XXVIII

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Capitolo dedicato a Stayrock 💃💃💃

- Siamo in ritardo, Izzy! Lo sapevo che dovevo guidare io!- Haley puntò nuovamente lo sguardo sull'orologio del cruscotto, che segnava le nove e quarantacinque del mattino.

- Mi stai innervosendo. Non siamo in ritardo, l'udienza inizia tra quindici minuti quindi smettila, cazzo!- borbottò Izzy serrando le dita sul volante di pelle consumato della sua auto.

Haley sbuffò e lanciò un urlo stridulo di disapprovazione come il ragazzo alzò il volume della radio, lasciando che le note di una canzone che non conosceva avvolgesse l'abitacolo. Si sporse verso la manopola dell'autoradio e la ruotò, cambiando stazione e lasciando una dolce musica spagnola rimpiazzasse il frastuono precedente. Chiuse gli occhi e prese a tamburellare con le dita contro la coscia, tentando di cantare l'unica strofa che conosceva in quella lingua sconosciuta.

- Sei impazzita, o cosa?- esordì Izzy prima di recuperare la stazione radio che trasmetteva musica rock.

- Quello era Julio Iglesias, Izzy!- si sporse ancora in avanti per riappropriarsi della radio, ma Izzy fu lesto nel precedere qualsiasi sua futura mossa. Accostò l'auto nel bel mezzo del nulla della superstrada e si sporse verso lei per aprire lo sportello.

- Mi stai cacciando?- gli domandò incredula guardandolo in volto senza riuscire a scorgerne lo sguardo, barricato come era dietro Rayban scuri.

- Non ti caccio, ti abbandono in mezzo alla strada-

- Non sei simpatico, Jef- rispose a braccia conserte e con un cipiglio da chi non avrebbe mai accettato finché non sospirò e non sollevò gli occhi al cielo. - Va bene. Quali sono le tue condizioni?-

Izzy riavviò il motore e accese la radio, alzando il volume sulla stazione rock che albergava in quella macchina dai tempi dei tempi. Si voltò verso lei e le sorrise compiaciuto - La radio non si tocca e Julio Iglesias te lo scordi, baby -

- Voi e la vostra musica satanica...-

Giunsero di fronte all'aula del tribunale quando l'orologio segnava le dieci e ventotto r le porte erano state chiuse. Haley si appoggiò alla parete alla destra della porta in legno bianco e appoggiò la testa contro l'intonaco panna del muro. Guardò Izzy accendersi una sigaretta e guardarsi attorno con circospezione. Lo raggiunse e gli sistemò meglio il colletto della giacca di Jeans, sollevandolo a coprirgli il collo.

Si era calato un testa un cappellino con visiera bassa a proteggere il volto già reso anonimo dagli occhiali da sole e la sciarpa che gli sfiorava le labbra. - Sei invisibile così- ridacchiò tirandosi dietro il sorriso di lui.

- Pensi che possa incazzarsi, Axl, nel vedermi qua?- domandò tornando seria

Izzy prese una nuova boccata di fumo e, dopo averla lasciata andare sopra le loro teste, tornò a guardarla. - Potrebbe sì. Ma lo conosci bene, anzi meglio di me, no? Potrebbe non reagire bene, esplodere per poi quietarsi. Forse è un bene che non siamo dentro, credimi -

- Hey, Hal! Arriva- Haley sollevò lo sguardo dal giornale che stava sfogliando pigramente da ormai cinque minuti buoni, senza prestare veramente attenzione agli articoli, soffermandosi solo sopra le figure di giovani modelle in strane pose con strani abiti e strano trucco.

Si sollevò lasciando la rivista sulla panca sopra la quale sedeva fino a qualche istante prima e raggiunse il ragazzo, ancora appoggiato alla parete opposta all'ingresso dell'aula.

- Se non lo avessi visto con i miei occhi, non ci avrei mai creduto: Axl vestito elegante - ridacchiò e spense l'ennesima sigaretta nel posacenere che aveva alla sua sinistra.

Don't Damn meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora