9~Il Mio Grande Errore

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Marinette pov
Sono sul letto a ripensare alla giornata, le parole di Nathan mi hanno veramente delusa.

Ad un tratto sento bussare alla porta
-Marinette, sono Nathalie, scendi il prima possibile. -

Esco e la seguo.

Al tavolo della sala trovo Adrien seduto, e Nathalie che invece resta in piedi.
Mi invita ad accomodarsi, dopodiché ci mostra un tablet in videochiamata con il Signor Agreste.

Sr Agreste -Arriverò subito al punto: Marinette, sono molto deluso dal tuo comportamento.
Ti ho accolta in casa mia,come mia ospite;nonostante aspettassimo un'altra persona.
Ti lascio restare solo perché hai accudito mio figlio;ma trovo sinceramente riprovevole che tu non abbia comunicato a Nathalie lo stato di salute di Adrien.
Inoltre, ti rendo noto, che la tua cortesia é stata ricambiata dal sospetto.
Mio figlio è convinto che dietro la tua gentilezza ci siano i miei soldi.
Adrien, per il tuo bene, questa settimana resterai riguardato.
Non ho altro da aggiungere, lascio la parola a Nathalie.
Buona serata. -

Nathalie -Tornate entrambi nelle vostre stanze-

Adrien pov
Vedo Marinette camminare rapidamente verso la sua camera.
Questa volta ho esagerato.

I miei sensi di colpa, invece, mi rendono il percorso estremamente lento.
Già dalle prime parole di mio padre, ho capito che avevo frainteso, non la stava pagando per essermi amica.

Marinette era sinceramente rammaricata;mio padre sa perfettamente come umiliare le persone.

Non riesco a levarmi dagli occhi l'immagine di lei, seduta a testa bassa con i pugni stretti sulle ginocchia.
Si stava probabilmente per mettere a piangere.
Già a qualche metro dalla sua stanza il mio udito non mi permette di ignorare il suo pianto.

Che odio... È colpa sua.
Perché dovrei sentirmi in colpa?!
Io la avevo avvisata, e a trattarla male é stato mio padre.
La mia coscienza é pulita.
Eppure le mie gambe si stanno facendo sempre più  pesanti mentre passo vicino alla sua porta.
Anche se le bussassi poi che potrei dirle?!

Tiro dritto, e me ne vado in quel tugurio sotterrato, che ormai é la mia stanza.

Il sotterraneo in cui dormo é angusto e squallido, ma qui posso rompere qualsiasi cosa quando mi trasformo;e nella maggior parte delle notti, sfogare la mia rabbia in questo posto, é sufficiente a placare il mostro che divento.

Mi rendo conto dei danni, solo quando il mostro si placa e mi rende la coscienza.

Sono di pessimo umore ;alla fine, anche se è stata scema, lei ha mantenuto la promessa che mi aveva fatto.

"Inoltre, ti rendo noto, che la tua cortesia é stata ricambiata dal sospetto. "

Questa frase continua a riecheggia nella mia mente.

Troppe cose si mischiano e mi fanno dannare: l'immagine di quella stupida ragazzina in procinto di piangere, l'eco delle crudeli parole di mio padre; ma soprattutto il ricordo delle sue carezze gentili, e parole che quella ragazzina ha speso in mia difesa.
Nessuno fino ad oggi mi aveva mai difeso dalle calunnie altrui.
Sono sempre stato il primo a non farlo.
Si é sbilanciata per me.
Ha rischiato di essere coinvolta nelle dicerie, vere e false che mi riguardano, unicamente per me.
Ed io l'ho tradita.
Ho Ferito l'unica persona che sia mai stata dalla mia parte.

Tutto questo mi sta logorando da dentro.

VOGLIO SOLO STARE DA SOLO.

Odio aver ferito una persona, convinto che lei stesse ferendo me;quando a tradire, sono stato unicamente io.
Odio me stesso, per essere diventato un mostro, anche senza trasformarmi;tutte le lacrime che quella stupida, ma gentile, ragazza sta versando;sono opera mia.

Stringo i denti più forte che posso, per evitare di urlare.
Queste non sarebbero urla di dolore, ma di rabbia.
Vorrei prendere a pugni tutto, buttare gli armadi per terra, tirare calci a qualunque cosa.

Sento la collera crescere dentro e propagarsi in ogni parte del mio animo, e del mio corpo.
È come se ogni atomo che mi compone, vibrasse e venisse poi colpito da crudeli saette.

Questa volta, non sento di voler placare la mia ira;anzi sento di  desiderare che si manifesti in tutta la sua forza.

Non mi interessa se mi consuma, sia dentro che fuori; sento un totale desiderio di annichilimento.

I brividi si diffondo in ogni parte del mio corpo.
Un'energia maligna, ma che ben si concilia al mio stato d'animo, mi pulsa sotto epidermide.

Le mie mani fremono, e sento il volto mutare: i miei occhi ora vedono nella notte, i miei canini sporgono quanto necessario a bucarmi le labbra.

Un ghigno spontaneo si forma sulle mie labbra, vedo il mio riflesso nel vecchio specchio di un armadio:sono trasformato e, stranamente, cosciente.

Miraculous: Il Gatto E La Coccinella [completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora