12. essere felici

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La prese in mano e si strinse di più a Sam cercando di riscaldarsi.
La luna.
Si rigirò la collana fra le dita e immaginò che, attaccato, proprio a fianco della luna, ci fosse il sole... ma lo aveva rotto.
Sam dormiva e Peter, invece, era ormai sveglio da molto tempo, ogni tanto dava qualche bacio a Sam, gli accarezzava le guance o giocherellava con la sua collana o con i suoi capelli. Sapeva che da lì a poco la sveglia sarebbe suonata. Così, per evitare che succedesse, prese svogliatamente il telefono e lo spense. Accese la lampada sul comodino e tornò ad abbracciare Sam che, molto lentamente, aprì l' occhio destro e si guardò intorno. <<Buon giorno...>> aveva la voce bassa e assonnata. Peter, vedendo che si era svegliato, si alzò sui gomiti facendo cigolare il letto e unì le sue labbra con quelle di Sam in un bacio leggero. <<Buongiorno, bella addormentata... dormito bene?>>
Sam aprì anche l'occhio sinistro e, dopo aver sospirato pigramente, annuì richiudendo gli occhi.<<Benissimo... tu?>>
<<Ho avuto un po' di mal di schiena... ma complessivamente ho dormito bene>> si riabbassò e mise il viso vicino a quello di Sam continuando a guardare il suo profilo.
<<Parlando di dolore... ieri sera mi hai fatto veramente male... >> Disse Sam riaprendo gli occhi e leccandosi le labbra secche, lasciando Peter sorpreso: come aveva fatto a fargli male?
<<Quando?>>
<<Non ti sei tolto gli anelli e quando me lo hai preso in mano... be',  non è stato piacevole>>
<<Scusa!>> disse Peter, dispiaciuto.<<Certo che potevi anche dirmelo o togliermeli tu se ti faceva male... >> mise una specie di broncio per convincere più se stesso che Sam.
<<Mi piaceva troppo, non potevo fermarti. Diciamo che il dolore l'ho sentito dopo>> girò l'occhio per guardare Peter e fece un sorrisetto divertito. Peter arrossi leggermente e rise, poi gli baciò la guancia e si mise ad accarezzargli i capelli.<<La prossima volta mi toglierò gli anelli>>
<<Bravo>>rispose il più grande ridendo e passando una mano sul fianco di Peter.

Si stavano quasi per riaddormentare quando Sam si accorse di una cosa.<<Hey Peter ma... oggi non è martedì?>>.
<<Sì... >>
<<Quindi è un giorno di scuola...>>era più un affermazione che una domanda.
<<Sii... quindi?>>
<<Ma la sveglia ha suonato... ?>>
<<No...>>
<<Ma quindi che ore sono?!>>si alzò di scatto con Peter ancora attaccato al collo e si guardò in torno per trovare il telefono.
<<Boh... che ne so... >> disse Peter tenendo gli occhi chiusi e restando attaccato a Sam, che trovò il telefono accanto a quello di Peter. Appena si accorse che era spento, in preda al panico, lo gettò sul letto e guardò quello di Peter.
<<LE SETTE E DIECI?>>cercò di scollarsi Peter di dosso.<<Alzati, dai! Ti prego, arriveremo tardi... !>>
<<Chissene fotte se arriviamo tardi... stamattina voglio stare con te>>
<<Avanti, Peter...>>sembrava disperato.
<<Ti prego prendiamocela con calma... dai>> Peter si avvicinò al suo volto e lo baciò, Sam si rilassò di colpo e rispose al bacio. Sospirò rassegnato.<<E va bene... però non con troppa calma... >>
<<Bene...>>
Sam guardò il collo di Peter e fece una faccia confusa. <<Dov'è la collan-...a. Ah, giusto>>
Peter abbassò lo sguardo e non disse niente. Invece parlò Sam. << Oggi la porto a riparare->>
<<Che!? No! Tu non devi fare niente! Sono io che l'ho rotta e sarò io a portarla a riparare!>>Sam sorrise e gli prese dolcemente le guance baciandogli il naso. <<Se proprio ci tieni...>>
<<Si, ci tengo, molto...>>
Qualche minuto dopo Peter cercò di alzarsi, ma appena dopo aver poggiato i piedi per terra e aver fatto leva per alzarsi, ricadde sul letto con un gemito di dolore. <<Merda...>> portò una mano sul fondoschiena e cominciò a massaggiarlo. Sam si sporse dal lato del letto e si avvicinò a Peter.<<Che c'è?>>
<<Cavolo... ci sei andato pesante...>>disse a bassa voce poggiandosi la mano sui reni. Solo a quel punto Sam realizzò, eppure non gli sembrava di aver fatto chissà che. Così gli uscì spontaneo dire: <<Sei proprio una ragazzina... non esagerare, ti ricordo che nel profondo del tuo cuore e delle tue mutande sei un uomo!>>
Peter gli lanciò un occhiataccia che fece indietreggiare Sam.<<Vorrei proprio vedere te se una mattina ti svegliassi e ti sentissi come se ti avessero spaccato in due il culo!... Il tuo cazzo e troppo grande per il mio buchino>>continuò a massaggiarsi il fondo schiena. Sam rimase qualche secondo a fissare il vuoto per metabolizzare quello che aveva detto Peter.
<<Hai detto che ce l'ho grande?>>sorrise raggiante e si avvicinò di scatto a Peter che era arrossito e aveva ancora un piccolo broncio. <<Non ho detto che ce l'hai grande... ho detto che è grande rispetto al mio buco!>>
<<Ah si, si... come no>>disse ridendo e dondolandosi come un bambino spingendo anche Peter che aveva iniziato a sorridere mettendo via il broncio.
<<E dire che hai aspettato tanto tempo per farlo con me e poi ti lamenti anche!>>
<<E basta!>> si misero a ridere e a spintonarsi.
Dopo essersi vestiti scesero in cucina e provarono a fare colazione... una colazione bellissima. Era tutto perfetto, sembravano una normale coppia che, in una normale mattina, si era alzata ancora bisognosa di amore e di avere la propria luna o il proprio sole al proprio fianco anche nei momenti più banali. Fecero anche cose sdolcinate... anche se Sam ammise di odiarle. Si imboccarono a vicenda, per esempio, ma poi a rovinare i momenti magici naturalmente arrivò un colpo di tosse di Sam, mandando il biscotto che stava per masticare proprio in un occhio di Peter, che si portò subito una mano sul viso cominciando a ridere e facendo ridere anche Sam mentre continuava a tossire. Poi cercò anche di bere ma la tosse e le risate non si fermarono quindi il latte che aveva intenzione di mandare giù invece di finire nel suo stomacò finì in parte su Peter - che si alzò di scatto dallo sgabello, gemendo poi di dolore per una fitta alla schiena cadendo a terra - e in parte sul pavimento.
Si misero per terra cercando di pulire con le loro magliette e tanto per ridere ancora di più Peter decise di togliersi, oltre alla maglia, anche pantaloni gettandoli sul latte per terra e cominciando a strusciarceli sopra cantando "la bella lavanderina" e Sam, che si era alzato, a quella scena dovette ripiegarsi continuando a ridere.
<<La bella lavanderina che lava IL PAVIMENTO... dai Sam, tutti insieme... !>>

Dopo aver riacquistato uno stato di semi-decenza uscirono di casa facendosi delle battute. Si tenevano per mano, anzi... per i mignoli. Peter saltava allegro nelle pozzanghere schizzando ovunque e Sam che si chiedeva come facesse visto che, un attimo prima, si era lamentato del dolore alla schiena e al fondo-schiena, gli diceva di smetterla ridendo. Prima di entrare a scuola si scambiarono un bacio, si sorrisero e si diressero verso le loro classi, così distanti l'una dall'altra. Sam si sedette, come gli altri giorni, vicino alla finestra e si mise subito a guardare fuori e, come sempre, c'erano le nuvole.

Peter si ritrovò a giocherellare con il ciondolo della sua collana pensando a Sam. Passarono due ore di lezione senza degnare nemmeno di uno sguardo il professore. Appena suonò la campanella Sam si alzò di scatto e prima di tutti, uscendo dalla classe e raggiungendo quella di Peter.
Lo trovò di fretta quanto lui.
Si sorrisero e si andarono in contro. Peter non correva... anzi, andò da Sam molto lentamente e tenendo una mano sui reni. Sembrava una vecchia signora. Appena lo raggiunse allacciò le braccia attorno al suo collo e gli diede un bacio sulla guancia, cosa che fece anche Sam.
<<Non avrei dovuto saltare prima...>>disse Peter ridendo mentre Sam gli cingeva la vita.
<<Ah io te lo avevo detto. Allora,.come hai passato queste due ore?>>
<<Ho guardato fuori dalla finestra pensando a te>>
<<Bravissimo, è così che si fa>> risero entrambi. Girarono per i corridoi parlando e mangiando degli snack delle macchinette. Sam aveva un braccio attorno alla vita di Peter e Peter aveva infilato una mano nella tasca dei pantaloni di Sam.
<<Mi fa male il culo...>>disse ad un tratto Peter
<<Non è colpa mia. Ah, be'... forse si>>
<<Non forse... la è e basta!>>
<<si, ma me lo hai chiesto tu>>
<<Mica ti ho chiesto di sfondarmi l'ano! Potevi essere più delicato... ci sei entrato così forte che mi è sembrata la mia prima volta...>> mugolò.
<<Tu mi hai detto che stavi bene... e comunque, sono felice che almeno ti sia rimasta impressa la NOSTRA prima volta>>
Peter sorrise e le sue orecchie si arrossarono.

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