11. sei il mio sole

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C'era ancora freddo, c'era ancora la pioggia, ma su quel marciapiede consumato loro non c'erano più.

Entrarono in casa sbattendosi la porta alle spalle, sembrava avessero fretta. Fretta di consumare il loro amore, fretta di lasciarsi andare alla lussuria. I baci che si stavano scambiando, mentre si stringevano come se fossero uno incollato all'altro, erano pieni di parole che non riuscivano a dirsi. Continuarono ad avanzare arrivando alla camera da letto. Era tutto buio, tranne che per una lampada ancora accesa sul comodino. Si staccarono dal bacio continuando a guardarsi. <<Non è un sogno, vero?>> chiese Peter stringendo i polsi di Sam, che gli stava accarezzando le guance con i pollici.
<<Oh, spero proprio di no... >>appoggiò di nuovo le labbra su quelle di Peter. Erano calde, erano morbide e umide e il solo pensiero di doversi staccare gli faceva venire voglia di attaccarvici ancora di più.
Sam cominciò a sfilare la maglia a Peter che poi iniziò a slacciargli i pantaloni. Dopo diversi baci sul collo da parte di Sam, si stessero sul letto.
Peter fece scivolare una mano in basso, cominciando a massaggiare il membro di Sam da sopra i pantaloni, poi spostò la mano sotto la sua maglia e, dopo aver accarezzato i suoi addominali, gliela tolse. Sam cominciò ad ansimare. Anche lui cominciò a tastare il membro di Peter, che era già eccitato, dolorosamente stretto nella stoffa.
Un gemito gli piombò nelle orecchie come un suono paradisiaco.
<<Ho aspettato per troppo tempo... >> bofonchiò Peter. 
Ad un tratto Sam sentì la sua guancia inumidirsi e dei tremiti scuotere il corpo dell'altro. Alzò il viso guardando quello di Peter. Aveva gli occhi rossi e inondati di lacrime, di nuovo.
<<Peter perché stai->>chiese Sam preoccupato.
<<N-non è niente... scusa... >>disse lui, passandosi le mani sulle guance, imbarazzato. Tirò su col naso e sorrise, ma altre lacrime gli colarono  dagli occhi.
<<Non puoi dire che non è niente>>
<<Sono solo... Felice>>il suo respiro tremò. Sam lo guardò un po' accigliato.
<<Sei felice perchè lo stai facendo con me... giusto?>> chiese stupidamente.
<<Non solo>> sussurrò girando lo sguardo verso la lampada.<<Anche perché mi... rende felice sapere che sono io a farti... cioè... >> ricominciò a guardare Sam e il suo volto divenne improvvisamente molto più rosso.
<<Cioè?>>
<<... Mi piace sapere che con me ti ecciti... e... c-che... >>si coprì gli occhi e sospirò, Sam schiuse le labbra, poi sorrise e lo abbracciò baciandogli la guancia.<<Oh, Peter...>>
<<Non so... come esprimermi>>disse ridacchiando, senza togliere le mani dagli occhi.<<Se... se tu stessi solo fingendo non ti ecciteresti, quindi... e poi, è bello sapere che sono io a farti questo effetto... e in poco tempo anche>>disse l'ultima frase ridendo e facendo ridere anche Sam che piantò i gomiti sul materasso e spostò le mani di Peter.
<<Hai degli occhi bellissimi, non coprirli>> sussurrò intrecciando le dita con quelle di Peter. Rimasero in silenzio per un po'.
<<Ma noi non lo stavamo facendo?>>
<<Ah? Ah, si, giusto!>> disse Sam, come se si fosse appena svegliato dal letargo. Cominciarono di nuovo a baciarsi - col sorriso sulle labbra - a toccarsi... a sentirsi.

Peter si sedette sul bacino di Sam e gli tolse i pantaloni, lanciandoli dall'altra parte del letto, insieme ai suoi. Presto si ritrovarono in intimo, i corpi uniti e bollenti. Le mani di Sam sulla vita di Peter. Le mani di Peter sul petto di Sam.
<<Quante... volte l'hai già fatto?>> sussurrò Peter.
<<Tre... tu?>>
<<Una, con una ragazza... e due con un ragazzo>>si guardarono.<<N-non ti dispiace, vero?>>
<<Cosa? No, non preoccuparti... >>Sam sorrise e anche Peter, che poi si abbassò e, ricominciando a massaggiare la sua erezione, lo baciò lascivamente. Sam portò le mani sulle sue natiche cominciando a palparle, stringendole fra le dita, facendo sospirare Peter. Cominciarono a gemere e mugolare entrambi quando portarono le mani dentro i boxer, che poi si tolsero.
Sam ribaltò le posizioni e si ritrovò sopra Peter, gli fece piegare le ginocchia e si portò il dito medio fra le labbra, per inumidirlo. Peter gemette e si morse un labbro quando Sam, che si era abbassato su di lui, infilò il dito dentro la sua apertura, muovendolo. Arrivarono anche il secondo ed il terzo dito e i gemiti di Peter aumentavano, e l'eccitazione di Sam non faceva che crescere. Le loro erezioni e i loro petti si scontrarono, solo allora Sam si rese conto di una cosa. <<Hey, la pioggia ti ha fatto la doccia, sei bagnato>>si fermò.
<<Non è per la pioggia che sono bagnato, idiota>> ansimò Peter sorridendo.
<<Pervertito... >>sussurrò Sam, ridendo.
<<... Continua... >>
Sam non se lo fece ripetere e riprese a muovere le dita. Si fermò quando Peter iniziò a masturbarlo. Si raddrizzò e si mise in ginocchio davanti a lui.
<<... Sei pronto?... >> aveva il fiato grosso e il sudore gli imperlava la pelle.
<<Sam, tu... sei veramente... veramente molto eccitato... >> disse Peter, con lo sguardo fisso sul membro del moro.
<<... Si, lo so...>>
Avvicinò la sua intimità all'apertura di Peter e con un' unica spinta lo penetrò, provocando un grido da parte del ragazzo.
<<T-ti ho fatto male?>>aveva i gomiti ai lati della testa di Peter, che si era aggrappato con una mano al cuscino e con l'altra alla schiena di Sam.
<<No, tranquillo, sto bene... puoi andare se vuoi>> mugugnò lui, ma la sua voce spezzata e tremante lo tradiva.
Sam cominciò a dare spinte molto lente poi, sotto richiesta di Peter, aumentò il ritmo cominciando poi a passare la mano su tutta la lunghezza della sua erezione. Si abbassò e cominciò a leccare e mordere i suoi capezzoli.
<<Aah! Sam!... Cazzo... >> Peter spinse il bacino verso Sam in un'implicita richiesta di: di più.
<<Non avere paura di farmi male... fai quello che vuoi, sono tuo>> sussurrò ad un certo punto all'orecchio di Sam, che lo prese per i fianchi, girandolo rudemente, e ricominciando a spingere con decisione. La stanza era riempita dalle urla di piacere di Peter e dagli ansiti di Sam.
<<T-ti piace?>>
<<Aah... si! Non fermarti, ti prego!>>
Sam senza accorgersene cominciò a colpire il suo punto e allora Peter non ci vide più. Il piacere lo stava inondando, tanto che si mise a piangere lacrime di guduria. Sam cominciò di nuovo a masturbarlo.
<<Aah-aaah! Sam! Sto per... !>>
<<Ah... anche io... >>
Vennero insieme, Sam dentro Peter e Peter sulla mano di Sam.
Si accasciarono sul letto. Il più piccolo sentì il liquido caldo riempirlo e scendere sulle cosce.
Sam uscì da Peter ma rimase sdraiato sulla sua schiena. Le loro mani si intrecciarono, come i loro respiri affannati. Il moro baciò la spalla dell'altro e sussurrò, poggiando le labbra sulla sua guancia: <<Sei mio... >>
Peter sorrise. <<Non ho... mai goduto così tanto. Anche a te è piaciuto, vero?>>
<<Certo, sono praticamente morto... ma la prossima volta sarà comunque meglio... te lo prometto... questo era più come un... trailer>>
Peter rise. 
Dopo essersi ripresi si misero sotto le coperte e Peter poggiò il viso sul petto di Sam, che lo strinse forte.
Avvicinò le labbra a quelle del maggiore e sussurrò.<<Grazie... >>
Sam fece scontrare per qualche secondo le loro labbra. <<Sei il mio piccolo sole... ti prego, illumina per sempre le mie giornate>>. Peter sgranò leggermente gli occhi.
<<Ci sarò sempre e comunque.>>
Si addormentarono, abbracciati, cullati dal rumore della pioggia, immersi nel buio, riempiti dall'amore che si erano concessi.

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