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-Si sta riprendendo,carica 200,eccola-
Cosa sta succedendo.
-Marta,bentornata tra noi.-
-cosa?-
-Sei stata in coma per 11 mesi-
Mi massaggio i capelli e respiro lentamente.

-Mamma- La saluto piangendo.
-Oh mio dio piccola mia,io lo uccido a quel bastardo,l'ha fatta grossa. Ma ora abbracciami,oh figlia mia.- Parla velocemente respirando a mala pena.
-chi è stato a farmi questo?- Chiedo,avendo paura della risposta.
-A scuola,non ancora sappiamo bene chi sia stato,perché sono dei coglioni.-
-Mamma non pensarci adesso,sto bene.-
-Io e tuo padre siamo stati 11 mesi senza di te.- Scoppia a piangere.
-Mamma vieni qui.-
Si stende accanto a me sul letto-

-La ragazza è stabile sta bene ed è un miracolo veramente,ormai avevamo perso le speranze,una botta troppo forte.-
-Quando tornerò a scuola?-
-Hai perso troppi mesi,ora parleremo con la preside- Risponde mia madre.
I dottori escono.
-Ma papà?-
-Sta arrivando-

Rimango sola per un po' perché mamma è fuori a parlare con i dottori.
Tutto quello che è successo con Valerio,era tutto un sogno,ma stiamo scherzando,non posso crederci.
Quindi lui è sempre quello che mi bullizza.

Sasha e Vincenzo,tutte queste cose,oh mio dio.

-La preside mi ha detto che se vuoi ritornare a scuola devi studiare e arrivare a pari passo con la classe, poi farai un esame.-
-Quindi io non ho mai iniziato la scuola?-
-Il primo giorno e poi da lì è successo tutto-

-Papà!!!- Urlo abbracciandolo.
-Cucciola mia,sono così contento.-

-Marta tra 3 giorni potrai uscire- Dice il dottore prima di andarsene.

3 giorni dopo.

Salgo su in camera mia,non ancora ho realizzato,fino e poco tempo fa io mi trovavo su questo letto con Valerio.
Lui è ancora il mio bullo.
Sarà stato lui a investirmi?
Troppe domande.

-Mamma ho fameee- Urlo.
-Ho ordinato il sushi-

Mangio in fretta,comunicando con i miei genitori allegramente.

Vado su,indosso una tuta e delle scarpette,scendo a fare una passeggiata,dopo le raccomandazioni di mia madre.

Quando corro mi sento libera,nel vero senso della parola.

-Ehi scusa sei Marta?-
-Tu sei?- Chiedo impaurita.
-Frequento la tua scuola, li le voci girano.-
-Ah-
-Non volevo dirtelo così,se vuoi ci sediamo e parliamo,ti informo su quello che succede.-
-5 minuti.-

-C'è un ragazzo,non chiedermi il nome perché non lo so,appena è successa quella cosa,ha preso a pugni l'altro ragazzo che da come dicono in giro loro due sono anche amici.-
-Tu sai chi è stato?- dico incredula.
-Ehm,si.-
-Voglio saperlo,non farò il tuo nome.-
-Alla guida c'era Nash-
-Io torno a casa è stato un piacere ...-
-Mirko.-

Il giorno dopo decido di andare a scuola ma sol per parlare con i professori.
Appena varco la soglia,tutti gli sguardi puntati su di me.
-chissà come la prenderà-
-Oh mio dio,lui dov'è-
Le persone dovrebbero imparare a farsi una vita.

-Prof- Entro salutandola.
-Oh Marta finalmente stai bene.-
-sono qui perché non voglio perdere l'anno,datemi quel che devo recuperare e sarà fatto.-
-Ce la farà non ho dubbi su di lei.-
Mi da tanti piccoli fascicoli.
-Alla prossima!- Saluto.

Esco dalla classe e mi dirigo al parcheggio aspettando mia madre.

Da lontano noto una persona che gioca nel campetto da basket.
Mi avvicino e l'osservo.

-Chi sei?- Mi richiama lui.
-Chi sei tu?-
-Io sono Valerio.-
Se vi state chiedendo il perché di questo,il sole è troppo forte. Insomma l'avrei riconosciuto se non ci fosse stato il sole.
-Chi sei tu?- Insiste lui.
-Avvicinati no?-

Lo vedo avvicinarsi e inizio ad avere la pelle d'oca.
Noi due stavamo insieme.
Io lo amo e lui non sa niente di questo.

-Tu sei Marta?- Esclama balbettando.
-Vuoi toccarmi e vedere se sono reale.-
-Ci credo.-
-ok-
Mi alzo e faccio per andarmene ma lui mi ferma:
-Voglio che tu sappia che non sono stato io a investirti,sai che ti odio ma non l'avrei mai fatto,non voglio fare la vittima ma sono stato male puoi chiedere a tutti.-
-Oh mi dispiace,sono stata male per anni.- Immaginate quanto io possa essere fiera adesso.
-Non ho detto nulla di male-
-Conosci Mirko?-
-Il nuovo?Si, perché?-
-niente l'ho conosciuto sembra simpatico.-
-ok-
-I tuoi amici?- Chiedo.
-Niente,abbiamo litigato.-
-Ah-
-Sono venuto a trovarti in ospedale.-
-Mh-
È così strano parlare con lui dopo 11 mesi,però lui non sa quello che ho vissuto io.

Un clacson richiama la mia attenzione.
- c'è mia madre.-
-Okey,ciao-

In Love With My Bully Where stories live. Discover now