𝟘.𝟜

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-flashback-

Camminavo tranquillamente lungo l'ampio cortile della scuola.

Il mio piano era quello di camminare velocemente tra le persone, così da confondermi tra di esse. Se sarei riuscito nell'intento di mimetizzarmi, i bulli non mi avrebbero visto e, di conseguenza, non mi sarebbero andati addosso.

Sfortuna volle che andai a sbattere contro un ragazzo più alto di me, inciampai all'indietro cadendo con il sedere a terra, mentre i quaderni che portavo in mano si sparpagliarono lungo il freddo pavimento del cortile.

-Ehi, ma che cazzo! Stai attento a dove vai, rincoglionito.- Esclamò il ragazzo che avevo urtato, il quale però non sembrava aver patito niente, dal fatto che era ancora in piedi.

Notai intanto che la gente intorno a me aveva iniziato a disporsi a mo' di cerchio, e da ciò capii che le persone si aspettavano una rissa da un momento all'altro. 

Alzai lo sguardo ed anch'io capii il perchè. Sentii una scossa gelida attraversarmi la colonna vertebrale, avevo urtato niente meno che Finn Wolfhard, capostronzo del liceo, che mi "torturava" fin dall'inizio dell'anno scolastico. Non che gli altri del suo gruppo non mi prendessero in giro, solo che Finn era il mio tormentatore numero uno. Non me l'aveva mai fatta passare liscia, ed in quel momento le cose sembravano mettersi malissimo, soprattutto se avrebbe letto quello che avevo scritto sul mio quaderno, quello con la copertina rossa.

Finn abbassò lo sguardo, fino a che i suoi occhi nocciola non si inchiodarono ai miei.

-Ciao, Grazer.-

L'espressione scazzata che aveva sul viso scomparì, lasciando spazio ad un ghigno che non faceva presagire per niente bene.

Tremavo lungo tutto il corpo mentre una goccia di sudore mi attraversava la tempia. Più che spaventato sembravo febbricitante.

Cercai di staccare lo sguardo dagli occhi di Finn, cosa che  mi risultò molto difficile, i suoi occhi erano, per me, come due calamite, mi sentivo stranamente attrattoda essi, anche se non riuscivo a capire il motivo, insomma non potevo essere innamorato di Finn, credo di essere completamente etero. E anche se fossi gay (Senza offesa, eh) avrei gusti migliori, credo.

Fu Finn ad abbassare o sguardo per primo, posandolo sui miei quaderni e suoi fogli sparsi a terra, come strani coriandoli. Istintivamente afferrai il mio quaderno con la copertina rossa e me lo strinsi al petto, con fare molto protettivo.

Questo gesto non passò di certo inosservato dal ragazzo dai riccioli corvini, che si accovacciò fino a raggiugere la mia altezza, da seduto.

Predator || FackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora