In Love With My Bully

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-Valerio si sieda adesso.- Lo rimprovera la prof.
-Si ma calmina.-
-Faccio finta di non aver sentito-

Per il resto della lezione presto attenzione, anche perché mi ha già rimproverato 3 volte,meglio evitare.

-Signorina lei non esca al suono della campanella.-  Cosa vuole ancora.!

Escono tutti ed io rimango lì.
-Prof vorrei chiederle di scrivermi tutto il programma.- Si avvicina Valerio.
-Ti metti a studiare?- Chiede lei sorpresa.
-Certo che no prof- Ride andandosene.

-allora volevo chiederti se potevi fare da tutor a Nicole,se non sai chi è,è quella con cui parlavi durante la mia ora.- Dice lei ridendo.
-Prof sono mancata 11 mesi.-
-Sono cose elementari e sono sicura che tu possa farlo,non sarai l'unica ci saranno tanti tutor.-
-Okey,già da domani?-
-Si-

2ª ora:Matematica.
Arrivo in classe sperando di non aver fatto tardi.
-Buongiorno Prof.- Dico veloce sedendomi.

-Allora ragazzi la parte letterale di un monomio.......-  Sono cose stravecchie,ma siamo in 3ª basta.

-Signorina la sto stancando?-
-Si-
-venga alla lavagna allora-
Mi alzo e mi detta l'esercizio.
Lo faccio senza nemmeno fiatare.
-Brava-

Non vi sto a raccontare le altre ore.

L'ultima campanella suona ed esco da scuola.
Mentre mi incammino verso casa,penso a quando potrò conoscere Sasha.
Non l'ho ancora vista.

-A cosa pensi secchiona?-
Vorrei tanto dirgli a 'tua sorella' ma gli sembrerà strano.
-Ti hanno mai detto che sorprendere così la gente è brutto?-
-Si,ma ormai tu ti sei abituata.-
Basta ora lo bacio.
Marta ma cosa pensi?

-Ma Shay?-
-Ho chiuso già da tempo con lei.-
-Mi dispiace-
-l'ho lasciata io.-

-Ci vediamo allora?- Mi chiede prima che io entri in casa.
-Si-

-Tuuu- Urla mia madre in lontananza,verso Valerio.
-Io?-
-Si tu,mi hanno detto che eri in macchina anche tu quel giorno.- Piange mia madre.
-Mamma è passato basta.-
-Marta ma io sono stata male 11 mesi non lui.-
-Signora io non c'ero,un attimo prima mi avevano accompagnato a casa da mia sorella,stava male quel giorno.- Dice urlando.
-Ma a chi vuoi darla a bere,Marta non vedrai più questo tizio.- Ed entra in casa.

-Scusala,non ancora si è ripresa,sono passati soltanto pochi giorni.-
-Marta io non voglio minimamente che tu possa pensare che io quel giorno fossi lì.-
-Non voglio parlarne.-
-Almeno credimi.- Dice unendo le mani.
-Valerio ormai da te mi aspetto di tutto.-
Non può guardarmi così,io sono ancora convinta che stiamo insieme.

-Preferivo stare in coma.- Dico sussurrando.
-Ma sono cose da dire?-
-Guarda che in coma,si vive eh.-
Che vita che ho fatto io eh.
-Cioè?-
-Vuoi sapere troppo,ciao Valerio.-
Lo saluto con un bacio sulla guancia,almeno quello dovevo farlo,avevo bisogno di un contatto.

Pov's Valerio.

Quella ragazza mi sta incasinando.
Quei mesi che lei non c'è stata si è sentita la sua assenza.
Mi faccio schifo per quello che gli ho fatto.
Ho litigato con Nash e Cameron,perché in quella macchina c'erano loro.
Quando mi hanno chiamato parlandomi dell'accaduto,sono subito andato lì a fargli una faccia di schiaffi.

Nash non aveva fatto niente di male stava dalla parte del passeggero.

Il giorno dopo.
Pov's Marta

Secondo giorno di scuola,mi aspetto qualcosa,ieri è stato tutto troppo normale.

Appena raggiungo l'aula di informatica in classe c'era Cameron.
-Marta.- Sussurra.
-Si?- Non voglio girarmi.
-Manca ancora tanto  alla lezione possiamo parlare?-
-Cameron senti già so il perché tu sia qui-
-Ma so che non potrai passarci su per tutto quello che ti ho fatto passare.-
-Allora cosa vuoi?-
-Voglio solamente dirti che mi dispiace,quando i dottori mi dissero che eri in coma..- sta per piangere,ho sempre sognato questo,non fraintendiamo,ma lui per 2 anni ha fatto piangere me.

Ed ecco che Marta perdona tutti,non sono abituata ad odiare la gente.

Si gira e si affaccia alla finestra,la sua schiena va su e giù.
Mi avvicino e lo accarezzo.

-Non piangere-
-Ho troppo bisogno di sfogarmi,sono una merda.-
Si gira e mi abbraccia.
-Ti prego abbracciami,ogni notte faccio incubi sull'incidente.- Singhiozza.
-Fai quello che vuoi.-

La mia maglietta ormai è bagnata dalle sue lacrime.

La campanella della prima ora suona.