56. FASE DI RISVEGLI

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YAGO

Il viaggio di ritorno in ospedale fu piuttosto silenzioso, ma mentre stavamo per arrivare non riuscii a trattenere le parole.

'Sei stata molto coraggiosa, Claudia...' Le dissi. Avevo visto totalmente un'altra persona. Una donna forte e determinata. Era cresciuta tanto rispetto a quando la conoscevo io e probabilmente aveva fatto di quelle brutte esperienze un punto di forza.

Lei non rispose. Forse era ancora scossa dall'incontro. Cercai di non dirle più nulla e lasciarla con i suoi pensieri.

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Arrivammo in ospedale e vi trovammo un bocconcino ancora imbronciato e un Valente nero dalla rabbia. Probabilmente non avevano ancora riappacificato. Quando ci videro scattarono entrambi a guardarci. Valente fu il primo ad avvicinarsi.

'Claudia-'

'È tutto ok. Non chiedermi nulla. Sto bene. Anzi, sto molto meglio.' Disse alzando le mani per evitare ulteriori domande. E non contento lui si rivolse a me.

'Monteiro? È successo qualcosa di significativo?' Cercò di gelarmi con uno sguardo.

'Non devo essere io a risponderti.' Alzai anche io le mani. Claudia sapeva essere molto vendicativa da come avevo notato. Quello schiaffo dato al padre era stato davvero forte, cavolo. Non avrei preferito l'esperienza. 'E comunque Riveira ci aspetta a breve per la consegna nelle sue mani del potere.' Conclusi.

'Può anche prenderselo. A me non importa. L'importante è che anche io faccia due chiacchiere con Ramirez.' Rispose freddo.

'Io invece non sono d'accordo.' Si intromise Claudia. Suo fratello la guardò.

'Cosa vuoi dire?' Le chiese.

'Chi è questo Riveira per prendersi il potere di Ramirez?' Disse lei ferma. Decisi di intervenire.

'Ramirez in passato uccise il padre di Riveira per rubargli il potere. Ora lui vuole riprendersi ciò che gli spetta di diritto.' Risposi in breve.

'Per poi continuare a fare delle cose cattive? Non ci sto.' Rispose lei di nuovo con quella fierezza negli occhi.

'Non intrometterti in ciò che non ti riguarda, sorellina.' La avvertì Valente. Ero d'accordo. Era pericoloso mettersi contro gente come Riveira. Aveva mille conoscenze in Italia e in Argentina.

'Mi riguarda. Il potere è ancora di quel bastardo di mio padre, no? Di conseguenza le eredi siamo io e Bella, o per essere precisi, solo di Bella, visto che è la figlia legittima. Ed io vi dico che non voglio questa cosa qua.' Si ostinò. Stavolta intervenne Chloe.

'Claudia, non dire o fare sciocchezze. Sai che chi si mette in mezzo a queste cose finisce sempre male. Non creiamo altri problemi alla nostra famiglia.' È sempre il mio saggio bocconcino.

'Vedremo. Solo, voglio che fin quando non sapremo di Bella, le cose rimangano così. Avvisate Riveira che questa cosa è rimandata.' Disse lei e poi andò via verso l'uscita. Noi ci voltammo e ci guardammo.

'Marco devi fermare tua sorella. Cosa si è messa in testa? Ci farà ammazzare tutti!' Disse Chloe nel panico. Sembrava aver dimenticato l'inconveniente col marito.

'Tranquilla Chloe. Claudia non farà perfettamente nulla. A costo di chiuderla in una stanza e non farla uscire più. Non metto di nuovo in pericolo la mia famiglia.' La tranquillizzò. 'Ed ora Monteiro ci dirà cosa è successo in quella stanza con Ramirez.' Ecco. Sapevo che non scampava.

'Secondo te? Tua sorella ha schiaffeggiato suo padre e gliene ha dette di tutti i colori. Non l'avevo mai vista così. E non avevo mai visto Ramirez in quello stato. Una bella scenetta d'altronde...' Sorrisi rivivendo la scena.

My Protector - Il Mio Protettore ✔Where stories live. Discover now