Hells Bells - parte 1

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Mezzanotte.
Il buio era sceso ormai da qualche ora , la luna era altra nel cielo e non si sentiva nemmeno un suono. A trenta secondi dalla mezzanotte, un suono di campane risuonò inspiegabilmente nell'aria, addirittura incuriosendo qualche civile che s'affacciò alla finestra sperando di poter associare qualcuno o qualcosa a quel suono, che continuava a martellare fastidiosamente la quiete pubblica.
Col passare dei minuti, le campane non accennavano a fermarsi, e fu dunque doveroso per il signor Brown - il vecchio edicolante -, chiamare la polizia, e il fato volle che a rispondere fosse proprio Livia. William sedeva al suo fianco, e non appena la sentì ripetere con tono interrogativo la parola "campane", scattò in piedi turbato, e subito si diresse verso la porta d'uscita, afferrando il suo cappello. Livia riattaccò e chiese: ≪ Sta succedendo quello che temevamo, non è così? ≫
≪ Sì, e ha agito molto prima di quanto avessimo previsto ≫ sistemò frettolosamente il cappello sul capo, per poi continuare ≪ vai da Jamie, non uscite di casa... e non passare per le vie principali. ≫
Lanciò sulla scrivania di Livia le chiavi di casa e si precipitò per strada con Good Times Bad Times al seguito, ed iniziò subito la disperata ricerca di qualcosa che potesse ricollegarsi a quell'uomo. Quindi, anche con due figlio a carico, una moglie e una taglia sulla schiena, quel genio continuava a creare scompiglio nella città su cui il poliziotto vegliava... ma non aveva di meglio da fare? Un lavoro da archeologo, una laurea in storia buttati per dedicarsi ad attività che William, dal canto suo, non aveva mai capito. Sin dalle superiori, quel ragazzino amava fin troppo il mondo dell'esoterismo, era affascinato dai riti, dalla tavoletta Ouija, ma in particolare dal mondo dei vampiri: cavolo, intere giornate di studio passate a cercare di convincerlo dell'inesistenza del Necronomicon, dei vampiri, delle streghe.
Tralasciando questo piccolo dettaglio, William considerava quel ragazzo il suo migliore amico; nonostante di amici "normali" ne avesse tanti, gli piaceva aiutare qualcuno con un'autostima molto bassa ad uscire da quella brutta situazione... non avrebbe però mai pensato che il suo aiuto si sarebbe trasformato in un ridicolo tentativo di creare una specie di Van Helsing odierno. Vincent Hells (aveva iniziato a farsi chiamare così da quando aveva ottenuto il suo stand) diventò in pochissimo tempo un personaggio pieno di sé, arrogante e molto meno astuto di quanto lo fosse prima, a parer del poliziotto. Beh, era nato un mostro, in pratica. Un mostro che aveva pugnalato alle spalle chi gli era stato vicino nel momento del bisogno, che se n'era andato via con altri solo ed unicamente per sparlare del suo vecchio migliore amico, per sottolineare quanto troppo rossi fossero i suoi capelli, quante troppe lentiggini avesse, e quanto la sua villetta fosse piccola e brutta rispetto alla sua. Questo perché lui era un grand'uomo vissuto, un cacciatore di vampiri sicuro di sé, che chissà quanti vampiri aveva acchiappato, e chissà quanti posto aveva visto. Ricordando quegli eventi, a William veniva da ridere mentre camminava, tutto quello sparlare in realtà l'aveva solo rafforzato dal suo punto di vista (sì, era complesso per lui realizzare che difficilmente si fidasse di qualcuno), e pensava fosse stato un bene capire chi realmente ci fosse sotto la maschera del fragile Vincent McKinnon: un infame. Non aveva notizie di lui da anni, ma ormai conosceva fin troppo bene il suo modus operandi: prima le campane, poi il panico, poi gli attacchi diretti.
Ed era quell'ultima parte a preoccuparlo.
Il potenziale di quel dannato stand era altissimo, quasi superava quello di Good Times, e non aveva mai e poi mai avuto un confronto diretto e solitario con lo stand di Hells, poiché proporglielo sarebbe stato da stupidi.
Improvvisamente, la figura di qualcuno nell'ombra catturò immediatamente la sua attenzione.
≪ Hey, aspetta! ≫ una voce fin troppo familiare lo chiamò da lontano, e lui rabbrividì.
... lui non doveva essere lì, non in quel momento.
≪ Jamie, vai a casa. ≫ disse William, scorgendo la figura del figlio avvicinarsi. ≪ Non dovresti essere qui, siamo in stato di allerta massima, e ho mandato Livia a casa da te. ≫
≪ Allerta massima? Che è successo? Vado a casa! ≫ Jamie rispose, indicando la via principale.
≪ No, non passare di là...≫ sospirò, e poi disse: ≪ ...resta qui e non staccarti da me, è tardi e non puoi passare per le vie principali. Sto cercando qualcuno, ma il mio stand non ha ancora trovato indizi... sa bene chi sta indagando su di lui, si vede. Tsk, me lo sarei dovuto aspettare. ≫

... to be continued!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 09, 2019 ⏰

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