Quante volte avete letto storie che vi hanno fatto venir voglia di sbattere la testa?
Storie dove il sessismo, gli stereotipi e i cliché sono presenti in ogni capitolo, facendo considerare concretamente l'omicidio di massa a coloro che possiedono un...
Ormai dovreste essere tutti al corrente del mio masochismo.
Ebbene, ieri (mentre procrastinavo sui compiti di greco) mi è venuta in mente senza motivo la prima volta che ho visto Cinquanta Sfumature di Grigio.
Story Time: Camilla e Amica dell'Epoca (che chiameremo S), entrambe di dieci anni, cazzeggiavano su internet alla ricerca di film horror. Improvvisamente compare l'icona del film completo di Cinquanta Sfumature. Camilla, avendone sentito parlare e leggendo quel titolo così minaccioso, pensò si trattasse di un film horror e convinse S a vederlo, credendo fino all'ultimo secondo del film che Christian Grey avrebbe ammazzato Anastasia Steele. Il resto è storia
Ora che siete al corrente delle mie esperienze traumatiche, possiamo cominciare con la recensione (del film eh, che il libro non lo leggo nemmeno se mi pagate)
La nostra Anastasia Steele, per via di un qualche pretesto del tutto casuale, deve andare ad intervistare un uomo spudoratamente ricco e con una vita privata oscura e misteriosa.
Bruce Way-
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Ah no, my bad.
Ehm ehm... volevo dire Christian Grey, per i patriottici Cristiano Grigio, che si fa trovare a fissare l'immensità del suo ego (o del gran cazzo che ce ne frega, a voi la scelta) dall'alto del suo palazzo che vale più di quanto mortali penalmente perseguibili potremmo mai sperare di guadagnare.
Tutto sembra andare bene, ma poi ad Anastasia parte il "Ma lei è gay?"
Lui risponde "sì" e partono i titoli di coda.
No, scherzo, in realtà lui nega e parte con una pippa sul fatto che la gente pensi che lui non abbia un cuore.
Beh, è logico che tu ce l'abbia, altrimenti non saresti vivo.
Il film è cominciato da due minuti e loro sono già arrapati, lui comincia a farsi i cazzi di lei ma finalmente Anastasia se ne va' e c'è una scenetta abbastanza patetica in cui, mentre l'ascensore si sta chiudendo, i due dicono il nome dell'altro.
ohhh, how cute
NOPE
Passiamo direttamente alla parte in cui lui va' a stalkerarla nel negozio in cui lavora, chiedendo di comperare oggetti che potrebbero convenientemente servire ad un serial killer (uno dei motivi per cui ho inizialmente pensato che si trattasse di un horror) e comincia a chiederle se questo o quell'altro fosse il suo fidanzato.
Sì, ma li cazzi tua?
I due vanno a bere un caffè e noi scopriamo che il padre di Ana è morto quando lei era piccola.
Uhm...
- Genitore morto alla cazzo di cane perché il protagonista non faceva abbastanza compassione [✔️]
