Il gruppo

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Al suo muovere passi rapidi e decisi, i folti capelli del ragazzo che poco prima aveva parlato rimbalzavano su e giù, finendogli spesso sugli occhi. Non sembrava farci troppo caso, ci era più che abituato, e in più la situazione lo toccava più di quanto chiunque avesse mai potuto immaginare.
'Ogni volta che arriva un nuovo portatore di stand qui succedono guai', pensò, ritornando a quello che aveva raccontato Melissa poco prima.
Uno stand pieno di cristalli, con un fiocco bianco ed enorme poggiato sulla testa... il portatore era una ragazza bionda con la frangetta. Stile opinabile, pensò lui portando finalmente indietro una delle ciocche di capelli che ormai da qualche minuto torturavano i suoi occhi blu. Probabilmente, era uno stile che qualche anno prima gli sarebbe piaciuto eccome... prima di trovare quei pochi amici, prima di capire quale fosse davvero il suo posto, a Miami. Si faceva chiamare Slash ormai da tempo, in pochi conoscevano quello che era il suo nome, ma nessuno tra quei pochi osava mai pronunciarlo.
Casa di Axel si faceva ad ogni passo più vicina, ma era come se la vicinanza gli confondesse maggiormente le idee: cos'avrebbe dovuto dire? Era il caso di andare proprio da lui a dire una cosa del genere? ... assolutamente no, si sarebbe solo scaldato senza giungere ad alcuna conclusione o dirgli cosa fare. Doveva agire con Melissa, stroncando il problema alla radice... nessun altro avrebbe dovuto sapere di quella ragazza.
Sapeva bene che assieme a Melissa tutto sarebbe stato svolto è mascherato alla perfezione; quel ragazzo dai capelli blu era estremamente intelligente, e il suo stand gli permetteva di acquistare qualità trasmissibili, tramite un escamotage, anche a Slash.
Lui e Melissa erano quasi imbattibili quando si trattava di strategia, riuscivano sempre, in un modo o nell'altro ad anticipare le mosse degli avversari, e probabilmente sarebbe stato così anche quella volta. Così, decise di tornare indietro, in modo da consultarsi direttamente con lui.

Intanto, l'assenza di Slash aveva suscitato un dibattito tra i tre ragazzi rimasti lì. Da un lato, Melissa sosteneva che non si sarebbe dovuto far nulla se la ragazza non li avesse attaccati, avrebbero sollevato solo inutili questioni.
≪ Probabilmente non sa nemmeno cos'abbia fatto, mi sembrava piuttosto stanca e confusa... secondo me Slash s'è scaldato troppo, se devo dirvi la verità. ≫ disse Melissa, stoico. Appoggiati dall'altra parte del vicolo vi erano Dizzy e Buckethead, decisamente intenzionati ad agire. L'animo calmo di Dizzy era stranamente tormentato da un po', e stava attribuendo la cosa alla presenza di quel nuovo stand.
≪ Se devo parlare in maniera sincera, Melissa, penso che sia uno dei pochi casi in cui agire sia davvero necessario. O almeno, dovremmo capire chi è e seguirla o usare il mio stand su di lei, per capire bene quali siano le sue intenzioni... non mi piace la situazione, ti ricordo cos'è successo l'ultima volta che abbiamo lasciato correre. ≫ il biondo cenere dei capelli di Dizzy incorniciava il suo viso angelico, il viso di qualcuno che dava l'impressione di essere la persona più buona del mondo, che non avrebbe mai alzato un dito su qualcuno. Dizzy non aveva mai realmente picchiato qualcuno.
Buckethead, come al solito, si nascondeva sotto degli occhiali da sole decisamente grandi per il suo viso, e senza dire una parola, si limitava ad annuire a quelle del biondo, lasciando intuire quale fosse la sua opinione.
Melissa riuscì, in pochi istanti, ad arrivare alla soluzione più logica, suggerita dalle parole di Dizzy.
≪ Allora limitiamoci a cercarla e a parlarle. ≫ il ragazzino portò un ciuffo di capelli blu dietro l'orecchio, preparandosi a litigare anche con Slash, che come al solito non avrebbe mai assentito subito. Il suo carattere forte lo avrebbe spinto a controbattere in ogni caso.
Dopo aver parlato con Slash, avrebbe dovuto discutere anche con Axel, probabilmente la persona che più gli stava antipatica sulla faccia della terra. Infatti, Melissa era in quel gruppo solo perché era un ribelle come loro, e perché mosso da un forte sentimento di amicizia verso la "povera" Dizzy, la migliore amica di Axel. Lei sì che aveva una pazienza di ferro, dato che quella testa calda passava giornate a raccontarle cretinate su cretinate!
Non gli restava, a quel punto, che aspettare il ritorno del moro.

Le bizzarre avventure di Jojo - Pitch Black IceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora