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"SIAMO A BERLINO!" esultò Michela una volta scesa dall'aereo.

"Sshh... Michela cazzo!" le rivolse un mini-rimprovero la maggiore, oramai definita la Eomma delle tre.

"O-oh dio vero... scusaaa" si scusò la cugina, rendendosi conto solo in quel momento di essere insieme a un gruppo di idol famosi. 

Il traduttore di lingue europee, che le aveva guidato fin'ora, disse loro di rimanere in disparte in fondo al gruppo, facendo finta di essere parte dello staff, visto che la loro amicizia con gli idol avrebbe creato ben più che un semplice gossip.

Mentre passavano per l'aeroporto, file di bodyguard controllavano l'intero perimetro di passaggio, per evitare qualche schizzo frenetico di qualche fan sfegatata.

Era tutto tranquillo tranne per il gruppo di idol che, ogni volta che facevano un nuovo sbarco, sembravano normali e pacati, ma in quelle circostanze erano più felici e solari.

Per non parlare di Taehyung che, non seguendo minimamente gli ordini dello staff, rimaneva con piacere dietro al gruppo per poter farneticare con le ragazze e provare qualche altra pronuncia italiana.

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Erano tutti in ansia e sotto pressione. Il concerto si sarebbe tenuto di lì a tre ore ed erano ancora tutti indaffarati con i preparativi: trucco, parrucco e varie prove vocali.

Ma dio santo... staranno anche solo riscaldando la voce, MA IO QUA CI STO MORENDO PER LA PELLE D'OCA CHE MI FANNO VENIRE!

Ragionò Marta.

Ad un tratto il corpo di Jimin le si parò davanti.

"Can you help me?"

Disse sciolto indicando il chocker che aveva in mano, chiedendo a Marta se potesse metterglielo lei.

"Oh, yeah"

La ragazza si alzò, prese il cinturino di pelle e con cautela passò le mani dietro al collo di Jimin, arrivando appena al di sotto della nuca e cominciando a trafficare con i gancetti del cinturino.

Era sicura di aver percepito gli occhi di Jimin chiudersi, quasi a volersi godere quella vicinanza finché poteva.

Nel mentre che la minore si tranneva dal non iniziare ad urlacchiare in giro per via di uno dei suoi vari momenti da ARMY, Sabina era intenta a scrivere al telefono con qualcuno.

"Hey, is everything alright?" domandò Yoongi vedendola leggermente in difficoltà e sedendosi svogliato appena accanto.

"O-oh yeah. I'm asking a friend of mine if she can take the car we left in Rome"

Yoongi storse un po' il naso mettendo su un broncio più che cute, non avendo capito una ceppa di minchia di quello che aveva detto la ragazza. Per fortuna, di intromise RM, che tradusse in coreano con cura al ragazzo.

"Ah! Ok, ok. But i-in Italian?" il ragazzo dai capelli color menta si stava interessando parecchio alla lingua e sentirla parlare alle tre, gli piaceva un sacco.

"Do you want me to speak Italian?" Chiese sorpresa Sabina.

"Y-yeah..."

Sabina giurò di aver visto le candide guance di Yoongi colorarsi di un dolce rosa pastello.

"O-ok..." e, girandosi meglio dalla sua parte per essere faccia a faccia, iniziò ad insegnargli alcune cose basilari, come per esempio 'ciao' o alcuni colori oppure i numeri, con Yoongi che non distogliere un attimo lo sguardo dalla ragazza di fronte a sé.

Dall'altra parte della stanza, Michela stava osservando in silenzio tutta la confusione che si stava creando all'interno di quella piccola stanza. Puntò, ad un certo punto, l'occhio sul suo bias, che era a un paio di metri di distanza che scriveva concentrato qualcosa su un libricino azzurro.

Presa dalla curiosità e dalla voglia di parlare con il suo Taehyung, si avvicinò e si sedette tranquillamente di fianco a lui, ma non troppo vicino o, a parer suo, sarebbe pure potuta svenire.

"What are you writing?" Domandò diretta, allungando di poco il collo, per riuscire a scorgere almeno un poco delle parole.

"Ah! NOTHING!" sputò improvviso Tae, preso alla sprovvista.

"Ah... come on!" Si avvicinò maggiormente, incitando il maggiore a mostrarle i fogli.

"NO, NO, NO, NO!" ripetè sventolandole la mano davanti, per affermare maggiormente quanto quelle pagine fossero un segreto e chiudendo di scatto il quadernetto portandolo al petto.

Nel momento in cui la mano grande dell'idol le passo davanti alla faccia, Michela di accorse di alcuni segni di penna su di essa.

"Oh, Tae ti sei sporcato la mano..."

E d'istinto, la prese tra le sue e cominciò a sfregolare dolcemente il suo pollice sui segni blu per mandarli via.

Ci vollero una decina di secondi per farle realizzare a che distanza si trovasse in quel momento dal ragazzo in quanto, una volta alzato il capo, si ritrovò il viso di Tae, che la scrutava in ogni minimo dettaglio, con quegli occhi impregnati di emozioni.

Il tutto, però, venne bruscamente interrotto da una pallina di alluminio che sfrecciò improvvisa nel poco spazio che si trovava fra loro.

"Ma che..."

Semplicemente Jin e il maknae che stavano giocando a 'pallavolo' con quella piccola pallina.

"Sorry, sorry!" Ripetevano in coro.

Tae, esasperato, si alzò ed iniziò a correre in contro a Jin e Jungkook, cercando di prenderli per fargliela pagare.

Sono ancora dei bambini... ahaha.

Si rassegnò Michela, vedendoli giocare in modo così infantile.

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Il concerto iniziò. Andò tutto nella norma, ovviamente escludendo un paio di cadute di Jimin e i soliti scherzi che i ragazzi erano soliti farsi sul palco.

Arrivò nuovamente l'ora di chiudere il concerto.

Era tutto perfetto, finché Sabina con dovette staccarsi un attimo dalle altre e andare in un posto più appartato, visto che le stava squillando il cellulare.

"Pronto?"

"Sabina?"

"Mamma?!"

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Hey fratine mie... capitolo 11 x voi. Bye.
Kisses♡

♡Euphoria♡Where stories live. Discover now