Cap. 6

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Quando quella mattina MC si svegliò, non immaginava cosa stesse per succedere.
Il letto di Rika era vuoto.
La stanza a soqquadro.
Sulla finestra: La vita di Rika finisce oggi.

"Signorina MC (non so il cognome, lol), cosa sa sulla morte della sua compagna di stanza, Rika Kim?" Disse la preside con voce ferma
"Assolutamente niente." Rispose la ragazza risoluta "mi sono svegliata questa mattina, il letto era vuoto e c'era quella inquietante scritta sulla finestra"

Rika era deceduta quella notte, il suo corpo era scomparso e sul vetro della finestra era apparsa una scritta non riconducibile a nessun individuo, che comunicava la presunta morte della ragazza. Si erano fatte indagini ma non era stata trovata nell'edificio, scolastico, ne alla sede del consiglio. Nella casa appartenente alla sua famiglia non erano stati trovati indizi e nessuno dei suoi amici sapeva dell'accaduto.
Il caso di Rika era un mistero. L'indiziata numero uno, MC, la sua compagna di stanza, non poteva essere accusata per mancanza di prove. La polizia continuò a indagare, ma più ci si inoltrava nella faccenda, meno informazioni salivano a galla.
L'assassino di Rika, non fu trovato.

Il giorno stesso dell'accaduto, MC andò alla sede del consiglio studentesco. Erano le sole persone che conoscesse e dopo il lungo interrogatorio a cui era stata sottoposta aveva bisogno di conforto.
A riceverla furono in pochi. V era chiuso in camera sua, Jumin era seduto in un angolo e non spiccicava parola.
Quando la ragazza varcò la soglia non trovò le rassicurazioni che si aspettava, solo acidità e odio.
"Sei stata tu. È ovvio. Mi sembravi sospetta fin da subito, sei appena arrivata e Rika... lei..." Esclamò Jaehee infuriata "Anche se sei stata rilasciata non c'è altro modo, anche se non ci sono prove io non mi fido di te. Assassina."
La ragazza vacillò. Non era possibile, lei era innocente.
"Io... io non potrei mai..." la tensione era palpabile, la disperazione a livello straziante, quell'equilibro instabile si sarebbe potuto spezzare in un attimo.
Jaehee era infuriata, la voce alterata dalla rabbia, MC avrebbe giurato di aver sentito un singhiozzo smorzato provenire da qualche parte della stanza. Luciel era semi in ombra, lo sguardo fisso e vuoto.
"Zitta. Davvero taci, risparmiaci le tue inutili scuse. Sei la sola che avrebbe potuto ucciderla senza lasciare alcuna traccia. Non negare l'evidenza." Pronunciò il rosso con voce atona e priva di sentimento.
"Ma... ma io... lei... era mia amica" Rispose la ragazza senza parole, senza riuscire a esprimersi, senza poter formulare un concetto.
Non mi credono.
"NO CHE NON LO ERA!" Urlò Luciel, facendo sobbalzare la ragazza "SENNÒ NON LA AVRESTI UCCISA"
MC cadde a terra, forse per lo spavento, forse per il dolore, di essere accusata da chi reputava amici.
"Indipendentemente dall'averla uccisa o no." Esordì Jumin, schiarendosi la voce nell'ombra della sala "È colpa tua. Se veramente pretendi di non essere L'assassina, avresti comunque dovuto salvarla. Eri la sua compagna di stanza, no? Ti saresti dovuta accorgere che era entrato qualcuno nella stanza, o che Rika era uscita"
Dopo quell'affermazione calò il silenzio.
"Taci, idiota" risuonò una voce nella sala "Se ora è qui vuol dire che non c'erano prove, non è banale?" Zen...? "e se non c'erano prove vuol dire che non è colpevole. È inutile sfogare la frustrazione su chi non c'entra niente, e anzi, MC è scossa almeno quanto voi"
Dopo Zen ci fu un silenzio tombale, surreale. Soffocante.
"NO INVECE" urlò Yoosung, rannicchiato su se stesso fino a un secondo prima, ora sbraitando contro l'amico "QUELLA TROIA L'HA UCCISA. ERA MIA CUGINA. ERA RIKA CAZZO."
Yoosung arrabbiato era spaventoso, non tanto perché intimorisse, ma perché non ti aspetti che quel ragazzino possa andarci così pesante.
"Ritorna in te, Yoosung, non sei il ragazzo che conosco" scandì Zen, la testa fra le mani "Se non si fosse trattato di Rika ora non saresti così. Sapresti benissimo che lei, MC, non c'entra niente."
Per un attimo il liceale sembrò interdetto
"No invece, è ovvio che è stata lei. È scontato" disse stavolta guardando MC, facendole gelare il sangue nelle vene.
"Proprio per questo non è stata lei! Non la avrebbe mai uccisa se tutte le colpe sarebbero ricadute su di lei in questo modo, se fosse stato così evidente che era la colpevole!" questa volta fu Zen a urlargli contro. lo stupore negli occhi del più piccolo era evidente
"E se mai l'avesse uccisa lei, non credi avrebbe architettato un piano per sviare l'attenzione su qualcun'altro?" Tutti nella stanza si voltarono. Non doveva essere comune vedere quei due ragazzi, solitamente gentili e garbati, urlarsi contro insulti pesanti.
Poi Yoosung scoppiò inaspettatamente a piangere. Ogni emozione aggressiva cancellata dal suo volto, lasciando spazio solo a lacrime e desolazione. Tutti nella sala sembrarono puntare gli occhi su Zen, che si alzò dalla sedia spingendola via, arrivò davanti a MC e le porse una mano, per aiutarla ad alzarsi. "Io ti credo." Disse guardandola negli occhi, per poi andarsene.

Angoletto
Boh raga lasciate una stellina per questo abominio di capitolo ahahah

Rotten heart ~ Zen x readerDonde viven las historias. Descúbrelo ahora