𝟘.𝟡

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-Lascialo stare.-

Hamilton mollò istintivamente la presa sul mio polso ed io ne approfittai per allontanarmi dal biondo e prepararmi per coplirlo, nel caso lui decidesse di riprendermi per il polso.

Non diedi tanto peso al proprietario della voce che mi aveva salvato. In fondo, l'avevo sentitia a malapena.

Hamilton, dal canto suo, aveva un'espressione a metà tra la sorpresa e la delusione. Io indietreggiai ulteriormente, finchè non andai a sbattere contro un ragazzo magro, o meglio, quasi scheletrico.

-Finn? - Ebbene si, il moro  aveva ascoltato il consiglio del preside ed era venuto a salvarmi, come un perfetto principe azzurro. Come fosse venuto a sapere del mio pericolo, per me era un mistero. Eppure c'era.

Nella confusione mi dimenticai del fatto che Finn non aveva ascoltato una parola del discorso del preside e che, quindi, non era grazie al consiglio del preside che era venuto a salvarmi.

-Wolfhard, che vuoi? - Il biondo si avvicinò pericolosamente a me ed io cercai di svignarmela, ma il moro mi passò un braccio sulle spalle, com e per rassicurarmi del fatto che avevo la sua protezione.

Beh, avere la protezione di Finn non era niente male.

-Grazer è mio.- sentii le guance andarmi a fuoco, mentre i misteriosi crampi alla pancia tornarono a farsi sentire. -Se c'è qualcuno che può picchiarlo, sono io.- Sei sempre molto romantico, Finn. -Vattene.- 

Hamilton mi lanciò un'occhiata truce, per poi girarsi ed allontanarsi lentamente lungo il cortile sul retro della scuola, con la tipiaca camminata da gradasso. Gambe divaricate, busto leggermente inclinato all'indietro e braccia a penzolare.

Io mi girai verso Finn, con l'intenzione di ringraziarlo. Avevo il cervello troppo incasinato da dolore per accorgermi del fatto che il mio peggior nemico mi aveva difeso da Nicholas Hamilton e che adesso reclamava la sua proprietà su di me.

-Gr-grazie. - Mi sentivo libero da un peso, eppure, con la scomparsa di quel peso, avevo perso tutta la mia forza di volontà, che, fino a quel momento, mi aveva permesso di stare in piedi.

Le forze mi abbandonarono tutte in un colpo, contemporaneamente la mia vista si annebbiò e mi mancò il respiro improvvisamnte.

Finn, accortosi del fatto che non stavo bene, mi disse qualcosa, mentre sul suo volto si dipinse un'espressione preoccupata, ma io non fui capace di sentire niente. Era come se il volume del mondo si fosse azzerato all'improvviso.

Svenni prima di riuscire a toccare terra, ma forse il terreno non lo toccai proprio, forse Finn mi prese prima.

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Predator || FackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora