39. CODICE ROSSO

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CHLOE

Staccai subito la chiamata non appena mi feci dire in quale ospedale si trovava. Il sangue mi si gelò nelle vene e la gioia di poco prima svanì nel nulla dando posto ad un senso di panico. Mi precipitai da Marco che si trovava nel suo studio probabilmente a meditare sulla sua prossima paternità gemellare, ma al momento non mi importava. Avrebbe avuto almeno altri sette mesi per potersi abituare all'idea. Spalancai la porta e vi entrai senza molte cerimonie.

Lui alzò lo sguardo turbato verso di me.

'Mi devi portare in ospedale!' Gli dissi, al che lui spalancò gli occhi e corse verso di me. In realtà fece solamente due passi perché erano quelli che gli bastavano per raggiungermi. Mi scosse.

'Cosa succede?? Non ti senti bene?? Hai dolori alla pancia?? I gemelli non stanno bene??' Ah. Allora non è proprio a lutto...anzi, è anche preoccupato per i "gemelli"...molto interessante. Ma non era il momento per pensarci.

'Ma che dici?? Io sto benissimo! Bella è in ospedale ed è in fin di vita! Mi devi portare immediatamente lì!!'

'Ramirez? Mica è stato quel bastardo?' Strinse i pugni.

'No! Non so cosa sia successo, ma dobbiamo andare, ti prego Marco!!' Lo supplicai con le lacrime agli occhi.

Lui mi osservò freddo, poi fece un sospiro profondo.

'E va bene. Andiamo.' Disse prendendo la chiave dalla scrivania.

Una volta in macchina, realizzai una cosa mentre eravamo per strada.

'Uhm...scenderai con me?' Gli chiesi con calma.

'Non ho capito, vorresti andare da sola in un ospedale?'

'Uhm...sai potresti anche solo accompagnarmi e andar via. Ti stuferesti e non so quanto tempo ci vorrà. Ti chiamo quando ho finito. Affare fatto!'

'Cosa c'è che non va, Chloe?' Cavolo, ma come faceva a capire tutto di me??

'Meglio se non vieni, Marco. Fidati.'

'Motivazione, Chloe.'

'Fidati-'

'Chloe.' Ecco. La voce del comando.

'Tristan è lì.' Gli dissi a bruciapelo. E a ciò ci fu solo silenzio. E dopo il silenzio una frenata. E dopo la frenata un'inversione di marcia. 'Cosa stai facendo? Non si va da quella parte per l'ospedale...'

'Lo so. Sto tornando a casa.' Disse stranamente calmo.

'Ma cosa fai?? Io ci devo andare, anche a costo di prendere un taxi e andarci da sola!'

'Tu non vai da nessuna parte vicino a quell'essere. Anzi, dì la verità, hai anche parlato con lui al telefono...' Strinse il volante.

'Ho chiamato Bella, non lui! E mi ha risposto perché era l'unico a poterlo fare! Portami subito lì!' Urlai.

'Non se ne parla.'

'Allora vieni anche tu!!'

'Vuoi che commetta un omicidio in ospedale?'

'Trattieni i tuoi istinti omicidi, cavolo! Stiamo parlando di una mia amica che non si sa se ne uscirà viva! Ce l'hai un cuore??' Urlai ancora.

'Solo per te, non per gli altri.'

'Ora hai raggiunto il limite. O mi accompagni in ospedale, o la prima cosa che farò è telefonare Claudia e dirle tutta la verità!!' Al che lui frenò.

'Cosa sai di mia sorella?'

'Tutto. Credevi non l'avessi saputo? Ora accompagnami!'

'Chloe io non posso stare nelle vicinanze di quel bastardo.'

My Protector - Il Mio Protettore ✔Where stories live. Discover now