato allo studio.

'Lasciami spiegare-'

'Non c'è nulla da spiegare Chloe. Lui ti ha dato un bacio, si è avvicinato a te, al tuo corpo, e tu non lo hai fermato.' Lo sapevo.

'Non me l'aspettavo.' Gli dissi sincera.

'Cavolo Chloe, con quel bastardo ti puoi aspettare di tutto, e già il fatto che sia venuto fin quì dopo tutti questi anni e ti abbia avvicinata ti fa capire tutto!!' Ecco che iniziava ad arrabbiarsi.

'Marco lui non è venuto per me. Io sono stata un puro caso per lui.'

'E gli credi? Credi a questa stupidaggine? Secondo te si sarebbe trovato per caso proprio dove lavori tu a Milano, ma non è lì per te? La cosa mi fa ridere guarda. Io lo ammazzo stavolta.' Sapevo che lo avrebbe fatto davvero se non l'avessi fermato.

'Mi lasci spiegare? So che hai imparato ad essere più ragionevole e ad ascoltarmi.'

'Non quando c'è di mezzo quel verme. Perdo la ragione. Ricordati cosa ti ha fatto e come ha scansato la morte grazie a te. Ora è troppo tardi. Non si doveva presentare dove tu lavoravi.'

'Ma se l'ho invitato io a venire nel mio studio! Lui neanche voleva stare a due passi da me!'

'L'hai invitato tu?' Si mise a sedere nel letto e mi guardò furioso. 'L'hai davvero invitato tu Chloe? Ti sei bevuta il cervello?? Hai capito cosa poteva farti-'

'Non lo avrebbe fatto.' Cercai di difenderlo. Tristan era cambiato. Cavolo, stava addirittura difendendo una donna! Se questo non era cambiare non sapevo cos'altro potesse essere.

'La smetti di difenderlo?? Chloe ricorda che è un mostro! Ricorda quante persone ha ucciso, quante donne ha torturato, quanto male ha fatto a loro, Claudia, a te! L'hai già dimenticato??' Era furioso, ma doveva comprendere.

My Protector - Il Mio Protettore ✔Where stories live. Discover now