39.상 Silenzio

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La luce illuminava poco quell'auto, ed il ragazzo misterioso guardava fisso la strada davanti a sé senza dire una sola parola al suo complice.
Quest'ultimo risultava calmo, continuava a sorridere per tutto
quello che era successo quella mattina ed appoggiato contro il sedile continuava a girarsi tra le dita una sigaretta.
Il cielo era luminoso, ma il vicolo in cui aveva parcheggiato l'auto era così stretto che la luce del sole a malapena illuminava quella strada.

Il ragazzo misterioso aveva invece le braccia conserte, lo sguardo assente e gli occhi socchiusi.
Aveva adagiato sulla testa il cappuccio della sua felpa nera che gli copriva metà volto, come se non volesse essere visto da nessuno, nonostante in quella strada ci fossero solo loro due.

Il vento ululava piano nelle loro orecchie ed i vetri  della macchina iniziavano ad appannarsi a causa del riscaldamento acceso dentro.

<<Non avrei mai pensato che sarebbe stato così facile, davvero.>> disse all'improvviso il più grande, mettendo la sigaretta dietro l'orecchio e scivolando dal sedile.

Il più piccolo tenne ancora gli occhi chiusi, pensando a come uscire da quella situazione... ma forse non c'era più niente da fare.

<<Non vedo l'ora che arrivi il venticinque di dicembre... sarà il giorno più bello della mia intera esistenza.>> continuò ancora, incrociando le braccia al petto e voltandosi a guardare il ragazzo misterioso.

<<Perché proprio il venticinque di dicembre?>> domandò assonnato il più piccolo, non aprendo nemmeno per un secondo gli occhi e restando nella stessa posizione.

<<Voglio che entrambi abbiano un bel regalo di Natale... non pensi sia una bella idea?>> rise stirandosi, guardando poi di nuovo il ragazzo che in silenzio non si muoveva di un solo centimetro.

<<Yah, va tutto bene?>> gli chiese l'altro quando non ricette una risposta, sistemandosi meglio sul sedile e fissando intensamente il moro.

Di rimando lui fece spallucce, aprendo finalmente gli occhi e voltando la testa verso il più grande.

Lo guardò per qualche secondo senza parlare, poi si morse il labbro inferiore e sospirò stanco.

<<Non credo che qualcuno meriti una vendetta del genere...>> rispose semplicemente, facendo ancora spallucce ed evitando di guardarlo.

Non sapeva come e se dirgli che non voleva più essere considerato complice di quello lui stava organizzando, che non gli andava completamente di fare una cosa del genere.

Di rimando, il ragazzo più grande, sbuffò alzando gli occhi al cielo.
Si chiedeva come mai avesse sempre quei ripensamenti e, sistemandosi meglio, guardò l'altro scocciato.

<<Ogni mese la stessa storia! Vuoi che ti ripeta di nuovo come la penso? Quando tu sei venuto a chiedermi aiuto, nove mesi fa, ti dissi che sapevo chi fosse la persona che stavi cercando... ma affinché io ti dicessi chi fosse esattamente tu dovevi fare qualcosa per me. Accettasti, perché la tua vendetta era più importante della vita di Song Iseol o di Kim Taehyung! Tu vuoi vendicarti di quell'uomo, perché come ti ho già detto, ha una persona a cui tiene di più. Ora, a me poco importa che tu sappia chi è... ti dirò il suo nome ed il suo cognome dal momento in cui tu mi aiuterai a vendicarmi dei due... ma se non te la senti più per me va benissimo... va e cercatelo da solo.>> fece spallucce.

The devil lives in Seoul|Kim Taehyung🥀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora