Topino is the new GwYlIm

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Mi alzo più euforico che mai. Corro subito al piano di sotto, afferro un biscottino alla cannella che ha fatto Lucy e vado subito a vestirmi. Metto un maglione rosso, verde e bianco, giusto perché è il 21 Dicembre ed adoro il Natale. Esco in fretta e furia e vado al solito parco. Luke mi sta aspettando sotto un albero con indosso un maglione uguale al mio, Lily e Delilah arrivano assieme a me e come al solito sono bellissime, Cam invece ha vomitato tutta la notte e non è venuto. Mentre dondolo su un altalena inizia a nevicare, come tutti gli anni e decidiamo di rifugiarci in bar lì vicino. Dopo un paio d'ore me ne torno a casa. A pranzo non riesco a stare fermo per un secondo e Ben mi da un calcio sotto al tavolo. "Calmati Dio mio!" sbraita poi. Mio padre lo guarda torvo e Ben se ne va in camera sua. I miei provano a calmarmi raccontandomi di quando papà incontrò i genitori di papa ma mi innervosiscono ancora di più "Sai, quando tua nonna mi vide per la prima volta disse 'Roger! Abbiamo trovato un barboncino vieni qui! Te ne volevo regale uno per Natale!' e mi mise una coccarda rossa in fronte". Non so cosa mio padre intenda per calmare ma questo non sta aiutando affatto. Mi sistemo i capelli allo specchio almeno 20 volte di fila. Poi sento bussare al portone e corro giù di sotto evitando di cadere "Joe attento! Ho appena-" l'avvertimento di mio padre è interrotto da un tonfo. Sono appena caduto in terra. Davanti al mio ragazzo. Di nuovo. "Papà! Ma la smetti di sabotarmi? Non puoi farmi un attentato ogni volta che c'è Gwylim!" mi lamento io, Gwyl mi prende per mano e mi aiuta ad alzarmi. Vado a prendere la mia valigia e saluto tutti. Appena arriviamo in stazione Gwylim chiama i suoi "Mamma, senti, qui ha nevicato- ah anche da voi! Perfetto! Faremo ritar- sì mamma ho mangiato ma volevo dir- ho mangiato del pollo ma perché ti interessa? Mamma ascoltami! Arriveremo in ritardo di circa mezz'ora. Ti voglio bene anche io. Ciao mamma." Gwylim mi guarda esasperato mentre io scoppio a ridere fragorosamente "Ridi pure. Intanto io non vengo minacciato con una scarpa di legno! E da piccolo non truccavo mio fratello!" dice con stizza "Mio padre non mi chiede se ho mangiato!" bisticciamo per un po' ed una signora seduta lì davanti ci interrompe "Potreste abbassare la voce? Non credevo che quelli come voi fossero così esuberanti!" dice con arroganza "Quelli come noi? E mi dica, esattamente, chi sarebbero quelli come noi?" chiede Gwylim sulla difensiva e mi stringe la mano ancora più forte "Oh, lo sa bene di cosa sto parlando! Quello - indica le nostre mani strette l'una nell'altra - è disgustoso, mi fate venire voglia di vomitare!" una ragazza lì vicino, che fin'ora stava ascoltando la musica mentre leggeva un libro, si intromette "Signora, la prego, se 'quello' - indica noi - e 'questo' solleva la mano della ragazza accanto lei, evidentemente incinta - le fanno schifo può anche andare nella carrozza a fianco, sono sicura che il barbone di turno sarà più che felice di sederle accanto." la signora la guarda scioccata e si alza in silenzio uscendo dal nostro vagone. "Grazie mille." dico io un po' imbarazzato "Certa gente non sa proprio che fare quando apre la bocca." dice quella incinta. Conversiamo per tutto il viaggio e devo dire che sono davvero una coppia adorabile. La ragazza che ci ha difeso si chiama Anaïs e si è trasferita qui dalle Filippine 10 anni fa, l'altra, sua moglie, si chiama Holly e le due si sono conosciute a 15 anni e sposate a 21. Anche loro stanno andando a Bristol, dai genitori di Holly. Siamo quasi arrivati quando vediamo un bambino entrare. Il piccolo deve avere 4 anni o giù di lì e sembra molto stanco. "Ehi! Stai cercando qualcuno?" chiede Gwyl "Shi, la mia mamma." dice mentre sbadiglia, gli faccio segno di avvicinarsi a me e lo faccio sedere sulle mia gambe, lui mi si accoccola ed io lo abbraccio "Sai dove dovrebbe essere la mamma?" gli chiedo io con voce dolce "Neglia carrozza 5. Pecchè?" "Ma questo è il vagone 26. Da quanto cerchi la mamma?" chiede Holly "Non lo sho. C'era ancora il Sole quando shono andatto in bagno." dice il bambino "Puoi dirmi il tuo nome piccolo?" chiedo sempre più dolce "Finn. Phineas Ronald Wood." si sta addormentando tra le mie braccia "Lo porterò dai suoi genitori." annuncio. Avvolgo il bimbo nel mio giubbotto e cammino lungo tutto il treno fino alla tanto desiderata carrozza 5. Entro e trovo delle anziane signore ed alcune coppie di amici, poi individuo una coppia giovane, la donna somiglia molto a Finn così mi avvicino ai due. "Signora, mi scusi, questo è per caso suo figlio?" chiedo porgendole il piccolo "Mark! Svegliati! Finn è qui!" la signora prende il bimbo in braccio e mi porge il giubbotto. Mi ringrazia in tutti modi possibili ed immaginabili, vorrebbe addirittura darmi dei soldi ma io le sorrido e declino. Dopo non appena 20 minuti siamo a Bristol. Il fratello di Gwylim è venuto a prenderci ed è totalmente diverso da lui, ma comunque mi accoglie come uno di famiglia e scherza con me per tutto il viaggio in auto. Appena scendo vedo davanti a me un imponente villetta con affianco un fienile e delle stalle. Gwylim mi prende per mano e varchiamo l'imponente portone insieme. "Topino! Sei arrivato! Ti avevo detto di chiamarmi, Lilly!" scoppio a ridere e sua madre si gira verso di me "Oh ma tu devi essere Joe! Willy non fa altro che parlare di te!" rido ancora di più "È un piacere anche per me signora Lee." "Oh ma ti prego chiamami Ceinwen!" fa lei, poco dopo anche suo marito arriva assieme al resto della famiglia. Sarà un weekend interessante.

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