Seriamente, Joe dovrebbe farsi un abbonamento all'ospedale

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Finalmente sono arrivate le vacanze di Natale e Gwylim ne approfitterà per andare dai suoi. E, naturalmente, visto che lui ha incontrato i miei genitori mi ha chiesto di stare con lui per la Vigilia. Perché quando una relazione va bene la cosa giusta da fare è incontrare i genitori dell'altro. Sto preparando le valige e Rami è qui con me "Joe, calmati." dice vedendomi frustrato, mi ferma per il polso ed io lo guardo e se gli sguardi potessero uccidere, lui sarebbe già morto e sepolto "Okay, okay, ho capito. È importante e fidati anche io ero nervoso quando ho incontrato i genitori di Lucy ma deve tranquillizzarti, i genitori di Gwylim sono persone semplici, a loro non gliene frega niente se metti la camicia blu col pantalone nero o se ti metti un maglione con le renne. Devi credermi quando ti dico che ti adoreranno." cerca di tranquillizzarmi ma è piuttosto difficile "Sì però vorrei fare una bella figura. Anche perché non so cosa i suoi potrebbero pensare di me o di noi. Ha fatto coming out con loro? Perché se no io resto a casa a fare biscotti con Laura." chiedo preoccupato, e spero vivamente che la risposta sia 'sì, lo sanno e lo supportano' ma Rami scuote la testa "Non lo so Joey, abbiamo sempre evitato l'argomento quelle poche volte che li ho visti. Ma sono sicuro che ti adoreranno." "L'hai già detto. Non ne sarei così sicuro. E se fossero omofobi? E se mi prendessero per un deviato o che so io?" ecco, grazie tante Rami, ora sto peggio di prima. Chiudo la valigia e la porto al piano di sotto. Luke mi chiede di uscire insieme per un po' e credo che sia l'unica cosa che possa calmarmi al momento. Lo raggiungo al parco vicino casa sua e parliamo per un po'. Luke nota quasi subito quanto io sia ansioso e prova a tranquillizzarmi. Non ci riesce più di tanto ma comunque apprezzo il tentativo. Riesce comunque a distrarmi dai miei pensieri per un paio d'ore. Mentre cammino verso casa, con i Soundgarden che mi fanno da sottofondo, sento qualcuno picchiettarmi la spalla. Mi giro ma l'unica cosa che vedo è un pugno che mi colpisce dritto in faccia. Cado in terra e non appena tocco l'asfalto freddo una serie di pugni e calci mi arrivano in tutte le direzioni. Non riesco a trattenere delle grida di dolore che vengono però coperte da offese di ogni genere alcune delle quali non ero nemmeno a conoscenza. Dopo quelle che sembrano ore l'aggressore o, probabilmente, gli aggressori, non so quanti fossero, se ne vanno soddisfatti. Rimango steso in terra senza avere la forza di alzarmi o di chiedere aiuto. Sento qualcuno gridare il mio nome e toccarmi prima il polso e poi il collo. "È vivo." e capisco subito a chi appartiene la voce. Gwylim. Mi rendo conto che devono essere le 18 visto che ho il treno alle 18:40. Sento che mi solleva ma non riesco a fare o dire nulla. Mi porta a casa in braccio. Provo ad aprire gli occhi e la prima cosa che vedo è Gwylim che cammina su e giù per la mia camera mentre si morde le unghie. "Gwyl... ma che ci fai qui? Non dovresti essere già in viaggio per Bristol?" chiedo io preoccupato, non può rimanere a Londra per me, deve tornare dalla sua famiglia almeno per Natale "Joe non potevo lasciarti così in mezzo alla strada. Ho già chiamato i miei ed ho rimandato la partenza a domani sera. Mia mamma era così delusa del fatto che tu non abbia potuto assaggiare il suo Bara Brith." dice ridacchiando per l'ultima parte "Ma dimmi, come ti senti ora? Quando ti ho visto in quelle condizioni stavo per svenire. Avevo il cuore in gola. Ero così spaventato per te Joe." allungo la mano verso la sua "Guarda che dovrai sopportarmi ancora per un po'. Non me ne vado da nessuna parte." sorride e poi lo bacio "Mi mancherai domani. Verrò a salutarti prima di partire, okay? E ti darò il mio regalo." dice lui "Guarda che vengo con te. Non sto così male e poi era da un po' che volevi incontrassi i tuoi no?" mi guarda sorpreso ma non dice nulla annuendo leggermente. Mi abbraccia e mi da un bacio veloce, poi se ne va. Appena scendo al piano di sotto i miei mi riempiono di domande ed io non so cosa rispondere, non ricordo nulla di ciò che è accaduto. Chiamo Luke e Delilah ai quali si aggiungono Lily e Cam. Lily nota subito le mie brutte condizioni e preoccupata chiede cos'è successo. Una volta spiegato cosa mi hanno fatto oggi pomeriggio Luke è visibilmente scosso ed inizia a mormorare qualcosa di incomprensibile al che Cam spalanca gli occhi. Delilah chiede che succede e Luke ci confida che aveva visto Frank ed i suoi amici andare nella direzione opposta alla sua, quella in cui stavo camminando. Il silenzio cala tra di noi e viene interrotto da Lily che decide di volergli dare una lezione ma Delilah, che è la sorella intelligente tra le due, le sfila la mazza da baseball dalle mani e la fa calmare, Luke è ancora turbato e vorrei solo abbracciarlo e dirgli che non è colpa sua ma sembra sul punto di piangere. Ci salutiamo solo quando Luke ha iniziato e poi smesso di piangere sulla spalla di Cam. Sono ancora preoccupato per domani ma so che con Gwylim al mio fianco andrà tutto bene. Almeno così spero. So che con lui potrei affrontare un esercito e buttare giù un muro ma non so se i suoi mi reputeranno degno del loro 'topino' (non sono l'unico con soprannomi di merda). Mi addormento pensando a come fare una bella figura domani sera. La prima impressione è quella che conta, giusto?

And Love Dares YouWhere stories live. Discover now