Capitolo 60

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«No?»-chiede con un cipiglio, mentre la sua pelle emana calore sotto la mia mano.

«Oggi dobbiamo scegliere le bomboniere.»-sputo la prima scusa che mi viene in mente davanti ai suoi occhi attenti, ma non lo lascio replicare che mi alzo in piedi e mi dirigo verso l'armadio in cerca di un maglione di lana, anche se non credo di esserne in possesso.

Mi tremano le mani, pensando che Alex possa accorgersene, ma sorprendentemente non insistere e si limita a sbuffare.

«Oggi non sto a casa.»-si limita a dire, per poi imitarmi e allontanarsi dal letto, mentre lo osservo con la coda dell'occhio.

«Dove vai?»-chiedo rapidamente, mentre attraversa la stanza nudo: a Sydney si registrano minimo dieci gradi centigradi e non capisco come faccia a non sentire freddo camminando sul pavimento scalzo.

Ieri sera è riuscito a tapparmi la bocca di nuovo, ma non può evitare di darmi una spiegazione, quindi approfitto della conversazione e del fatto che ora non possiamo finire di nuovo sul letto a fare l'amore, credo.

Esita un attimo, evitando di guardarmi, per poi darmi una spinta scherzosa per prendere il mio posto.

«A parlare con il mio ex capo.»-dice con orgoglio, mentre socchiudo gli occhi e penso al momento in cui ho assistito allo scontro tra Alex e l'altro uomo.

Non voglio che Alex si faccia male.

Solo l'idea che possa rimanere senza fiato sul ring mi fa tremare le ginocchia.

Ingoio il groppo alla gola, mentre lui continua a cercare degli abiti da indossare, indifferente al mio silenzio.

Non so immaginare il mio futuro con un pugile: dalla reazione degli uomini vestiti in modo formale ho capito che Alex è bravo e ha intenzione di fare carriera, ma... io non ho il coraggio di guardare le suo smorfie di dolore qualora venisse colpito dai suoi avversari.

Vorrei che il nostro futuro fosse come il nostro passato, quando io lavoravo tanto all'ospedale e lui passava ore davanti al computer per ideare dei nuovi disegni per la sua azienda.

Non passavamo molto tempo insieme, ma le ore che avevamo a disposizione, le sapevamo sfruttare al meglio.

Come ieri sera, sull'erba.

Arrossisco violentemente, senza rendermene conto, ma ad Alex non sfugge e, senza chiedere il motivo del mio disagio, alza gli angoli della bocca in un sorriso e mi rivolge un sorriso.

In tutta risposta evito il suo sguardo e fingo di tossire, mentre gli scappa una risata divertita.

Non ci penso due volte prima di prendergli il maglione che ha scelto di indossare dalle mani.

Annuisco alla sua scelta soddisfatta, per poi sfilare il pigiama e sostituirlo con la sua felpa.

Alza lievemente le mani in aria, ma poi si arrende e mi lascia appropriarmi del suo indumento, mentre mi posiziono tra il suo corpo e l'armadio, voltandogli le spalle.

Tossisco di nuovo, questa volta seriamente, mentre mi metto in punta di piedi per afferrare un paio di pantaloni a caso.

Allunga le braccia ai lati della mia testa a sua volta e non ci mette molto prima di tirare fuori un paio di jeans scuri.

Becco con la coda dell'occhio un livido all'altezza della sua spalla, il che mi fa ritornare a pensare di nuovo alla sua decisione.

Se Alex ha intenzione di dedicarsi al boxe dovrò abituarmi a questi segni violacei, e al fatto che dovrà allenarsi senza sosta, che ritornerà a casa stanco.

Sei Mia, Ragazzina!  1  || ©Tutti i Diritti RiservatiHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin