XXXI

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Il festival Rock in Rio era arrivato come una sorta di ventata di aria fresca a spazzare via una routine che ormai rischiava di soffocarli. Il Natale, con tutte le sue festività e quella odiosa voglia di ritrovarsi insieme era finalmente passato, come trascorso era un altro anno, forse uno dei più difficili degli ultimi anni.

La noia aveva fatto da padrona durante la maggior parte dei mesi e i risultati erano stati quelli impressi sui volti e nello spirito dei ragazzi: l'alcol e i continui flirt con droghe pesanti avevano scandito in maniera altalenante molti dei giorni e delle settimane di alcuni di loro. Duff e Slash non avevano vissuto il 1991, erano sopravvissuti al 1991, mentre Izzy e Axl avevano cercato, seppur in maniera diversa, di tenere insieme la macchina dei Guns, il primo spingendo per provare, per rimettersi in carreggiata ed essere carichi per l'imminente tour mentre il secondo, beh, Axl lavorando per se stesso e per quello che sarebbe stata la Band... la sua band: I Guns and Roses come nuova identità, sotto la guida di un unico e solo capo... ma questa era ancora un idea in erba.

Si erano sentiti carichi, motivati e pronti a incendiare il pubblico di Rio quella sera, offrendo loro non solo un repertorio nuovo, fatto sia di canzoni che li avevano resi famosi sia delle tracce del nuovo album, ma anche e sopratutto un assaggio di quello che sarebbe stato il Use Your Illusion Tour.

Quella era da sempre il loro sogno, la loro vita e la loro più grande passione, che finalmente era diventata realtà.

Era stata la loro prima vera apparizione dopo anni, l'ultima risaliva al 1989, e quella volta I Guns avrebbero dovuto suonare con un batterista diverso da Steven. Matt avrebbe dovuto fare il suo debutto proprio quella sera davanti a milioni di fans, alle Tv, alla stampa e alle numerose testate giornaliste musicali. Era stata la loro consacrazione a stelle della musica rock.

Lo show era stato indimenticabile sia per i fans che per i ragazzi, che avevano respirato finalmente la tanto agognata aria di casa, di vita in the road e di musica dal vivo; avevano assaggiato il sapore del sudore che era sceso sulle labbra ed era colato dal mento e dai capelli, mentre l'ennesima chitarra era stata ridotta a uno schifo, grondando di quel fottuto sudore che aveva ostacolato anche la vista. Ma era vita; quella era la vita che tutti loro avevano da sempre voluto e per la quale aveva investito tutto.

Quasi due ore di show, di adrenalina pompata  lungo le vene e le arterie; due ore di divertimento, di lavoro e di spettacolo indimenticabile. Due ore di Guns and Roses carichi come non mai: due fottute ore di Rock and Roll.

E lo spettacolo si era protratto anche oltre, spostandosi al party dopo concerto tenuto nel grande albergo che era stato affittato per l'occasione. Se avevano bisogno di tornare in pista, avrebbero dovuto farlo alla grande, e cosa meglio di una festa in Guns' style?

Valanghe di cocaina, litri e litri di Alcol erano circolate quella notte, per non parlare poi del numero di ragazze che avevano affollato le varie stanze dove la festa era andata avanti per tutta la notta. L'unico a trattenersi per una sola mezz'ora era stato Izzy, che ancora non del tutto fiducioso del suo autocontrollo era filato dritto in camera da letto, rifiutando perfino la compagnia di belle ragazze disponibili.

Slash e Matt, d'altra parte, avevano festeggiato alla grande, godendo di ogni ben di Dio che aveva offerto quella festa: bevendo fino a vomitare, fumando fin a tossire catrame, riempiendo il corpo con quanta più droga possibile e fermandosi solo quando il cuore aveva rischiato di schizzar fuori dalla gabbia toracica. Avevano scopato finché il loro uccello non ne aveva avuto abbastanza, rifiutandosi di tornare per l'ennesima volta sull'attenti e solo alle prime luci dell'alba erano collassati faccia in giù contro il materasso delle loro stanze d'albergo, non prima di averla messa completamente sottosopra.

Duff aveva più o meno fatto le stesse cose dei suoi due colleghi, con la sola differenza di essersi addormentato, o meglio di essere svenuto, dopo essere venuto dentro un profilattico usato per intrattenersi con la prima Groupie di passaggio. Aveva pensato in grande, Duff. Aveva immaginato grosse bevute, oceani di coca nei quali tuffarsi; aveva immaginato di prendersi a botte con Slash, così come spesso facevano quando erano completamente di fuori, e dare e incassare colpi. Aveva immaginato di bere ancora e ancora, e di scopare l'impossibile... sì: lo aveva immaginato, almeno prima di svenire tra le cosce della giovane senza volto né nome.

E per quanto riguarda Axl?

Axl era stato una sorpresa per tutti, quella sera. Come per Izzy, anche il cantante si era ritirato nella sua stanza dopo una birra in compagnia dei ragazzi. Non aveva mostrato il minimo interesse per la droga, tantomeno per le ragazze... e di ragazze ce ne erano state di tutti i gusti, quella sera. Le aveva guardate con aria di sufficienza e respinte quando si erano mostrate troppo invadenti nei suoi confronti. Nessuno seppe il perché Axl Rose preferì starsene per conto suo, quella sera; sì era ipotizzato che fosse per quella ragazza da poco rientrata nella sua vita e qualcuno aveva perfino fatto il nome di Sandra, alludendo di averla intravista da qualche parte e che Axl l'avesse fatta portare in camera sua a fine concerto.

Fatto sta che il ragazzo si era allontanato con una paio di birre nella mano e un sorriso tranquillo a tendergli le labbra.

Bene ragazzi. Siamo in dirittura d'arrivo. Mancano pochissimi capitoli al l'epilogo del terzo e ultimo volume di Nightrain.

Vi chiedo, Axl sarà stato solo? Avrà incontrato Sandra o Haley?

Non lo dirò mai, lascio a voi la scelta, quella che più reputiate consona. Può darsi anche che Axl sia filato a dormire senza nessuna, chi lo sa.

Spero che questa storia vi stia piacendo e vi chiedo quale tra le tre è la vostra preferita, se

Nightrain
Dust and Bones
Don't Damn me

Rispondete che vorrei tirare le somme sulla storie.

Vi ricordo che Nightrain è in Revisione

Don't Damn meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora