Capitolo 60

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Passo le dita sul morbido pizzo color avorio che aderisce sul mio busto, scendo fino ai miei fianchi e sorrido.

I tacchi bianchi fanno rumore sulla moquette marroncina della stanza, mi avvicino alla finestra e appoggio una mano contro lo stipite, sospirando e guardando fuori.

-Girati un po'.- mi suggerisce il fotografo nuziale. Mamma ha voluto che lo avessi per fotografare e filmare tutta la cerimonia.

Guardo dall'altro lato della stanza, sempre tenendo la posizione. Gli orecchini mi solleticano il collo, mentre il braccialetto di perle scende leggermente.

Sento un click che conferma lo scatto.

-Bellissima.- sussurra e le gote mi si colorano di un rosso non molto acceso.

I miei lunghi capelli biondi sono raccolti in una crocchia ordinata e molto lunga da fare.

-Abbiamo finito?- chiedo.

-Un'ultima foto, siediti sul divano.- faccio quello che dice e mi metto una mano sotto al mento, sorridendo.

-Perfetta, ragazzina, davvero perfetta.-scatta e mi rialzo, per poi ricevere un abbraccio da mia mamma.

-Ti amo tanto mia piccola April, ricordatelo.- sorrido dolcemente e la sento singhiozzare.

-Non piangere mamma, non sto andando in guerra!- esclamo e si passa le dita sotto gli occhi, asciugandosi le lacrime.

-Non sto piangendo! Sono solo emozionata, insomma, è un impegno importante.- annuisco e tira su con il naso.

-Lo so, ne abbiamo giá parlato io e Luke, lo sappiamo a cosa andiamo incontro.- sospira e mi accarezza una guancia.

-Rimarrai sempre la mia piccola bimba.- dice e si stacca, per poi andarsi a sedere, mentre le truccatrici corrono su di lei per ritoccarlgli il mascara ormai sbavato.

Hanno voluto fare le cose in grandissimo.

La villa è un po' lontana dalla strada, seminascosta dagli alberi, attraverso i quali si puó scorgere a tratti la grande e ombrosa veranda che corre lungo i quattro lati. Qui si arriva si arriva percorrendo viali in ghiaia che si snodano per grandi prati, sotto i rami intrecciati dei pioppi. Sul retro lo spazio è ancora piú vasto: ci sono ampie scuderie e ordinate file di rampicanti.

Sento delle voci da dietro la porta e guardo il pomello d'oro.

-Non puoi vederla! Porta sfortuna!- grida e ridacchia Effie.

-Ma la tenete prigioniera da almeno otto ore! Voglio solo un bacio! Fatela uscire, dai.- sento la voce del biondo e sussulto, mentre la mia amica apre la porta ed entra, per poi richiuderla dietro di sè.

-Ho detto no Luke! Vai via!- ridacchia e sento bussare -Almeno fatemi sentire la sua voce!- continua a ridere e mi avvicino.

-Lucas?- sorrido e lo sento sospirare di sollievo -Dio, bambina, stai bene? Siete lì dentro da almeno otto ore, tutto okay? Sei bellissima come sempre.- appoggio la fronte contro la porta e ridacchio.

-Sto bene, si, forse un po' agitata. E come fai a dire che sono bella se non mi vedi?- picchietto sul legno bianco con le unghie e sento le dita di Effie scorrere lungo i ricami posti sulla schiena del mio abito.

-Perchè lo sei, sempre e comunque.- dice e arrossisco, mentre la ragazza dietro di me ridacchia.

-Grazie. Sono sicura che anche tu lo sei.- dico -Questo è ovvio.- risponde e scuoto la testa.

Certo, la modestia non è il suo forte, sa essere stronzo, ha un sacco di difetti ma lo amo incondizionatamente.

-Va bene, ora vai a prepararti, ci vediamo dopo.- dico e Effie mi fa girare.

Stay with me || Luke HemmingsOù les histoires vivent. Découvrez maintenant