Capitolo 4

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Mente spenta e vuota,Non aveva idee, solo fili colorati che si intrecciavano senza dare un senso logico a suoi pensieri

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Mente spenta e vuota,
Non aveva idee, solo fili colorati che si intrecciavano senza dare un senso logico a suoi pensieri.
Non c'era un pensiero connesso, non c'era traccia di ragione nella sua  mente, era tutto scollegato;
era come se il suo cervello avesse smesso di funzionare, come se si fosse spento; non c'era niente di niente.

Sentí qualcuno chiamarlo, ma non rispose, rimase con il viso, in quel momento, girato verso la finestra, gli occhi spenti.
Era il Professor Kim a chiamarlo.

La sua testa si alzò e i suoi occhi scrutarono tutte le persone presenti nell'aula con uno sguardo vitreo, fino a quando non si soffermò su Jeon Jungkook, e tutto si fermò, i suoi pensieri prima intermittenti, in quel momento tornarono come una cascata e tutto diventò sfocato e disconnesso.
Il suo sguardo però non cambiò.

Si alzò di scatto, lanciò uno sguardo a Seokjin e gli chiese lentamente se potesse uscire e l'uomo annuì dubbioso. Si avviò a testa alta verso l'uscita della classe e prima di chiudere la porta guardò quelle persone dentro l'aula.
Li guardò tutti velocemente.
Si soffermò su Jungkook, lui lo stava già guardando.
Alzò lo sguardo al cielo e chiuse la porta.
Gli occhi che bruciavano.

•••

La porta venne sbattuta alle sue spalle, mentre lui, Taehyung, a passo svelto si dirigeva verso il primo lavandino disponibile.
Si guardò allo specchio.
Faceva fatica a respirare, non aveva fiato, la gola secca, il respiro cadenzato, stava soffocando.

Gli occhi che brillavano d'argento, come se fossero delle lucciole.

"Cosa sta succedendo?!"
Un grugnito uscì dalle sue labbra per l'improvviso dolore alla clavicola e al fianco, vicino alle costole.
Gli occhi sembravano andare a fuoco.

Gli girava la testa, perse l'equilibrio.
Sbatté la spalla contro la parete della stanza, scivolando lentamente a terra. Non riuscì a trovare stabilità, le gambe tremarono, così come le mani.
Le palpebre si chiusero con forza per cercar di far smettere quel bruciore.
Maledizione.
Si circondò il busto con le braccia, le mani appoggiate sulle spalle tremanti.
Si accovacciò.
E poco a poco, il buio lo accolse e lo portò giù, dove forse, per qualche tempo, avrebbe trovato pace.
E lentamente svenne, cadendo in un mondo fatto di incubi, voci, immagini e buio, solo, tanto buio.
Un tocco al fondo dell'abisso .


Era seduto a gambe incrociate su qualcosa di morbido.
Poche figure e luci gli apparvero veloci davanti agli occhi.
Come se stesse guardando delle auto in corsa ad una velocità esponenziale.
E in mezzo a quelle sfocature erano presenti due spiragli.
Due occhi dorati.
Due occhi vivaci, felici, sereni, sembrano gli occhi di un bambino.

Si stavano avvicinando; solo in quel momento riuscì a vedere la figura a cui appartengono quegli occhi.
Era Jungkook, ma non il Jungkook adolescente alto e serio, ma un Jungkook bambino, dal corpo gracile e lo sguardo limpido.

What you don't know[Taekook/Kookv]Where stories live. Discover now