07. Il primo bacio

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Superando ogni aspettativa da parte di Namjoon e Taehyung, fu Jungkook a farsi vivo per primo, esattamente due giorni dopo l’accaduto

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Superando ogni aspettativa da parte di Namjoon e Taehyung, fu Jungkook a farsi vivo per primo, esattamente due giorni dopo l’accaduto.

Il messaggio che il minore aveva inviato a Taehyung era molto conciso e impossibile da fraintendere:

devo parlarti, mi sento veramente uno schifo

In realtà il destinatario aveva pensato potesse trattarsi di altro; magari Jungkook non aveva dato lo stesso peso all’avvenimento di venerdì pomeriggio, e voleva parlargli di un argomento completamente differente; aveva esposto a Namjoon ciò che gli passava per la testa, e lui gli consigliò di ascoltare attentamente ciò che Jungkook avesse da dirgli, e poi avrebbe deciso come agire di conseguenza.

Taehyung appena vide Jungkook fermo davanti all’entrata della caffetteria, cominciò a sudare freddo, agitato per quello che sarebbe successo di lì a poco; per la mente gli balenò la malsana idea di tornare indietro al dormitorio e mandargli un messaggio per dirgli che aveva avuto un contrattempo, ma nel frattempo il moro aveva alzato lo sguardo dal suo cellulare e – come se i loro occhi fossero stati dotati di una calamita – gli sguardi si incontrarono.

Il minore accennò un sorriso e, staccatosi dal muro al quale era appoggiato, raggiunse il maggiore, che aveva riacquistato un po’ della sua fiducia. In fondo era Jungkook, non lo credeva capace di fare del male a qualcuno; lo aveva reputato sempre un ragazzo abbastanza tranquillo.

Si salutarono con un cenno del capo. «Hai voglia di fare una passeggiata?» chiese Jungkook.

Taehyung aggrottò le sopracciglia «siamo a pomeriggio inoltrato in pieno inverno, fuori piove, e tu vorresti andare a fare una passeggiata?»

Il minore alzò le spalle «ho portato l’ombrello» disse, come se quello potesse risolvere ogni tipo di problema.

Il ragazzo si arrese a quella insolita proposta e si diresse – senza dire nulla, convinto che l’altro l’avrebbe seguito – all’esterno.

Jungkook aprì l’ombrello e si avvicinò a Taehyung per poter riparare anche lui dalla pioggia – che, incessante, continuava a cadere -; questo comportò alla vicinanza dei due corpi, e - con sorpresa - il maggiore notò che il moro sembrava a suo agio.

Dopo aver fatto un paio di metri, Jungkook ruppe il silenzio: «adoro la pioggia e riesco a disegnare meglio con i temporali; ascoltare l’acqua che s’infrange ritmicamente sulle superfici, mi riesce a calmare come poche cose lo fanno… lo sai, da un po’ di tempo mi sono accorto che quando sto con una certa persona, lei mi suscita le stesse sensazioni che fa la pioggia; si può dire sia diventata la mia musa, perché non riesco a pensare ad altro che non sia lei… devo dire che questa cosa all’inizio mi ha spaventato e non poco, anche perché non avevo mai provato questa forte attrazione che ho per lei prima d’ora… e poi, be’, provare per un ragazzo questo tipo di interesse devo ammettere che all’inizio mi disorientava un po’, ma un amico mi ha fatto capire che non importa… ragazzo o ragazza che sia, se mi fa stare bene, è okay».

Taehyung continuò ad ascoltare il monologo del minore in silenzio, senza dire una parola, con il cuore dentro la cassa toracica che batteva fortissimo; che si stesse veramente riferendo a lui?

«Taehyung» chiamò Jungkook, in modo da avere tutta l’attenzione del maggiore su di sé «mi dispiace davvero tanto per la reazione che ho avuto in corridoio. Credimi, il fatto che tu abbia preso la mia mano con tanta naturalezza è stato davvero molto significativo per me, solo che al momento me la sono presa con me stesso perché non riuscivo più a guardarti negli occhi; avevo davvero paura tu ti rendessi conto di quanto mi fa stare bene ogni tuo singolo gesto» il minore si sentì molto meglio ora che aveva esternato tutto ciò che si era tenuto dentro durante quei pochi giorni.

Non sentendo ancora nessuna risposta da parte del maggiore, arrestò i propri passi al centro del marciapiede e guardò Taehyung, il quale fece la stessa cosa, senza nascondere le lacrime che scendevano sul suo viso.

«Perché stai piangendo?» chiese Jungkook con un tono di voce calmo.

«Io non lo so» sussurrò il maggiore, senza dire altro, asciugandosi le lacrime con la manica del cappotto che indossava.

«I tuoi capelli stanno diventando di un verde menta» disse allora Jungkook, facendo spuntare un piccolo sorriso a Taehyung.

«Già, dopo molti lavaggi il colore si sbiadisce… dovrei rifare la tinta» rispose il maggiore.

«Sai già quale sarà il prossimo colore?»

«Avevo pensato di ritornare al mio colore naturale».

Jungkook si avvicinò un po’ di più a Taehyung e i loro sguardi si incatenarono; portò la mano non impegnata a tenere il manico dell’ombrello a infilarsi nei capelli dell’altro ragazzo, e cominciò ad accarezzargli la testa e portargli indietro quelli che ricadevano sulla fronte, fino a quando la sua mano non si fermò a toccare i capelli dietro la nuca.

Taehyung chiuse gli occhi e fece un sospiro profondo.

«Saresti comunque bellissimo Tae» sussurrò Jungkook - a un soffio dalla bocca di Taehyung - prima di far combaciare le sue labbra con quelle del maggiore.

Fu un bacio breve, ma che in entrambi gli animi scatenò l’Inferno.

Entrambi con gli occhi chiusi e un sorriso nei loro volti, riuscivano a sentire il respiro caldo dell’altro, unica fonte a donargli un po’ di calore, in quel pomeriggio freddo e piovoso.

Ancora stretto a Taehyung, Jungkook disse: «era da due interi giorni che desideravo baciarti».

Il maggiore aprì gli occhi solo in quell’istante e, dopo aver morso leggermente il labbro inferiore del ragazzo, gli diede un bacio a stampo, posando le proprie mani sui suoi fianchi, per stringerlo di più a sé. «Allora adesso non fermarti e baciami ancora, ti prego» lo supplicò Taehyung.

Jungkook aspettava solo quelle parole, perché si fiondò nuovamente sulle labbra dell’altro.

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