Capitolo 6

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Tranquillità, pace, serenità e leggerezza,sensazioni che provava poche volte durante la giornata

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Tranquillità, pace, serenità e leggerezza,
sensazioni che provava poche volte durante la giornata.
In quel momento si trovava nella vasca da bagno.
Aveva il corpo interamente immerso nell'acqua, le braccia e la testa appoggiate ai bordi;
la schiuma arrivava al limite, al pelo con i bordi della vasca.
Si trovava in uno stato di pace che provava solo quando era da solo, nella sua camera, o in ambienti ben precisi, i quali lo rinchiudessero in uno stato di silenzio, tranquillità e utopia.








Ero piccolo e con me c'era mia nonna, l'unica, oltre a mio fratello Namjoon, che mi credeva umano e normale, che mi amava per quello che ero, il suo nipotino dai capelli biondi, le punte rossicce e gli occhi lunari, come lei chiamava, infatti per lei ero il bambino della luna, il dono più grande che l'universo le avesse mai potuto donare, mi diceva sempre.

Quel giorno ero particolarmente felice, avevo sei anni e correvo da una parte all'altra urlando alla nonna "Nonna guarda il tuo bimbo della luna riesce a fare volare le foglioline!"
Urlicchiavo e saltellavo continuamente con un ampio sorriso sul viso paffuto,
"Taehyung-ie fai vedere alla nonna come fai volare le foglioline dai" mi incitava.

Chiusi gli occhietti, pensai intensamente a quello che mi rendeva felice e a quell'età tante cose mi rendevano felice, anche le più banali.
In quel momento pensai alla giornata passata: io e la nonna eravamo andati a prendere un gelato, poi al parco giochi e ci eravamo divertiti così tanto che le guance mi dolevano ed erano tutte rosse per tutti i sorrisi fatti.
Un sorriso ancora più grande si palesò sulle mie labbra sottili e tante piccole foglioline iniziarono a girare intorno a me in uno spettacolo colorato da togliere in fiato.

Ad un certo punto un ricordo di quella giornata si fa strada nella mia testa.
Quel pomeriggio avevo provato a fare amicizia con una bimba, aveva la mia età forse.
Le avevo sorriso e avevo allungato una mano verso di lei per presentarmi ma lei prima ancora che potessi presentarmi mi aveva guardato negli occhi per qualche secondo e poco dopo i suoi occhietti marroni si erano riempiti di lacrime.
Si era allontanata velocemente, con uno sguardo impaurito e lucido sussurrando un  "Questo bimbo è strano, mi fa paura".
Il pensiero mi fece rattristire e piano piano le foglie, che volteggiavano ancora intorno a me, si appiattirono al suolo formando un cerchio attorno alla mia figura piccola e gracile.
La nonna corse subito verso di me preoccupata per questo mio repentino cambio di umore, non venendo più il sorriso sopra le mie labbra.
"Taehyung-ie che succede?" si era accovacciata davanti a me tenendomi gentilmente per le spalle.
"Nonna perché tutti i bambini non vogliono essere miei amici e hanno paura di me?" avevo chiesto innocentemente con le prime lacrime a formarsi ai lati dei miei occhioni.
"Perché non hanno mai visto un bimbo tanto speciale e bello come te Tae" aveva detto asciugandomi le guance rosate dal pianto e prendendomi per mano e andando insieme a sederci su una panchina.
"Qui in Corea non se ne vedono di bimbi belli come te dalle mille qualità e quindi hanno paura che tu gli faccia male solo perché non hanno mai visto nessuno come te e molto probabilmente hanno dei pensieri che li fa spaventare vedendo qualcosa di diverso nelle persone nuove"
"Nonna ma io sono diverso dagli altri bimbi?" avevo chiesto salendole sopra le gambe e facendomi cullare dalle sue braccia calde e confortevoli.
"No tesoro, sei solo più speciale e unico di loro, vanne sempre fiero di queste tue particolarità, ricordati di avere i capelli color del grano come quelli della mamma e gli occhi come pozzi lunari, un miscuglio tra quelli  del papà e quelli della nonna, ricordatelo anche quando io non ci sarò più, eri, sei e sarai sempre il mio bimbo della luna, il più unico e raro che ci sia, e anche quando sarai grande e adulto rimarrai sempre il mio bimbo con le guance paffute e i baffi di latte sotto il naso" mi aveva detto guardandomi con quei suoi occhi grigi prima di stringermi a sé e farmi il solletico, facendoci immergere il una bolla d'aria d'aria, fatta di risate, urletti e tanto amore.
"Sei proprio come il tuo papà ..."
Aveva sussurrato lentamente la nonna, tenendomi ancora fra le sue braccia, ammirando la bolla in cui ci trovavamo.
"Anche il tuo papà riusciva a fare queste cose,solo che lui le faceva ancora più grandi per proteggere te, Namjoon e la mamma con l'acqua, con il fuoco e con l'aria" aveva detto con un sorriso malinconico che piano piano spariva forse a causa dei ricordi.
Le avevo preso gli angoli della bocca e glieli avevo sollevato facendole fare un sorriso un po' strano "Nonna sorridi che ora ci sono io con te!" avevo detto con ingenuità e con il mio insolito sorriso rettangolare per fare sollevare in morale alla mia nonnina.
"Si Taetae per fortuna che ora ci sei tu.." aveva affermato lentamente, in quel momento, con un sorriso vero sulle labbra rosee.












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