Capitolo 8

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Xavier guardava preoccupato Alex. Quella mattina era entrato in classe in orario, cosa alquanto strana per lui, ma aveva delle occhiaie enormi sotto gli occhi. E non solo. Lo aveva salutato con un semplice ciao e non gli aveva rivolto più la parola per l'intera giornata lasciando sia Xavier che Aline confusi. E in quel momento erano all'ultima ora di lezione e Alex non aveva staccato gli occhi dalla lavagna nemmeno per un secondo.

Al suono della campanella, prima che Alex potesse salutarli e scappare via a gambe levate, Xavier prese il rosso per un braccio e si rinchiuse in uno dei bagli con lui.

-cos'hai?- gli chiese il moro cercando di guardare l'altro negli occhi, ma Alex sfuggiva al suo sguardo.

-niente- rispose poi girando totalmente lo sguardo.

-Alex non puoi dirmi che non hai niente e poi stare come un morto vivente al mio fianco, mi fai preoccupare- disse il moro cercando lo sguardo del suo ragazzo.

Alex sospirò e poi si buttò fra le braccia di Xavier iniziando a piangere. Xavier rimase sorpreso, ma lo strinse a se.

-ti prego non chiedere niente- disse il rosso stringendo di più la presa.

-okay, ma se ti posso aiutare in qualche modo fammelo sapere. Io sono qui-

-grazie Xav-

Rimasero così per più di venti minuti. Fino a quando Alexander non ebbe versato tutte le lacrime che aveva in corpo. Il ragazzo fu il primo a staccarsi e si asciugò le lacrime rimaste con la manica della felpa nera che indossava.

-dobbiamo andare o ci chiudono dentro scuola- disse il rosso ridendo.

Uscirono dalla scuola beccandosi anche un rimprovero dal bidello che stava lavando a terra. Entrambi scoppiarono a ridere una volta raggiunto il cortile dove un'Aline abbastanza preoccupata li stava aspettando.

-tutto okay?- chiese in direzione di Alex che annuì.

-non ti preoccupare-

-Alex se vuoi posso stare con te oggi- ad Alex gli si illuminarono gli occhi, ma poi si ricordò dell'urgente riunione alla quale doveva partecipare quel pomeriggio. La madre gli aveva detto chiaro e tondo che doveva esserci anche lui. Il suo sguardò si rabbuiò di nuovo.

-oggi non posso Xav- disse il ragazzo abbassando la testa triste. Xavier sorrise e lo strinse di nuovo a se.

-allora domani?- chiese il moro che non voleva lasciare il rosso in quello stato.

-si per domani va bene- disse Alex sorridendo e lasciando un bacio a stampo sulle labbra del moro.

-ci vediamo domani?- Alex annuì e salutò Aline con un bacio sulla guancia prima di correre verso la centrale. Sperava solo di essere ancora vivo il giorno dopo.

-cosa ti ha detto?- chiese Aline al fratello mentre camminavano per le strade della città cercando il quartiere generale dei cacciatori seguendo le indicazioni di Merlion.

-niente, è solo scoppiato a piangere, ma non ha voluto dirmi niente- rispose il ragazzo sconsolato.

-deve essere qualcosa di grave- Xavier annuì ripensando a come tremava Alex tra le sue braccia.

-sembrava spaventato e poi..- Xavier non finì la frase perché Aline lo prese per un braccio e lo fece accovacciare affianco a se.

-eccolo- disse poi indicando un castello in rovina dove si trovavano parecchie persone vestite di marrone. Dalla loro posizione dietro una macchia riuscivano a vedere bene, ma non a sentire.

-maledizione, dobbiamo avvicinarci di più!- Aline si alzò per cambiare postazione ma venne subito riportata indietro da Xavier che aveva lo sguardo vitreo. -cosa c'è?- chiese la ragazza confusa. Xavier non parlò le indicò solo un punto vicino al castello. Aline seguì il suo dito e per poco non sbiancò. Tutto si sarebbe immaginata tranne quello.

FATEWhere stories live. Discover now