My Teen Wolf ||Stiles Stilinski

.4.

Questa mattina mi sono svegliata prima perché devo farmi una lunga doccia fredda e devo prepararmi per scuola.
Ho gia inviato un messaggio ad Allison dicendogli che oggi vado a scuola da sola e lei ancora non mi ha risposto, probabilmente sta dormendo. 

Mi faccio la doccia e cerco di levarmi i mille pensieri che mi girano in testa e provo di togliermi il sangue secco ancora sulla mano. Mi asciugo e mi vesto, scendo in cucina e vedo un biglietto attaccato sul tavolo:"Sono al primo giorno di lavoro, quando vuoi chiamami. Ti voglio bene <3" sorrido al cuore storto alla fine della lettera, la chiamerò tra un oretta. Ho lo stomaco chiuso, non ho fame e per questo decido di andare a scuola senza fare colazione. Mentre mi incammino verso la scuola prendo il telefono e guardo le notifiche. Ho undici chiamate di Stiles, compresa l'ultima di 5 minuti fa, non ho sentito il telefono squillare perché è nella modalità silenzioso, e poi ci sono cinque suoi messaggi. Tra questi suoi messaggi c'è il messaggio di Allison, niente dimeno che un "ok".

Arrivo a scuola, vado al mio armadietti e prendo il libro e quaderno di Biologia. Voglio ignorare Stiles il più possibile ma è impossibile dato che stiamo in classe insieme.

Mentre cammino verso l'aula di Biologia lo vedo parlare con un ragazzo che non ho mai visto, lo ignoro e continuo dritta sul mio cammino. Lui si accorge di me e in fretta saluta il ragazzo e corre verso di me lasciando il ragazzo solo. Accelero il passo cercando di nascondermi tra gli alunni ma lui riesce a raggiungermi e a prendermi  la mano portandomi nella stanza più vicina: la biblioteca.

Entriamo nella biblioteca e mi porta in mezzo a due scaffali pieni di libri dove non c'è nessuno. Mi mette con le spalle contro lo scaffale e mi guarda dritto negli occhi.
Stiles:«Perchè ieri sera sei scappata via all'improvviso, possiamo chiarire»
Io:«Chiarire di cosa?...hai scoperto la mia vera identità e ancora mi sei vicino. Che problemi hai?»
Cerco di andarmene via ma lui mi prende il braccio e mi spinge con violenza a dosso lo scaffale
Stiles:«Non ho nessun problema, è solo che non ho paura di te, so cosa puoi farmi, so di cosa hai paura»
Sono colpita dalle sue parole
Io:«Non hai paura di me?...non capisco»
Stiles:«Dopo ieri, io ti devo tenere al sicuro, non puoi rimanere sola. La tua identità non deve essere rivelata a nessun'altro, capito?»
Io:«Capito, ma...cosa intendi?»
Stiles:«Intendo che questo posto è pieno di persone come te. Ti serve un branco, ma non con quello di ieri. Sappi che se c'è qualche problema, d'ora in poi ci sono solo io, ok?»
Lo guardo stupita sempre di più
Io:«...ok» mi abbraccia più forte che può e mi sussurra
Stiles:«Mi hai spaventato quando non mi rispondevi al cellulare...» tira un sospiro di sollievo «...credevo di non rivederti più»
Lo stringo tra le mie braccia e due lacrime mi solcano il viso al solo pensiero che lui, dopo tutto, c'è ancora per me.

Sentiamo la campanella suonare e sciogliamo velocemente l'abbraccio sentendoci un po' in imbarazzo.
Io:«A...Andiamo in classe» gli dico dandogli le spalle per dirigermi verso la porta ma lui mi prende di nuovo il braccio.
Stiles:«Di ieri sera nemmeno una parola, d'accordo?» annuisco come per accertare la sua domanda. Mi lascia il braccio e silenziosamente andiamo in aula di Biologia.

Mi siedo dietro a Stiles che continuamente mi guarda e fa smorfie per farmi capire che anche lui si sta annoiando dal continuo parlare del professore.

Ogni volta che si gira fa qualcosa di diverso e alla fine, quando vede che è riuscito nel suo intento di farmi sorridere, ammicca e mi fa un sorrisetto.

Il professore continua a voltarsi e guardarci male mentre lo imitiamo scherzosamente da dietro le spalle facendo ridere metà classe.

Non ho mai incontrato un ragazzo come Stiles, di solito, ogni volta che cambiavo scuola, i ragazzi erano scorbutici e si vantavano per qualunque cosa mettendomi da parte. Ma ne Stiles, ne i suoi amici lo hanno fatto, so che sono qui da poco, ma...sono stato subito molto amichevoli anche senza conoscermi e questa è una cosa che non hanno fatto gli altri ragazzo che ho incontrato.