Capitolo 61

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Mia madre è sempre stata severa.

Ogni volta che cadevo e mi facevo male, non veniva ad aiutarmi e consolarmi, ma mi riprendeva per essere stata troppo sbadata.

Ha sempre fatto di testa sua e non ha mai mostrato debolezza, se non quando sono scappata di casa, dopo aver saputo di essere stata adottata da loro.

Solo in quel periodo ho visto negli occhi di mia madre la preoccupazione di una donna che teme di perdere la sua figlia, e che, per la prima volta, capisce di aver sbagliato qualcosa.

Ma poi non ha mai ammesso di aver fallato e ha ripreso a trattarmi come un'adolescente dal momento in cui io e Alex ci siamo trasferiti in Australia.

Forse non ha mai accettato la nostra decisione di vivere lontano dall'America, ma ero così entusiasta dell'idea di cambiare aria, che non ne ho voluto sapere nulla delle opinioni degli altri, soprattutto di mia madre che continuò a soffocarmi, dicendomi di non fidarmi così tanto di Alex, dato che mi aveva tenuto nascosto per tanto tempo di avere una figlia.

Ogni volta lo invitava a cena da noi, ma quando Alex metteva piede fuori dalla nostra casa: 'Non fa per te.'-diceva.

Ma non era l'unica a dirmelo, Annarita la supportava, non avendo mai avuto buoni rapporti con Alex, e anche Tiara spesso mi parlava male del fratello.

Non fa per te.

Quelle parole non avevano assolutamente senso: sapevo che con Alex non sarebbe stato tutto rosa e fiori e avevo previsto le notti insonne ad aspettarlo sveglia, dato che ama la vita notturna, ma ero anche consapevole del fatto che una vita senza lui al mio fianco sarebbe stata soffocante e noiosa.

Mia madre avrebbe preferito per me un avvocato in giacca e cravatta, con un paio di occhiali da renderlo più formale e serio e senza un capello fuori posto.

Ma io mi sono innamorata di un disastro dai capelli scompigliati dalla mattina alla sera, di un uomo intrigante, stronzo e pieno di tatuaggi scuri di cui ho imparato a conoscere il significato senza chiederglielo.

Non so di cosa voglia parlarmi, ma quando mi avvisa di iniziare un discorso serio, mi viene la pelle d'oca, perché non è mai nulla di buono.

«Dimmi.»-lancio un'occhiata veloce a Giulietta, presa dalla televisione, anche se non è minimamente interessata al programma.

La donna di fronte a me mi guarda attentamente prima di decidersi di parlare, come se stesse cercando di formulare una frase a senso compiuto.

«È stato difficile per me accettare Alex come genero.»-inizia a dire, ma sappiamo entrambe che ancora non le va giù il fatto che Alex dorme sul mio stesso letto.

«Lo so.»-la interrompo, contenta che abbia iniziato una conversazione del genere.

Per un momento ho persino creduto che potesse aver scoperto qualcosa dei gemelli, dato che è difficile che le sfugga qualcosa.

«E ti ringrazio.»-aggiungo, per poi portare di nuovo il tè sotto il naso, mentre l'odore dei frutti di bosco mi invade le narici.

«Non avrei mai immaginato che un ragazzo come lui potesse essere capace di formare una famiglia.»-dice più a se stessa che a me, mentre socchiudo gli occhi al tono della sua voce.

Non capisco dove voglia arrivare, ma non la interrompo e la lascio sospirare più volte prima che ritorni a parlare:

«Ma mi sono sbagliata.»-ammette con un filo di voce, guardandomi con la coda dell'occhio, mentre allargo le pupille.

È difficile capire mia madre, soprattutto quando si trova a disagio, ma sembra che si stia scusando per aver giudicato Alex dal primo giorno che ha messo piede in camera mia.

Sei Mia, Ragazzina!  1  || ©Tutti i Diritti RiservatiDonde viven las historias. Descúbrelo ahora