𝟙.𝟘

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-Finn?- La metro era arrivata in centro città ed erano molto gli uomini e le donne, in giacca e cravatta, che si apprestavano a scendere. Io ero seduto in un angolino, a mangiare tranquillamente una ciambella farcita, che avevo preso ad uno dei tanti bar della stazione della metro, quando vidi spuntare, tra le numerose teste di tutti i tipi, gli inimitabili capelli riccioluti di Finn Wolfhard.

Mi alzai dal mio sedile, per avere conferma, e mi avvicinai al ragazzo, cercando di non venire travolto dalle numerose persone che uscivano ed entravano.

In effetti era proprio Finn, e non sembrava che stesse passando un buon momento. Aveva il viso contratto in una smorfia di paura e continuava ad osservarsi attorno preoccupato.

-Finn! - Urlai, avvicinandomi al moro. In una situazione normale, l'avrei evitato, eppure il ragazzo mi aveva praticamente salvato da Nicholas Hamilton. Avevo un urgente bisogno di parlargli, troppi interrogativi giravano nella mia testa.

-Ma che cazzo? - Esclamò il moro accorgendosi di me. -Non è un buon momento, forocetto. - Mi congedò, osservandosi nervosamente attorno, mormorando parole sconnesse a fior di labbra.

-Finn, non mi puoi trattare così, dopo che mi hai aiutato! - Mi lamentai, leggermente arrabbiato. -Che cazzo ti è successo, eh? -

-Vaffanculo, lasciamo stare! - Sbottò Finn, dandò un'occhiata veloce al finestrino.

-Cazzo Finn, ho bisogno di risposte! - Sbottai anche io, non curandomi dell'evidente stato di angoscia di Finn, e sottovalutanto le sue preoccupazioni.

-Frocetto, hai rotto i coglioni. Tu non hai bisogno di risposte da me, perchè io non ho fatto un cazzo per te! - Esclamò Finn, nell'istante stesso in cui le porte della metro si chiusero rumorosamente.

-Si può sapere che problemi hai? - La metro partì, facendomi perdere l'equilibrio. Caddi du un sedile libero, accanto ad un uomo con un giubotto arancione fluorescente.

-Se vuoi proprio continuare a rompere il cazzo, almeno tienimi questo. - Finn si tolse lo zaino che aveva sulle spalle per buttarmelo addosso. Io lanciai un'imprecazione, quando quest'ultimo mi cadde in grembo, pesava come un macigno. 

-Finn, perchè sei così fottutamente bipolare? - Gli chiesi. Il moro, ora che il tram era partito, sembrava essersi calmato, aveva smesso di osservari freneticamente intorno e la sua espressione nervosa si era mutata in una leggermente infastidita. - E perchè hai lo zaino così pesante? -

-Frocetto sono nella merda, potresti farmi pensare a come uscirne? - Mi rispose Finn, mentre io tirai la cerniera dello zaino, per capire cosa c'era all'interno.

-Uhm... cazzo, Finn! Sei pazzo! - Esclamai non appena lanciai un'occhiata al suo contenuto, vi erano una moltitudine di soldi, più altre bustine trasparenti contenenti una strana sostanza bianca in polvere, che sicuramente non era farina.

Predator || FackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora