Capitolo 38

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Seconda parte.

Luke'sPOV

Mi alzo e sbuffo, cercando il cellulare sul comodino di fianco al mio letto.

Guardo l'ora, le sei del mattino.

April non si sveglia mai presto, ma quando mi giro per cercarla, trovo solo le lenzuola fredde e il suo profumo.

Penso alle notti precedenti.

Ogni volta che il mio petto entrava a contatto con il suo, lei gemeva e boccheggiava, in cerca d'aria.

Ogni volta che premevo i miei fianchi contro i suoi, un ondata di piacere mi travolgeva, mentre il suo profumo faceva da sottofondo a tutto.

Mi infilo i pantaloni neri che la sera prima avevo fatto cadere a terra e entro in bagno.

April non c'è.

-Bambina?- chiamo, scendendo le scale.

Porto le mie mani sotto le sue gambe, prendendola in braccio e salendo le scale, mentre muovo le mie labbra sulle sue, cercando di fargliele schiudere.

Oppone resistenza, ma alla fine riesco a far riunire le nostre lingue.

Mi manca quel sapore dolce e fresco ogni volta di più.

Ride e le sue mani accarezzano il mio collo, e con le dita, arriva fino all'attaccatura dei miei capelli biondi.

La cerco con lo sguardo, passando il palmo sulla superficie liscia del tavolo, e controllando la piccola cucina.

In una tazza, il latte è ancora tiepido, e vicino ci sono tre biscotti.

-Non è divertente, esci fuori.- grido, cercando di farmi sentire, ovunque lei sia.

La appoggio contro il muro, mentre le sue gambe e le sue braccia sono ancora avvinghiate a me mentre mi stacco, per guardarla ancora una volta negli occhi.

La faccio scendere e sorrido.

Infila un dito nel passante dei miei jeans neri e mi tira verso di lei, ridendo.

-Luke- fascontrare i nostri fianchi e scuote la testa -Ti voglio- sussurra contro il mio lobo, baciando il mio collo caldo.

Sento i nostri corpi scaldarsi e l'eccitazione crescere, mentre tira qualche ciocca dei capelli e avvicina il viso al mio.

Il suo naso entra in contatto con la mia guancia e le sue ciglia lunghe mi solleticano lo zigomo.

-Anche io, non sai quanto- la spingo e apro la porta della mia camera, cercando il primo bottone della sua camicia a quadri rossa.

Giro per tutta casa, ma di April nessuna traccia.

Il suo zaino non c'è,lei non c'è.

Nella casa, ancora il suo profumo, imprigionato dentro queste mura.

La faccio sedere ai piedi del letto, mentre mi sfila la maglietta nera.

La testa mi fa male, e forse anche il cuore, ma non ho tempo di pensare che giá i ricordi mi fanno sorridere.

Stay with me || Luke HemmingsWhere stories live. Discover now