XXIX

143 18 1
                                    

- Ti dico che non è ancora uscito a noleggio, tanto vale movimentare la serata solo uomini con qualcosa di più consono, dato che avete rigettato la mia proposta di chiamare Savannah e le sue amiche per scaldare un po' l'ambiente-

Axl guardò di sottecchi Slash, che osservava in silenzio i vari manuali su come diventare un buon chitarrista, batterista e bassista disposti in perfetto ordine tra gli scaffali del primo piano dell'House of Music

- Sono stufo della solita routine, Slash. Chiami le tue amiche e poi? -

Izzy si sollevò il colletto della giacca di pelle, nascondendoci dentro le ciocche rasta - E poi bevete come i somari, vi fate come non ci fosse un domani e se vi rimangono le forze, vi lasciate soddisfare dalle amiche di Slash, sempre se l'amico tra le gambe risponde ancora- ridacchiò il chitarrista puntando lo sguardo verso le scale che conducevano al piano superiore.

- Abbiamo ridotto con la roba, Iz. Nemmeno ci buchiamo più- ribatté l'altro stizzito seguito da Axl annuiva convinto.

- Niente più roba pensante, vero. Solo qualche striscia ogni tanto-

- Se lo dite voi- rispose iniziando a salire le scale, precedendo gli altri due che ridacchiavano complici. - Allora, in quale settore?-

- Hard-
- Azione-

Risposero all'unisono muovendosi uno verso la zona dove alloggiavano le videocassette riservate a un pubblico di soli adulti e l'altro in direzione dei film d'azione, con la speranza di trovare Terminator, il giorno del giudizio.

Axl si bloccò e sbuffò, appena Slash tornò indietro sui suoi passi, richiamando la sua attenzione con un impercettibile pssss. Si voltò pronto per rispondere, ma venne zittito dal chitarrista stesso che portò l'indice alle labbra, invitandolo a fare silenzio e a seguirlo. Passò accanto a Izzy che senza aggiungere nulla lo seguì, incamminandosi dietro a Slash che procedeva lesto verso il suo settore d'interesse.

Voltò l'angolo di uno dei scaffali e si bloccò di colpo, mentre sentiva il sorriso affiorare. Senza farlo apposta lo sguardo gli finì su di un culo all'aria, coperto da una oscena mutandina nera talmente coprente che arrivava a sfiorarle le cosce. Quale ragazza sana di mente userebbe parigamba al posto di invitanti brasiliane?

Poi capì a chi apparteneva quel sedere e passò in rassegna la Mise sexy.

- Lei è compresa con l'affitto di una delle cassette?-

Sapeva che i suoi compagni si stavano godendo la vista del sedere di Haley e non seppe se ridere o dispiacersi per lei, per la figura che stava facendo.

La giovane si sollevò e voltandosi alla velocità della luce li guardò con stampata in volto l'espressione di chi volesse solo scomparire da lì.

- Axl-

- Ciao, Hal -

- Cosa... perché sei qui?- domandò arrossendo sistemando l'abito natalizio affinché non mostrasse più di quello che metteva in bella vista. L'occhio scese lento sul perfetto décolleté, talmente gonfio da sembrare in procinto di far saltare tutto fuori. Accennò un sorriso e buttò un'occhiata verso Slash che, come da copione, era rapito dalle forme di Haley.

- Beh, noi siamo qui per affittare un film e guarda un po', il settore hard ha delle novità interessanti - ridacchiò inclinando appena il capo non riuscendo a trattenere la smorfia di gusto.

- Allora, prego. Vi lascio da soli- rispose girando sui tacchi e andandosene senza aggiungere altro. Aveva visto il suo sguardo incupirsi, prima di lasciarli lì, assieme alla collega, battendo in ritirata. Non seppe, Axl, se Haley fosse più incazzata o ferita, ma non ebbe da pensarci troppo che Slash gli afferrò il polso,  facendolo voltare verso di lui.

- Scusa se mi permetto, ma questa volta hai esagerato. Non si tratta così una ragazza che per te è stata importante, anche se nel passato-

- Slash ha ragione. Le hai inferto una bella pugnalata, amico- aggiunse Izzy una volta rimasti soli, circondati solo dalle copertine più o meno spinte dei vari film.

Sospirò e guardò il soffitto. Era stato veramente così tanto stronzo come loro sostenevano? - Va bene, femminucce scassapalle. Vado da lei -

La trovò dietro il bancone, la testa china su di un mucchio di fogli sui quali erano scritti numeri titoli di film, tutti ordinatamente incolonnati. Posò i palmi sulla superficie di legno chiaro e si morse il labbro inferiore.

Era stato uno stronzo? Per davvero lo era stato?

- Hey, Hal -

La ragazza sollevò il viso e lo guardò accigliata. Porca puttana, era incazzata nera.

- Senti, mi dispiace. Ok?-

- Qual' è il tuo cazzo di problema, Axl Rose?-

- Ti sei offesa per quella battuta? Ma sei seria?-

Incrociò le braccia sotto al seno e serrò la mascella. Era sul piede di guerra.

- Abbiamo finito di parlare, io e te - disse e tornò a guardare i fogli, chiudendolo fuori dalla sua testa.

Axl oltrepassò il bancone con poche falcate e la afferrò per un braccio, tirandola su, affinché potessero guardarsi negli occhi. - Col cazzo che abbiamo finito di parlare. Ora mi dici cosa ti passa per quella testolina. Nessuno mi tratta in quella maniera, Haley, tantomeno tu -

Haley strattonò il braccio liberandosi dalla sua presa e gli puntò il dito contro il petto riversandogli addosso tutta la sua rabbia con una semplice e fredda frecciata.

- Non sono una delle tue troiette, Rose, mettitelo bene in testa -

La guardò lasciando scorrere lo sguardo su quel viso spruzzato da leggere efelidi e, mosso da una fame di disperato bisogno di lei, le prese il viso tra le mani azzerando la distanza tra le loro bocche. Haley puntò le mani contro il suo petto e spinse finché non fu libera.

- Non farlo mai più - gli disse e si voltò subito ripresa da Axl che le strinse il polso tra le dita. - Axl, per favore. Non puoi ripiombare nella mia vita dopo quasi due mesi di totale assenza e pretendere che tutto sia come prima. Non puoi-

- Perché fai così?- le domandò più incuriosito dal suo comportamento sfuggente che dalle parole che gli aveva riversato addosso.

Umettò le labbra e lo guardò negli occhi un momento prima di sfuggirgli, portando gli occhi a vagare lungo il suo viso. - Non ci arrivi, eh? -

- No, aiutami a capire-

Sospirò, Haley e chiuse per un momento le palpebre. - Sei sparito dopo che siamo stati insieme, dopo che abbiamo fatto... l'amore. Sei andato via senza tornare indietro, senza chiamarmi o venire a cercarmi. Mi hai trattato come... una scopata, sì. Ero una scopata, giusto? È ora torni qui, mi infliggi quella stilettata e pretendi che io ti...-

- Voglio che esci con me, questa sera - le disse, non permettendole di continuare ma spiazzandola ancor di più - Ti passo a prendere a un isolato da casa tua. Voglio averti nella mia testa quando sarò in Brasile-

- Bill... ma non hai ascoltato quello che ti ho appena detto?-

- Dimmi di sì, Hal-

Sospirò e annuì.

Don't Damn meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora