Capitolo 46

1.6K 61 2
                                    

Quei 20 giorni sono voltati letteralmente in un soffio.

Oggi è il fatidico giorno, tra qualche ora Noah e Candy si sposeranno. È tutto pronto, finalmente è riuscita a trovare un catering adatto senza che le facessero venire la cellulite con il sale, questo sta a significare che ci sarà tutto insipido.

La cerimonia si terrà nel giardino dietro il palazzo, molto fiorito, la navata è stesa con un telo bianco e ai suoi lati ci sono molte seggiole chiare con dei fiori colorati. È molto bello il contrasto che hanno voluto realizzare con i colori. Finita la navata c'è un gazebo contornato da un arco pieno di fiori che richiamano quelli legati alle sedie, spero che nessuno sia allergico altrimenti tutto questo polline lo ucciderà. A pensarci vorrei esserle io l'allergica.

Dieci giorni fa è arrivato anche l'abito che dovrò indossare oggi ma non ho ancora avuto il coraggio di vederlo o indossarlo, è li chiuso appeso all'armadio che mi guarda ricordandomi quando sarò triste in questo giorno.

Fortunatamente non abbiamo acconciatori o truccatrici come Candy che nella sua stanza c'è un fermento di gente che continua ad entrare e uscire. Ogni tanto la si può udire urlare.

La camera di Noah è silenziosa, non c'è nessuno oltre lui, da una settimana a questa parte è stato più scorbutico del solito, nessuno riusciva a tenere una conversazione con lui per più di 10 minuti prima che lui iniziasse a dare di matto e levare le tende.

Io non ho mai provato a parlargli ma mi è capitato di sentirlo innervosirsi e molte volte me lo ha detto anche Sean.

Il primogenito della famiglia si dissocia da questo matrimonio, ha cercato più volte di far ragionare il fratello ma non c'è mai stato niente da fare, Noah cambiava subito argomento. Però essendo reale deve presenziare anche lui alla cerimonia facendo il testimone che darà loro le fedi.

Quando l'ha saputo stava per venirgli un infarto è quasi si metteva a piangere davanti a me non volendo farmi un torto, ma d'altra parte non ha nessuna colpa.

<Luna che fai ancora in pigiama?> mamma entra in camera mia con il suo vestito, davvero molto carino, è verde acqua, molto lungo e si adatta perfettamente alla sua figura, sulle spalle ha una stola dello stesso colore per coprirsi. Siamo ai primi di marzo e fortunatamente il tempo è dalla loro parte.

<Si, ora mi vesto> borbotto priva di ogni emozione <Tesoro, lo so che è dura per te. Se ad un certo momento senti di non farcela puoi tranquillamente lasciare la cerimonia. Le telecamere punteranno su di noi pochissime volte> ah già, ci saranno anche una ventina di reporter pronti ad immortalare il magnifico giorno così da potermelo sbattere in faccia per tutta la vita. <Tranquilla> sorrido alzandomi dal letto avvicinandomi alla sacca che contiene l'abito e la apro lentamente, intravedo una stoffa rosa quando lo riesco a vedere interamente mi si mozza il fiato.

<È stupendo> commenta mamma osservandolo con me, annuisco perché effettivamente è vero, è il più bello che io abbia mai visto <Ti starà d'incanto> mamma mi stringe la spalla e poi esce dalla camera.

Prendo un respiro profondo e tolgo l'abito dalla gruccia, mi cambio e lo indosso, non appena mi vedo mi si riempiono gli occhi di lacrime, è perfetto, sembra quasi su misura.

È lungo appena sotto i piedi ma con un paio di tacchi non toccherà più terra, il corpetto è più stretto per poi scendere e aprirsi sempre di più, sembra quello della principessa Aurora di La bella addormentata.

In fondo alla sacca c'è anche una scatola nera, la afferro e quando la apro trovo un bellissimo paio di scarpe classiche grigie chiare che richiamano alcune cuciture dell'abito.

Sarò io la tua principessa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora