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"Pronto?"

"Sabina?"

"Mamma?!
Sei davvero tu?!"

"E chi altro vuoi che sia, eh?!"
"Ma ora spiegami... come cazzo
ti é venuto in mente di partire?!"

"Te l'ha detto Rebecca vero?"
(Rebecca è l'amica che deve
prendere l'auto)

"Si! Ora tu prendi il primo
aereo per l'Italia e torni
immediatamente a casa!"

"Sai cosa mamma... no!"

"Scusa...cosa hai detto?!"

"NO mamma. Non tornerò!"

"Ascoltami bene signorinella, tu
non parli così a tua madre!
Ti ordino di ritornare!"

"No, mamma! Sono stufa di
essere trattata come un oggetto
da te e papà si è pure fatto
una nuova famiglia! Oramai,
non mi calcola più!"

"Dove vuoi andare a parare?!"

"Voglio dire che sono maggiorenne e
tra poco acquisterò il
ruolo di tutore legale delle
altre e potrò decidere da s-sola
c-cosa fare d-della mia v-vita!"

Oramai stava piangendo.
Odiava sì i suoi genitori, ma alla fine erano pur sempre coloro che l'avevano cresciuta e per questo non era mai riuscita ad andare contro loro. Fino ad all'ora, per lo meno.

"Non oserai vero?!"

"E invece sì, Mamma!"

Chiamata terminata

"O-oddio. c-cosa ho a-appena fatto..."

"Sabina! Dove sei?"

Le altre due erano oramai venite a cercarla, visto che non la vedevano tornare da un po'.

"Sabina, dove se- Oddio Sabina! Come mai stai piangendo? Cos'hai?"

Domandò preoccupata Marta.

"M-mi ha c-chiamato mia m-mamma..."

"E cosa le hai detto?" Chiese la cugina.

"Che s-sono stufa d-di stare s-sempre a seguirli, v-visto che per l-loro sono n-nulla..." cercò di spiegare la maggiore singhiozzando.

"OH DIO, SÌ... FINALMENTE!" Esclamarono in coro le più piccole.

Sabina si girò, confusa dalla loro reazione.

"Era da anni che aspettavamo questo giorno. Finalmente hai tirato fuori le palle!"

"Odiavamo vedere i tuoi genitori che ti trattavano da schifo."

Sabina non aggiunse altro, solo scoppiò a ridere con ancora qualche lacrima che scendeva leggera.

Le altre due sorrisero alla visione della maggiore, che aveva finalmente capito come cazzo si era comportata per tutto quel tempo.

Solo in quel momento, nella stanza, entrarono i ragazzi, che avevano appena concluso definitivamente il concerto.

Yoongi, alla visione della ragazza di nuovo in lacrime, le corse in contro poggiandole le braccia sulle spalle.

Non disse nulla. Non sapeva cosa dire e nemmeno come dirlo, ma Sabina rispose lo stesso...

"I'm fine, Yoongi" disse rivolgendogli un dolce sorriso poggiando una mano sopra a una di quelle del ragazzo.

L'Idol abbassò il capo e tirò un sospiro di sollievo, per poi rialzarlo e ricambiare il sorriso, infine staccandosi.

A quel punto, si intromise il leader del gruppo, che domandò cos'era appena successo e dopo aver spiegato nel migliore del modi la situazione, tutti si misero a consolare la maggiore, che semplicemente annuiva sorridendo.

---

Quella sera lì, sarebbero dovuti partire subito alla sera, per poi riposarsi il giorno dopo nella nuova tappa del tour.

Il viaggio in aereo non durò molto e ci misero poco per atterrare e dirigersi all'hotel.

Ognuno si ridistribuì nelle camere, come la sera prima.

Anche perché Jimin non si sarebbe, mai e poi mai, staccato da Marta. Aveva scoperto che adorava guardarla dormire la mattina accarezzandole i capelli.

A proposito di capelli: per via dell'orario del volo, i ragazzi non erano nemmeno riusciti a farsi una doccia e, infatti, appena entrato in camera, Jimin si diresse in bagno per lavarsi, mentre Marta si mise in 'pigiama', il quale consisteva in una maglietta larga e dei pantaloni della tuta di Jimin, gentilmente prestati da quest'ultimo, per non farla dormire in jeans o in intimo.

Il ragazzo ci mise poco a farsi la doccia e, una volta essersi messo il pigiama, uscì e si sedette su una sedia della stanza per poi accendere l'asciugacapelli.

Si vedeva lontano un miglio che era stanco morto, tanto da non avere nemmeno le forze da tenere il braccio alzato per sostenerne l'oggetto, così Marta si avvicinò. Si posizionò davanti al ragazzo e prese in mano l'asciugacapelli.

"*나는"

Iniziò a scompigliare leggermente i capelli biondi del ragazzo seduto, cosicché si asciugassero più in fretta. Mentre Marta lavorava, sentì improvvisamente qualcosa tirarle la maglietta e abbassando lo sguardo, constatò che fosse Jimin che, con gli occhi chiusi, praticamente addormentato, aveva agganciato con una delle sue manine la maglia che la ragazza aveva indosso.

Se continua così... morirò per pucciositudine!

Finito con la chioma dorata, poggiò il phon e prendendo per mano il cantate, direzionò entrambi a letto.

Marta stava quasi per addormentarsi, fissando il volto angelico di Jimin davanti a sé quando...

"*아기 밤. 날의 꿈."

EH, CHE CAZZO JIMIN! ORA COME CAZZO DOVREI PRENDER SONNO... DIMMELO!

~~~
*나는 = "Faccio io"
*아기 밤. 날의 꿈 = "Notte Baby. Sognami"

Due capitoli in un giorno... AMATEMI!
Kisses♡

♡Euphoria♡Where stories live. Discover now