capitolo 35.

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[SCUSATEMI SE IL CAPITOLO É TROPPO CORTO!]

Gabriele.

«Ciao ragazzi, vi ho riunito qui per parlare del compleanno di Amy.»

La madre di Amanda sorrise, sedendosi sulla sedia davanti a noi. Io e il resto, annuimmo.

«Thomas, e Joshua hanno pensato di regalargli un biglietto per Varese. Tornerà qui per qualche giorno, avrete tutto il tempo che volete.»

Mi fece l'occhiolino, ed io arrossii.

«Poi, Anna e Noemi si stanno occupando del locale dove ci sarà la festa, Luca, Davide e Matias del Dj, Kekka e Flavia degli invitati, Alfre e Francesco del menu.»

Continuò, osservando uno ad uno. Alzai le sopracciglia.

«Scusa, Gio, ed io?»

Domandai, curioso. La donna dai capelli rossi, come la figlia scosse la testa e si leccò il labbro.

«Tu, sarai la sorpresa.»

Spiegò, facendomi rimanere ancora mezzo confuso.

-

Era passato quasi un mese dalla partenza di Amanda, ci sentivamo tutti i giorni su FaceTime, e potevo ammettere di uscire pazzo per quella ragazza. Ma, ovviamente c'era qualcosa che ci bloccava: Sara, e anche la distanza.

Stavamo ancora invitando persone per il suo diciassettesimo compleanno, sarebbe stato tra meno di una settimana. Lei, non si aspettava nulla di che, visto che era convinta di passare il compleanno assieme alla famiglia del padre.

Per quanto suo padre avesse sbagliato, nei confronti della madre di Amy, e di quest'ultima, era davvero un brav'uomo, e ci teneva tanto ad Amanda. Lei lo aveva capito, infatti si era riavvicinata a lui e a Zaira, eh Zaira, sembrava una coetanea di Amanda. Aveva stile, gli occhi grandi e verdi, i capelli sempre perfetti e biondi. Era davvero una bella donna, mentre poi c'era Thomas, tra Thomas e Amy c'era una sorte.. di finto odio. Litigavano, poi facevano pace. Ero un po' geloso, ma Amy mi aveva assicurato che Thomas era gay, visto che sbavava dietro a Joshua, ma Josh era etero.

Joshua ed io, abbiamo un rapporto bellissimo. Lui, mi ha detto che gli mancava un amico, sopratutto dopo la sua brutta storia.

Era legatissimo ad Amy, sembravano quasi una coppia, certe volte. Si capivano con un solo sguardo.

E io ero lì, al telefono con Josh e Thomas, che ridevo come un pazzo.

«Siete dei bastardi!»

Esclamai, tornando un po' serio.

«La tua ragazza é una bastarda, non noi!»

Non mi dava mai fastidio quando parlavano di me e Amanda come fidanzati. Mi piaceva, invece.

«Lasciatela stare!»

«GABRII DIFENDIMI!!»

Scoppiai a ridere, sentendo Amanda urlare.

«Tranquilla, Mademoiselle, ti difendo io!»

Ridemmo tutti e tre, poi li salutai e andai a dormire.

Non smettevo di pensare ad Amanda. Ero innamorato, sicuramente.

Che bellissima cazzata.

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