Capitolo 4

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Lavorare, lavorare, lavorare... È da una settimana che non faccio altro. Finalmente oggi è il mio giorno libero! Se così si può dire siccome ho tantissime cose da fare.

«Avery muoviti! Non abbiamo tutto il giorno» si lamenta Tessa.

Sbuffo per l'ennesima volta guardandomi allo specchio. Anche questo costume non mi piace, non è colpa mia se non sono nata con delle gambe chilometriche come le modelle sulle riviste di Vogue.

Apro la tendina del camerino, dopo essermi cambiata, beccandomi un occhiataccia da me Tessa.

«Lo prendi?» domanda Josh.

«No»

«Fammi indovinare... Non ti stava bene nemmeno questo» alza gli occhi al cielo Tessa.

«Esatto» affermo appoggiando il bikini.

«Beh secondo me ti fai troppi problemi. Sei sexy rossa! Vero?» Tessa tira una gomitata a Josh.

«Mmm... Si... Si, molto» riesco a leggere l'imbarazzo sul suo viso mentre dice questa frase.

Scuoto la testa e esco dal negozio qualsiasi cosa dirà Tessa non servirà a farmi cambiare idea.

«Ora andiamo a prendere il vestito per stasera» afferma Tessa.

«Ti ho già detto che io...» provo a obbiettare ma mi interrompe «Non voglio sentire scuse, tu verrai con me e il tuo vestito lo scelgo io»

Oh mio dio... Non promette bene! Giriamo un infinita di negozi, mi fa provare vestiti troppo striminziti, troppo corti o troppo scollati.

«Io penso che questa non sia una buona idea... Insomma non sono il tipo da festa è sicuramente non da questo vestito» faccio una smorfia lisciando con le mani il tessuto del tubino nero che si ostina a risalire sulle cosce.

«È perfetto» sussurra tra se e se Tessa guardando il vestito che tiene tra le mani.

«Hai ascoltato almeno una parola di quello che ho detto?»

Scuote la testa e mi passa il vestito. Alzo gli occhi al cielo. Faccio per parlare ma Tessa mi spinge dentro il camerino e chiude la tendina davanti a me.
Perfetto... Pff... A me sembra troppo rosso. Il nero non va più di moda?

Lo indosso anche se titubante perché so già che molto probabilmente non sarà adatto a me nemmeno questo.

«È perfetto» sussurro con la stessa aria sognante di Tessa, guardandomi allo specchio. Lo scollo a cuore, la schiena lasciata scoperta e lungo fino a metà coscia ma senza cadere nel volgare.

«Lo prendo!» esclamo uscendo dal camerino, dopo aver indossato i miei vestiti.

«Lo sapevo!» urla Tessa abbracciandomi.

«Bene, ora che abbiamo finito questa tortura possiamo andare a mangiare qualcosa?» domanda Josh sofferente. Noi annuiamo e dopo aver pagato lo seguiamo verso il bar.

Ci sediamo in uno dei tre tavolini che danno sulla vetrata. Wow. La vista da qua su è un vero spettacolo. Si vede la scogliera frastagliata, il mare limpido e agitato, gli alberi verdi, i fiori rosa e parte della costa dalla sabbia nera.

«Cosa desiderate?» la voce della cameriera mi fa distogliere lo sguardo da questa meraviglia riportandomi alla realtà.

«Uno smothiee» dice Tessa.

«Un milkshake al cioccolato» dice Josh.

«Due» sorrido alla ragazza che appunta tutto velocemente e poi se ne va.

«Non potete capire! L'altro giorno ho visto Dallas che scappava da Eliza» ridacchia Josh «La sua faccia era così devastata, è stato esilarante»

Kiss me under the sunshine #wattys2019Where stories live. Discover now