Capitolo 40

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«Devo andare.»-Louis si alza in piedi con una smorfia arrabbiata in volto.

Mi pento quasi di averne parlato davanti a lui, temendo che possa davvero combinare qualcosa, dato che è il fratello di Catherine.

Mi limito a salutarlo con un cenno di mano e un sorriso tirato, mentre lo vedo allontanarsi a passo felpato.

«Che gli è preso?»-John prende la parola, per poi ritornare a guardarmi serio.

«Non ho voglia di ritornare a casa.»-ammetto prima che possa ritornare a parlarmi di ciò che gli ho confessato poco fa,ma sembra leggermi nel pensiero:

«Alex non lo farebbe mai.»-dice sicuro di sé, quindi alzo gli occhi al cielo e lo guardo dritto negli occhi:

«Dopo tutto quello che mi ha fatto, continui a difenderlo?»-il tono della mia voce suona più arrabbiato di quanto volessi, quindi chiudo gli occhi in senso di pentimento.

Sospiro, senza chiedergli scusa per il mio scatto d'ira, ma non sembra dargli tanta importanza, infatti cambia discorso subito dopo:

«Se non vuoi rientrare subito, puoi passare a casa mia.»-inclina la testa, mentre io premo le labbra in una linea dura e annuisco convinta.

Preferisco passare una mattinata con John e Andrew, piuttosto che subire l'interrogatorio di mia madre, soprattutto prima della scelta dell'abito da sposa.

Ci alziamo, dopo aver pagato il conto, e iniziamo a incamminarci verso le nostre macchine:

«Alex è complesso.»-aggrotto la fronte alle sue parole, ma questa volta decido di non interromperlo per non offenderlo:«Ma è palesemente innamorato di te, Clara.»-questa volta perdo un battito e sento le mani tremare per quanto ho voluto sentir dire quelle parole a qualcuno che non fosse la mia coscienza.

Da un lato penso che John dica ciò solo perché è il mio migliore amico e vuole farmi sentire importante, ma dall'altro lato voglio terribilmente credergli, quindi lo lascio continuare a parlare e rimango in silenzio:

«È solo che... lo dimostra in modo diverso»-alza le spalle mentre guida verso il suo appartamento.

«Andando a letto con Catherine?»-rido ironica, per poi alzare gli occhi al cielo e scongiurarlo di smetterla di illudermi.

«Sappiamo entrambi chi è veramente Alex.»-sospiro

di nuovo, frustrata dell'argomento.

Non solo non ha cercato di smentire di avermi tradita, ma ha persino ritenuto di non aver fatto nulla che io non mi sarei dovuta aspettare.

«Entra.»-mi incita a salire le scale, per poi riprendere a parlare:«Oggi pomeriggio ti accompagno, ma se non vuoi questo matrimonio, parla con tua madre...»

«Grazie... se fosse così semplice...»-entro nel suo appartamento, trovando Andrew davanti alla televisione. Qualche volta mi spavento per la somiglianza tra lui e Alex.

«Andrew.»-gli rivolgo un sorriso, mentre lui, non appena mi guarda, si alza dal divano e mi viene incontro con un'espressione serena.

«È da secoli che non ti vedo.»-aggrotta la fronte, abbracciandomi, per poi invitarmi a prendere posto intorno al tavolo del salotto.

Non parlo fino al momento in cui mi accomodo sulla sedia e John si unisce a noi con delle coppe di gelato in mano.

«Non puoi nemmeno farti mettere i piedi in testa da  tua madre. Sei responsabile e indipendente.»-il mio amico riprende il discorso di poco fa, mentre premo le labbra tra di loro.

Sei Mia, Ragazzina!  1  || ©Tutti i Diritti RiservatiWhere stories live. Discover now