capitolo 30.

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[Mi scuso in anticipo se il capitolo farà schifo, ma ho scritto per sfogarmi e distrarmi.
Sto un po' male, quindi davvero, scusatemi.]

Amanda.

«Ti sta da Dio, Amy.»

Alzai gli occhi al cielo, e mi rivolsi l'ennesima occhiata allo specchio.

L'abito a fiori, mi rendeva il fisico più snello delle altre volte, i capelli rossi erano legati in una crocchia disordinata, ed ero ancora struccata. Storsi il naso.

«Non mi piace. É una serata in discoteca, non un barbecue nella casa bianca.»

Blaterai, continuando a guardare la mia figura nello specchio.

«D'altronde dovresti fare un po' di shopping. Tra meno di venti giorni c'é il tuo diciassettesimo compleanno.»

Mi voltai verso Noemi e alzai le spalle, poi tornai a squadrarmi nello specchio.

«A me piaceva come ti stava quest'abito.»

Rispose dispiaciuta Francesca, mentre mi sfilavo l'abito di dosso.

«Anche a me, Ke, ma sembra un abito per un non saprei.. matrimonio?»

«O barbecue nella casa bianca.»

«Ma la casa bianca non é un ristorante elegante.»

«Perché stiamo facendo supposizioni sulla casa bianca?»

Domandai, confusa. Anna, Kekka e Noemi scoppiarono a ridere, contagiando anche me.

Avevo raccontato tutto ciò che era successo quel pomeriggio all'interno del bagno del bar, e le mie amiche avevano evitato più di venti domande a testa.

«Prova questo!»

Suggerii Anna. Quest'ultima mi lanciò un abito rosa cipria, arrivava fin sopra le ginocchia. Lo indossai velocemente, e subito lo tolsi.

«Ma anche no! Sembro una principessa.»

Mormorai, storcendo il naso, per la quinta o quarta volta.

«Ti direi di indossare il pigiama, ma faresti solo figure di merda.»

Alzai il dito medio nella direzione di Noemi, e lei scoppiò a ridere.

«Va bene, continuiamo con le ricerche.. Tanto, abbiamo altre tre ore.»

Mormorò Noemi, sbuffando e guardando l'orario.

«TRE ORE?!»

Urlai, correndo verso l'armadio.

-

Gabriele.

Si avvicinò a me sorridendo leggermente. Rivolse un'occhiata veloce al nostro gruppo di amici e ridacchiò.

«Certo che sono già fatti, eh?»

Rise, rise forte. Sorrisi anch'io, e annuii.

«Sono leggermente fatti.»

Mormorai, ridacchiando. Lei sorrise e si avvicinò ancora di me.

I capelli rossi le incorniciavano il viso dolce, e angelico. Gli occhi cristallini erano contornati da eyeliner nero, il rossetto rosso rendeva le sue labbra ancora più carnose, più belle.

Morsi il labbro inferiore e lei sorrise, magari l'effetto che mi causava si notava.

«Ti va di ballare?»

Le domandai, quando nel locale cominciò Aullando. Odiavo le canzoni latino - americane, ma volevo stare con lei.

«Va bene.»

Sorrise di nuovo. Ci alzammo dai divanetti, e andammo in pista. Le coppie si muovevano lentamente a ritmo di musica, ed io e Amy scoppiammo a ridere.

«Non so ballare!»

Esclamammo, contemporaneamente. Scosse la testa, e circondò il mio collo con le sue braccia, poi mi fece mettere le mani sui suoi fianchi.

«Nei film e nei libri fanno cosi.»

Alzò le spalle, ed io trattenni una risata.

«Non sei ne in un film, e ne in un libro.»

Le ricordai, e lei si avvicinò di più a me. I miei fianchi combaciavano con i suoi, ed anche altro..

«Aullando como loba (Auuh-uh-uh)
Así quién no te perdona
Si mi cama te añora
Cualquiera se enamora (Auuh-uh-uh)
Si paso una noche contigo
Y le haces lo que haces conmigo.»

Canticchiò, mettendo la testa nell'incavo del mio collo dove mi lasciò un bacio leggero, e ansimai. Sospirò, e avvicinò il suo viso al mio.

«Io..»

Non riuscii a terminare la frase, che la baciai. Un semplice bacio a stampo. Ma la baciai. Si staccò subito da me, e lei deglutii.

«Ga-Gabri..»

«Amy, io.. che coglione! Io..»

Scosse la testa, e sorrise. Per poi tornare a sedersi.

Sorrisi anch'io.

Le gambe mi tremavano e il cuore per quasi non fuoriusciva dalla gabbia toracica.

Cosa mi stava succedendo?

Uknow number [WATTYS2019]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora