Capitolo 5

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Xavier guardava con curiosità la casa che aveva difronte. Stava per vedere dove Alexander aveva passato la maggior parte della sua vita, e ne era quasi terrorizzato, anche perché di lì a poco Alex avrebbe potuto scoprire la sua vera natura e lui non era pronto a dirgli la verità. Anche se lo aveva promesso ad Aline.
-Xav non stare li impalato che inizia a far freddo- disse Alex tirando per un braccio il suo ragazzo è facendolo entrare in casa. Alexander lasciò cadere a terra lo zaino e si buttò a capofitto sul divano che si trovava difronte al camino.
-non fai i compiti?- gli chiede Xavier poggiando lo zaino vicino a quello di Alex e avvicinandosi al ragazzo. Alex gli fece spazio sul divano.
-non mi va. Voglio stare tutto il tempo insieme a te- Xavier si sedette sul divano facendo in modo che Alex potesse stare tranquillamente tra le sue braccia.
-i tuoi non ci sono?-
-no, mia madre è fuori per lavoro. Dovrebbe tornare domani pomeriggio- disse Alex sorridenti in direzione di Xavier e baciandogli una guancia.
-hai organizzato tutto vero?- chiese il moro ridacchiando.
-ovvio, non sono così stupido. Anche perché conoscendo mia madre ti riempirebbe di domande, è non voglio- 
Xavier si mise a ridere e strinse più a se il ragazzo.
-hai tanti libri.-
-Sono tutti di mia madre. Alcuni sono bellissimi, altri ti fanno dormire non appena leggi la prima pagina-
Xavier annuì.
-hai finito il libro delle fate alla fine?- chiese il moro cercando il libro nella libreria senza successo.
-si, però appena l'ho messo apposto è sparito il giorno dopo- disse il rosso guardando corrucciato la libreria.
-possibile che tua madre l'abbia nascosto?- gli chiese Xavier.
-probabile, però doveva prima e non adesso che l'ho già letto- Alex sospirò e poi guardò in direzione di Xavier.
-sono davvero felice che tu sia qui. Non so cosa avrei fatto ad un tuo no-
-mi avesti portato di peso qui quella stessa sera- Alex rise.
-Non sono così forte. Probabilmente avrei rinunciato subito e sarei andato a casa triste e solo-
-Alexander mi dispiace no  essere tanto presente- disse Xavier baciando i ricci sulla sua testa.
-l'importante è che ti sia qui-
Alex sorrise  e si alzò dal caldo abbraccio del suo ragazzo è di diresse a passo Spedito in cucina per preparare il pranzo. Passando però si accorse che sulla parete difronte all'entrata della cucina, nascosta dal soggiorno, erano in bella mostra divise e armi dei cacciatori di fate e sbiancó. Non voleva far sapere a Xavier che era un cacciatore e forse subito in direzione dell'interruttore della luce e spinse il tasto che faceva girare la parete rivelandone una bianca con un solo quadro paesaggistico che copriva la maggior parte della parete.
-Xavier vieni in cucina!- gridò poi il ragazzo facendo alzare di malavoglia il moro che seguì la voce del ragazzo per ritrovarsi in cucina con Alex che stava mettendo la pasta nel fornetto.
-pensavo sapessi cucinare-disse Xavier poggiandosi allo stipite della porta.
-ovviamente qualcosa la so cucinare, ma mamma mi ha lasciato la pasta al forno ed è un peccato sprecarla- disse il rosso avvicinandosi a Xavier e baciandolo.
-Io voglio mangiare qualcosa fatta da te- disse il moro.
-ti preparo l'insalata se vuoi- disse Alex avvicinandosi al fornetto che aveva suonato in quel momento.
-Xav puoi prendere i piatti? Sono nel mobile sopra il lavandino- Xavier prese due piatti e li poggió sul  piano cottura mentre Alex usciava la pasta al forno dal fornetto e la metteva nei piatti.

Il pomeriggio passò velocemente con i due ragazzi stesi sul divano a guardare un film alla tv mangiando pop-corn e patatine a volontà. Non cenarono proprio perché avevano mangiato troppo nel pomeriggio e si ritrovarono nella Camera di Alex in un secondo.
-non abbiamo fatto i compiti-
-Io non li faccio mai- gli rispose Alex mettendo il telefono a caricare.
-si, ma domani non potrai copiarli da me-
-li copio da Aline- disse il rosso buttandosi sul letto sopra Xavier baciandolo. In quel momento suonò il telefono del moro che si mosse per prenderlo per poi sbuffare vedendo il nome sullo schermo.
-parli del diavolo- disse prima di rispondere alla chiamata. Alex mise il broncio e guardò Xavier in quel modo per tutta la durata della telefonata.
-era Aline- disse alla fine Xavier poggiando il telefono sul comodino.
-hai messo il silenzioso vero?-  chiese Alex guardando male il moro.
-tranquillo- disse il ragazzo baciandolo sulle labbra.
-bene, adesso sei tutto mio-



Il rumore incessante della sveglia fece aprire gli occhi ad Alex. In un primo momento pensò di aver fatto un sogno bellissimo, poi si accorse di essere completamente sdraiato sopra a Xavier e sorrise. Si alzò solo per spegnere l'oggetto infernale e poi si rimise tranquillamente dove si trovava prima.
-dovremmo alzarci- disse Xavier con la voce impastata e gli occhi ancora chiuso.
-non mi va-disse invece Alex stringendosi di più a Xavier.
-e se ti preparassi i pancake?- disse Xavier aprendo i suoi occhi cangianti e puntandoli sulla figura di Alex. Il rosso alzò la testa di scatto.
-li sai cucinare davvero?-
-si-
-allora va bene- si arrese Alex alzandosi dal ragazzo e cercando la sua roba nella confusione generale della camera.

Dopo un quarto d'ora erano tutti e due vestiti e in cucina mentre mangiavano tranquillamente i pancake.
-era da tanto che non facevo una colazione decente- disse Alex gustandosi il suo pancake con la nutella.
-immagino visto che ti riduci all'ultimo minuto per fare tutto-
Alex gli fece la linguaccia e continuò a mangiare tranquillamente.
-ma che carini- Alex per poco non si strozzó vedendo la madre entrare in cucina mentre di toglieva la giacca.
-Mamma! Pensavo tornassi oggi pomeriggio- disse il rosso sospirando di solievo non appena cosa che la madre non aveva la divisa addosso.
-buongiorno- salutó Xavier un po' impacciato trovandosi davanti la madre del suo ragazzo.
-ciao caro. Sei Xavier vero?- chiese la donna mentre Alex voleva sprofondare sotto il tavolo della cucina.
-si,...-
-puoi chiamarmi tranquillamente Scarlet. Non fate tardi a scuola- disse la donna salutando i due ragazzi con la mano e andando nella zona notte.
-pensavo peggio- disse Xavier dopo un po'.
-Questi perché è stanca e non ti ha fatto tutte le domande che voleva-
-conosce il mio nome- disse Xavier guardando curioso il rosso.
-la ho parlato di te e Aline. Siete i miei e migliori amici. Avrà fatto due più  due- disse Alex finendo il suo pancake e prendendo la sua giacca seguito a ruota da Xavier che prese anche il suo zaino.
-mi mancherai oggi- disse Alexentre camminava lentamente verso scuola.
-abbiamo ancora cinque ore insieme, non disperare Alex- disse il moro mettendogli un braccio intorno alle spalle.
-è un miracolo! Alexander è arrivato a scuola ad un orario decente- disse Aline appena li vide arrivare, poi si buttò sul fratello tutta felice.
-quando te ne fai di nuovo? Sono stata tanto bene senza di te- disse la ragazza salutando poi Alex con un bacio sulla guancia.
-allora mi trasferisco da Alex così non mi vedi più- disse Xavier facendo la linguaccia.
-magari- disse invece Alex sorridendo.


Scarlet sistemó gli ultimi vestiti nella lavatrice e si alzò sospirando. Prese il telefono e iniziò a guardare lo schermo aspettando la chiamata delle 11.00. Come volevasi dimostrare, appena scattarono le undici il telefono iniziò a squillare e lei rispose
-dove sei stata?- chiese la voce dall'altro lato del telefono.
-a lavoro- disse la donna camminando nervosa per il soggiorno.
-e come mai non ti abbiamo trovata alla centrale?-
-perché ero nel bosco a fare la ronda-
-e perché non l'hai segnalata? E soprattutto perché quell'obbrobrio di tuo figlio non si è presentato ieri? Puzza di fata ultimamente- la voce di stava alterando. Scarlet cercò di calmare il respiro.
-alla centrale fanno perfettamente che esco durante la prima settimana del mese, non c'è bisogno di segnalarlo. Mio figlio non si è presentato perché doveva studiare le un compito importante-
-e perché puzza di fata?-
-non lo so, probabilmente starà stato a contatto con le fate durante le sue ultime ronde- cercò di inventarsi la donna. Sapeva perfettamente che suo figlio inziava ad avere un odore simile a quello delle fate, è sapeva anche il perché. Ma era meglio non dirlo in giro.
-contenta tu. Ma lo devo controllare e sopratutto devo fare il tuo lavoro-
-certo padre- disse Scarlet prima di chiudere la chiamata a scoppiare a piangere.
Sperava segretamente che nessuno si accorgesse del cambiamento del figlio, ma era impossibile. Quella mattina era stata felicissima di vedere suo figlio sorridente vicino a Xavier, una fata, anche se sul figlio molto probabilmente non è ne era minimamente accorto. E in quel momento sperava solo che quei due ragazzi non rischiassero molto stando insieme.

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