04. Il primo regalo

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Dopo quell’incontro al bar, i due ragazzi decisero di scambiarsi il numero di cellulare per tenersi in contatto durante le vacanze invernali

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Dopo quell’incontro al bar, i due ragazzi decisero di scambiarsi il numero di cellulare per tenersi in contatto durante le vacanze invernali.

Molto spesso si ritrovarono a intraprendere conversazioni anche in piena notte, entrambi troppo presi dai loro pensieri per riuscire ad addormentarsi.

In una delle loro innumerevoli chat, a Taehyung scappò che il trenta dicembre sarebbe stato il suo compleanno, e Jungkook rimase dispiaciuto dal fatto che in quei giorni non potessero vedersi, perché entrambi avevano lasciato il dormitorio dell’Accademia per raggiungere le proprie famiglie durante le festività.

Così, quando tornarono e ripresero regolarmente le lezioni, Jungkook chiese a Taehyung se – tra una lezione e l’altra – potessero trovarsi alla caffetteria dell’Accademia, per poter parlare faccia a faccia dopo non essersi visti nelle precedenti settimane.

Mentre il minore aspettava l’altro, si ritrovò a constatare con quanta facilità Taehyung si fosse intromesso nella sua vita, abbastanza monotona considerati i ritmi di una normale vita accademica.

La sua amicizia con il maggiore era tra le più improponibili nello stabile, e già dai primi giorni di rientro cominciarono a girare pettegolezzi sul loro rapporto.

Jungkook non ci aveva mai pensato, ma più nella sua mente si presentava l’immagine di loro due uno di fianco a l’altro, più comprendeva il motivo per cui la nuova relazione tra lui e Taehyung fosse sulla bocca di tutti gli studenti di Belle Arti.

Non potevano essere più diversi di così: Jungkook vestiva quasi sempre di nero, che alternava al grigio e al bianco, mentre Taehyung era un ragazzo che curava molto il suo aspetto, accostando colori e accessori come nessuno era capace di fare, e riusciva a combinare tra loro colori che mai avrebbe pensato potessero stare bene insieme; il minore si era scritto all’Accademia di Belle Arti solo per migliorare le proprie conoscenze artistiche, iscriversi a un corso per tatuatori e aprire il proprio negozio, come aveva sempre desiderato, al contrario del maggiore, che del disegno se ne curava poco, perché adorava osservarla l’arte, non crearla; il moro era molto riservato e spesso se ne stava per conto suo, era silenzioso e raramente si faceva trasportare dalle emozioni… stessa cosa non si poteva dire dell’azzurro, un tipo passionale ma composto, che non aveva peli sulla lingua e non esitava a criticare il criticabile o elogiare quella che – secondo lui – era la perfezione.

Fu l’arrivo di Taehyung che distolse Jungkook da quelle inutili preoccupazioni.

Il maggiore gli sorrise, e a lui bastò quello per tornare coi piedi per terra e concentrarsi su quel momento, piuttosto che sulle farneticazioni di persone con cui non aveva niente a che fare.

Dopo aver preso le loro ordinazioni, il moro prese una busta, sulla quale c’era un piccolo fiocco e una piccola scritta - fatto con un pennarello indelebile nero - che recitava per Taehyung, buon compleanno, da Jungkook.

«Mi dispiace solo per il pacchetto, non sono abituato a fare cose di questo genere» si scusò; Taehyung prese tra le mani il suo regalo di compleanno.

«Va bene così, tranquillo». Il maggiore aprì la busta cercando di non romperla, guardò all’interno e prese il foglio plasticato.

Jungkook non aveva mai visto sorridere così tanto il suo nuovo amico; ne dedusse che il ritratto doveva piacergli; anche a lui piaceva molto, secondo il suo parere, era uno dei migliori che avesse mai fatto.

«Hai colorato solo i miei capelli» fu il primo commento che uscì dalla bocca di Taehyung.

«Raramente coloro i miei disegni, li lascio tutti in bianco e nero, anche quelli che faccio in digitale… il compito che ci aveva assegnato l’insegnante era quello di mettere in risalto ciò che era il soggetto del disegno e i tuoi capelli azzurri sono stati la prima cosa che ho notato quando ti ho visto per la prima volta… sono bellissimi» finì in un sussurro Jungkook.

Il sorriso quadrato di Taehyung non voleva andarsene dal suo volto e, quando il maggiore posò lo sguardo sul ragazzo davanti a sé - se possibile -, divenne ancora più luminoso.

«È uno dei regali più belli che io abbia mai ricevuto, grazie Jungkook».

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