Home sweet home...

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-Kookie! Dove hai messo i miei occhiali?- strillo lanciando qualsiasi cosa mi capiti sottomano nella speranza di trovarli più in fretta. Sono già in ritardo, non ho tempo da perdere.
-Uh? Cosa c'è amore?- chiede raggiungendomi con tutta la calma di cui è capace in salotto, ancora in pigiama, i capelli arruffati dal cuscino e una tazza di caffè in mano. Certe volte è così lento....mi fa salire il nervoso!
-Hai visto i miei occhiali da vista? Veloce, devo uscire.- ripeto battendo un piede a terra con le braccia conserte.
-Dove vai?- ignora completamente la mia domanda.
-Ho un appuntamento dall'altra parte della città per vedere un appartamento e ho il treno fra dieci minuti....oh, eccoli qua!- rispondo continuando a cercare, trovandoli poi dietro al divano. Chissà come ci sono finiti lì...
-Tieni.- dice lanciandomi una chiave.
-Ma cosa..? Jungkook lo sai che non ho la patente, non posso andare in macchina.-
Lui ridacchia scuotendo la testa:
-Guarda meglio...-
Me la rigiro fra le dita: non è la chiave della sua macchina, e nemmeno quella della moto, è diversa. Non sono neanche certo di averla mai vista...
-Che cosa dovrebbe aprire?-
-La nostra nuova casa.- dice con naturalezza prendendo un'altro sorso di caffè. Gli salto al collo, spandendo caffelatte per tutto il pavimento, ma non mi interessa.
-Devi smetterla di fare tutto di nascosto!- dico affettuosamente baciandogli la guancia ruvida.
-Sorpresa!- ride scompigliandomi i capelli appena messi in piega.
-Quando possiamo vederla?- chiedo con gli occhi che brillano.
-Anche subito! È nostra ormai.- esclama, per poi aggiungere: -Magari non proprio "ora", lasciami il tempo di vestirmi e finire la mia colazione.-
Disdico l'appuntamento preso in precedenza, anche se mi piange un po' il cuore. Quell'appartamento era davvero bello, che peccato. Speriamo che quello scelto da Jungkook sia allo stesso livello...

Finiamo con l'uscire alle tre di pomeriggio, perdendoci via a parlare del matrimonio appena passato, del bambino e di tante altre cose all'apparenza inutili.
Mi siedo in macchina giochicchiando con il portachiavi a forma di cagnolino per tutto il tragitto e attendo pazientemente che Jungkook mi porti...dove deve portarmi. Usciamo dal centro, prendendo la strada che porta in periferia...non è una delle zone migliori ma potrei quasi abituarmici, anche se per andare al lavoro dovrò cambiare un sacco di treni. Ma superiamo anche quella fascia di case per dirigerci ancora più fuori città. Ok, mi accompagnerà in macchina Jungkook al lavoro, mi rifiuto di farmi ore e ore di treno. Imbocca un paio di stradine in sasso per poi frenare in un piccolo piazzale circondato da case, tre per essere precisi, rispettivamente di quattro, due e tre piani.
-Eccoci arrivati!- sorride guardando orgoglioso la casa centrale, quella di due piani.
Mi apre la portiera, aiutandomi a scendere e va ad aprire la porta principale con le chiavi. Io nel frattempo mi guardo in giro diffidente, valutando il posto: sembra un paesino abbastanza piccolo, ci sono davvero pochissimi palazzi moderni e molti angoli verdi. Non è così male fondamentalmente,
anche se continuo a preferire Seoul. Il piazzale nel quale abbiamo parcheggiato è tutto ricoperto di ghiaia, eccezion fatta per due quadrati di erba, che dividono la casa da un'altra abitazione.
-Hai intenzione di rimanere lì impalato per sempre o vuoi entrare a vedere l'interno?- ride Jungkook fermo sulla soglia. Lo raggiungo, entrando incuriosito.
-È una vecchia casa che è stata ristruttrata e divisa in due appartamenti. Questo è il piano terra in comune.- spiega. Sembra tutto molto vecchio, ci sono un tavolo rotondo in legno scuro, una vespa azzurra (che Kookie ha già addocchiato), un televisore antico, anch'esso in legno con le manopoline dorate e un tappeto spesso all'apparenza persiano.
-Mh, carina...- mormoro non molto convinto. Voglio vedere l'appartamento, non me ne frega niente dell'atrio. Ma Jungkook è talmente entusiasta che lo assecondo, lasciando che mi mostri anche la lavanderia, la cantina e che mi spieghi come funzionano bollette e altre questioni amministrative di cui, in ogni caso, si occuperà lui. Finalmente si decide a salire le scale, di un colore terracotta molto caldo.
-Ecco, qua abitano i vicini. Sono una coppia molto giovane, hanno la nostra età. Non ci daranno problemi.- sorride fermandosi per un secondo sul primo pianerottolo. Saliamo un'altra rampa, trovandoci finalmente davanti alla porta, in legno scuro anche lei.
-Pronto?- chiede Jungkook esaltatissimo, aprendola lentamente. Faccio un passo oltre l'uscio. La prima cosa che mi colpisce è la luminosità, sebbene per ora non veda finestre, e ciò mi piace alquanto. Si apre con un piccolo atrio, alla mia sinistra ciò che dovrebbe essere il salotto (l'unica stanza senza una porta a chiuderla), alla mia destra un corridoio che si snoda seguendo uno strano disegno, aggirando un piccolo bagno con doccia nella parte interna più stretta e aprendosi su tre stanze molto grandi sul lato esterno, per portarti in una cucina completamente in legno di ciliegio scuro, anch'essa spaziosa, comunicante con il salotto tramite una finestra nella parete. Attraversandola si arriva al bagno più grande, luminosissimo grazie ad un finestrone lungo, con vasca da bagno e toeletta di legno, più chiaro però rispetto a quello della cucina. Mi fermo proprio lì, con un sorrisino ebete stampato in faccia. È bellissima.
-Allora? Ti piace?- mi domanda Jungkook appoggiando le mani sulle mie spalle. Annuisco frenetico. Ora capisco tutta quell'emozione!
-E bravo Jeon! Complimenti, ottima scelta!- ridacchio scompigliandogli i capelli. Gongola con quella sua aria compiaciuta di superiorità che assume ogni volta che fa qualcosa di giusto.
-È soddisfatto, signorino Kim?- mi prende in giro.
-Idiota, non riesci nemmeno a ricordarti il mio cognome.- dico agitandogli davanti al viso la mano inanellata.
-Oh, giusto!- ride facendo finta di darsi una botta in testa.
-Suppongo di non dovermi aspettare nemmeno gli auguri all'anniversario, conoscendoti...riuscirai a dimenticarti la data pur avendola sotto il naso tutti i giorni.- lo rimbecco con una gomitata leggera nelle costole.
-Pf, aspetta e vedrai!- sbuffa, spingendomi verso l'uscita.

BABY -KookV-Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu