~Non aspetto più nessuno~

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My Chemical Romance - The Ghost Of You
At the end of the world
Or the last thing I see
You are never coming home, never coming home
Could I? Should I?
And all the things that you never ever told me
And all the smiles that are ever gonna haunt me
Never coming home, never coming home
Could I? Should I?
And all the wounds that are ever gonna scar me
For all the ghosts that are never gonna catch me
If I fall
If I fall down

"La vogliamo ricucire questa corda?"
Aspetto da 4 giorni la risposta a questa domanda.
Non è giusto! Quando la vita inizia a mostrarmi un po' di positività devono sempre accadere cose terribili, come perdere la persona che consideravo la mia migliore amica (tra l'altro cosa non reciproca). E per cosa? Perché dopo aver accumulato è esplosa.
Ho subito quel che hanno subito in tanti di mia conoscenza e non è stato bello, no.
Quando esplodiamo lo facciamo sempre su un "terreno fertile": aspettiamo qualsiasi pretesto e passo falso per tirare fuori tutte le frustrazioni, in qualunque stato riversi l'interlocutore.

Cosa sarebbe successo se Giulia mi avesse gradualmente detto cosa non andasse? Sicuramente non mi sarei ritrovata a dover fare i conti proprio ora, in periodo di sessione invernale.
Cosa sarebbe successo se avessi sempre ribadito a Serena che il suo comportamento stesse diventando insostenibile? Nel peggiore dei casi ci avrebbe rimesso lei e basta, mentre io avrei evitato una serie interminabile di esaurimenti nervosi.
Cosa sarebbe successo se Gaia mi avesse detto per tempo quel che veramente provava? Si sarebbe trovato un punto d'incontro, non mi avrebbe fatto del male e io non le avrei fatto del male.

Ma adesso ditemi:
Cosa sarebbe successo se non avessi mai rivelato alla mia classe che stessi facendo una sottospecie di cyberbullismo nei loro confronti? Quanto sarei rimasta nelle tenebre? Quanta cattiveria avrei ancora tirato fuori? E invece mi sono fermata a riflettere per tempo e ho ottenuto alla fin fine quel che volessi: credibilità. La parte della sottona amica di tutti era una maschera da rompere il più presto possibile.
"Se vuoi fare una cosa falla, non avere paura delle conseguenze: quelle ci saranno a prescindere". Aspettavo anche la peggiore delle ipotesi, la denuncia, e invece sono andata avanti così, consapevole di aver fatto la cosa giusta senza avermi gravemente fatto male.

Nelle domande sopra invece solo tante ipotesi, tanti scheletri tenuti dentro e lasciati uscire nel momento più sbagliato.
A Giulia è bastato un paragone.
A Serena un'ennesima scenata.
A Gaia una realizzazione.

Due di loro sono riuscita a lasciarle andare, ma Giulia no e io non mi do pace, ma so che la cosa migliore sarà aspettare che sia lei a farsi viva. Ripeto: non posso stare male per una persona e subito dopo stare male per un'altra. È durata due giorni la serenità, DUE! Un peso tolto e tanti pesi rimessi tutti insieme. Perché non posso essere felice? Perché devo tornare ad avvertire aria cherofobica? Perché non posso considerare una ragazza la mia migliore amica che subito dopo la mia convinzione va a puttane? Facevo bene a non affezionarmi in quel modo a nessuno. Non mi sarei ritrovata a piangere quasi sull'orlo di soffocare. E non è nemmeno pienamente colpa mia e di questo nessuno potrà dire il contrario: siamo state entrambe incoscienti allo stesso modo, lei per non ferirmi si è tenuta tutto dentro, io per non ferirmi ho contato sul suo aiuto e sulla sua amicizia sempre, senza pensare a lei, al suo umore, come facevamo agli inizi, a febbraio, con messaggi vocali di 5 minuti.

E ora che non ho ancora recuperato completamente il buon umore ripenso a ottobre, a quando dissi a Jade di voler sparire e darmi del tempo per poi tornare. Beh, ora non riesco più a tornare. Non riesco più ad andare avanti a conti non risolti. Sono in un punto di stallo. Speravo di poter concludere il 2018 bene, e invece sto di merda e ho paura di confidarmi, prima che la gente mi rinfacci che non abbia lasciato loro la possibilità di confidarsi con me, di chiedere aiuto a me, perché mi considerava troppo fragile per sostenere i problemi altrui. Siamo veramente tutti delle grandi teste di cazzo. Siamo tutti dei paranoici, chi più chi meno. Siamo tutti talmente spaventati dall'idea di ferire le persone da nascondere i propri sentimenti per poi tirarli fuori nei momenti meno opportuni come ultima spiaggia per capire se si sta bene con o senza dire nulla.
Io non ce la faccio più a tenermi tutto dentro, per questo quando Ema mi ha chiamata 10 giorni fa ho avuto il bisogno di svuotarmi completamente di tutta la negatività che avessi accumulato, prima che potessi esplodere in un'altra occasione meno ideale; per questo conto più spesso sugli altri perché mi ascoltino; per questo sto chiudendo il diario, perché esplodere qui e sempre non è più la mossa migliore che possa fare arrivata a 6 mesi dai 20 anni.

In questi giorni ho deciso di trasformare il mio delirio in un libro: Dembole diventerà un romanzo, la storia di una scrittrice depressa, avvolta dai traumi, che verrà aiutata dagli ultimi esseri umani disposti ad ascoltarla e a farle tirare fuori quasi a forza i suoi scheletri. Chissà se finirà con un suicidio, un omicidio o un lieto fine. So solo che per quello che ho in mente dovrò studiarmela questa depressione, perché io non ci sono mai entrata, avevo almeno un piede fuori da essa.
"La depressione non ha volto" disse Talinda Bennington, ma avrà dei comportamenti tipici. L'incubo del demone che la notte dice che sei un fallito ce lo metto io, il resto la scienza. Voglio essere fedele alla realtà, come sempre: le storie di fantasia in un'altra dimensione... a meno che non siano horror... potrei scrivere anche un horror.

Bene, probabilmente questo è il penultimo capitolo. Nel prossimo il solito riassunto del 2018, che tutto sommato è stato ancora migliore del 2017; e i ringraziamenti a tutti coloro che sono nella mia vita, e spero stavolta rimarranno per i prossimi mesi, anni o decenni.
Se volete confidarvi con me, fanculo tutti i miei problemi. Io ci sono.
Se volete aiutarmi a superare questi piccoli intoppi, io ci sono, ma vi prego: non voglio parlare soltanto io. Mi sentirei in colpa ormai.

~Diario di una EX POP-FUN 3~Where stories live. Discover now