Capitolo 38

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Sento qualcosa che emette un suono davvero fastidioso ma non riesco a capire se proviene da questo sogno meraviglioso che sto facendo o è dovuto a qualcosa che proviene da fuori.

Nel mio sogno Noah mi sta accarezzando i capelli mentre il mio capo è posato sul suo petto nudo, io sono coperta da una delle sue rare t-shirt e la restante metà dei nostri corpi sono coperti dalle lenzuola.

Sento il rumore del cellulare e Noah che mi dice di rispondere, ma nel mio sogno il cellulare non c'è l'ho.

Apro controvoglia un occhio e noto con mia grande rabbia che è veramente il mio cellulare a squillare interrompendo il mio meraviglioso sogno. Lo afferro però nella speranza che sia proprio Noah a chiamarmi, ma in realtà vedo il nome di Logan, sbuffo con la voglia di chiudere la chiamata ma poi la paura che sia qualcosa ad Arya mi fa retrocedere il pensiero e rispondo <Pronto?> borbotto cercando di riprendermi dall'intorpidimento del sonno <Luna ti ho svegliato?> la voce di Logan mi arriva dritta al le orecchie <A te che sembra?> ribatto infastidita, lo sento ridacchiare <Sei sempre la solita, ti è sempre piaciuto dormire> nella sua voce percepisco una nota di nostalgia.

In effetti ha ragione, ogni volta che ne avevo la possibilità dormivo fino a tardi <Perché mi hai chiamato? È successo qualcosa ad Arya?> cerco di farlo tornare in lui, al presente, dove noi due siamo solo amici. <No, volevo solo chiederti cosa avevi programmato di fare per stasera> giusto, stasera è la notte di capodanno, ci sarà il conto alla rovesci in tv e i fuochi d'artificio.

Vorrei passarla con la mia amica, ma purtroppo è in ospedale <Non so, pensavo di mangiare insieme e poi cercare di andare all'ultimo piano per farle vedere i fuochi d'artificio> dico soprappensiero mentre esco dal mio bozzolo di coperte.

Istintivamente guardo dietro di me alla ricerca di Noah ma nulla, sono sola. Nelle ultime settimane ho sempre dormito con lui, questa notte ho fatto sonni poco tranquilli, ero molto agitata, l'idea di essere sola mi rendeva infelice.

<Che ne dici se gli decoriamo la camera? Tipo palloncini e cose varie?> chiede Logan portandomi alla realtà <Si, credo sia una buona idea> magari non darà l'aspetto d'ospedale ma di una comune stanza <Passo a prenderti tra un'ora, andiamo a comprare il tutto> senza nemmeno darmi il tempo di rispondere di no Logan mi butta giù il telefono.

Lo sapeva che gli avrei risposto negativamente perciò ha evitato di sentirla la risposta, non credo sia una buona idea uscire solo io e lui.

Sbuffo e decido di farmi una bella doccia calda, mi aiuterà a ricaricarmi per affrontare la giornata. Apro la porta a vetro e si sprigiona tutto il vapore venendomi addosso, mi blocco con il piede dentro il piatto doccia sentendo il cellulare squillare.

Alzo gli occhi pensando fosse di nuovo Logan invece vedo il nome di Noah. Le mani mi tremano mentre prendo il telefono  <Ei ciao!> la mia voce è ansiosa e squillante <Ciao piccola> mi sembra di volare <Come stai? Vorrei tu fossi qui con me questa sera, poter dire a tutti che stiamo insieme> Noah ha la voce triste, tira un lieve sospiro <La senti tu poi tua madre> dico ridacchiando.

Sento un lieve sorriso attraverso il ricevitore, forse sono riuscita a rallegrarlo un po'. Sento qualcuno che lo chiama, non sua madre o suo padre ma qualcuno della servitù, l'appellativo "signorino" me lo fa intuire.

<Ti lascio ai tuoi impegni> dico per prima <Si.. ti chiamo più tardi> e riattacca lasciandomi con il telefono attaccato all'orecchio nella speranza che possa uscirà da esso.

Rimango ferma qualche secondo poi decido di entrare nella doccia, l'acqua ormai è bollente, mi scorre sulla palle facendomi rabbrividire al primo contatto. Ora la voglia di stare sotto le ore mi è passata, l'unica cosa che voglio fare è prendere la macchina e correre a palazzo. Chiudo il rubinetto e mi avvolgo nel morbido accappatoio verde che papà mi ha lasciato, riesco a sentire il suo profumo, molto diverso da quello alle mele della mamma.

Sarò io la tua principessa Where stories live. Discover now