Capitolo 1

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"Pronto" risposi al cellulare ancora assonnata per via dell'ora, erano  solo le sei del mattino, gli occhi si chiudevano da soli e io non avevo nessuna voglia di rispondere o sentire la voce di qualcuno.
"Inizia sabato, ti devo allenare." a quelle parole i miei sensi si risvegliarono del tutto, sorrisi tra me e me, sembrava che il sonno avesse lasciato il mio corpo.
"Vienimi a prendere a scuola, magari dopo l'allenamento sto un po' con te..." dissi con voce allettante, e sapevo che il mio interlocutore non se lo sarebbe fatto ripetere due volte...
"Ci vediamo dopo, Mad," la sua voce roca mi fece venire un brivido lungo la spina dorsale. Volevo vederlo, volevo iniziare quell'avventura.

Dopo aver chiuso la chiamata iniziai a pensare, perché sapevo che anche mio fratello avrebbe partecipato, e io in qualche modo, anche contro la sua volontà, avrei dovuto dimostrargli di poter vincere. Io ero una vincente e non avevo nessuna paura.
Aprii il mio armadio, perfettamente diviso a metà, un pò come me: a scuola in un modo, il resto del tempo ero il completo antipodo di me stessa;  presi una felpa leggera grigia e un jeans chiaro, li indossai e misi anche le mie converse bianche.
Mi guardai allo specchio, mi pettinai i capelli viola boccolosi e misi un filo di mascara, a scuola, non dovevo dare nell'occhio. A scuola ero solo Madison Clifford, la più brava dei corsi che frequentavo, la secchiona delle classi, la diciottenne con un solo difetto: la brutta reputazione del fratello alle spalle.
Il problema era che io e mio fratello eravamo due gocce d'acqua,  così simili nei modi da far venire la pelle d'oca. Ma questo lo sapevamo solo noi e qualche amico vicino di mio fratello, questo era un piccolo segreto che tenevamo per noi.

Scesi le scale di casa e vidi una figura aggirarsi per la cucina così, visto che non mi aveva ancora notato gli saltai addosso.
"Sei una stronza!" ridacchiò mio fratello afferrandomi dal bacino giusto in tempo per non finire entrambi per terra.
"Buongiorno anche a te Mike" gli schioccai un bacio sulla guancia e non appena fummo in cucina, aprii il frigo per prendere una fetta di ciambella preparata da mio padre qualche giorno prima.
"Allora," iniziai guardando mio fratello,  anche lui stava mangiando lo stesso dolce, mi guardò "Che farai sabato? " chiesi, sapendo perfettamente ciò che avrebbe fatto, d'altronde eravamo uguali, e se io ero venuta a saperelo, anche lui ne era a conoscenza o lo sarebbe stato da li a momenti.
"Quello che faccio tutti i sabati, vengo a fare il tifo per la mia sorellina alla Base." non lo sapeva o stava facendo il rincoglionito? Lo guardai sottecchi, i miei occhi divennero fessure. "Hanno sospeso, Mike, per qualcosa di più importante,più grande..." vidi i suoi occhi spalancarsi e successivamente illuminarsi, un sorrisetto fece capolino sulle sue labbra.
"Inizia sabato?" la sua voce entusiasta e allo stesso tempo estremamente seria rieccheggiò per tutta la casa, che era fin troppo silenziosa, io mi limitai ad annuire. "Chiamo Harry, deve iscrivermi" disse estraendo il cellulare dalla tasca, quando deglutii e il mio sguardo si posò su mio padre, intento a scendere le scale leggendo il giornale, feci subito cenno a mio fratello di mettere giù la chiamata, lui capì fortunatamente.
"Ragazzi, volete uno strappo? " chiese cordialmente l'uomo guardandoci e sorridendo, come un padre amorevole.
"No grazie," dicemmo in coro sorridendo, l'uomo sospirò e annuì.
"A stasera, e state attenti." prese il cappello della divisa dall attaccapanni e uscì di casa lasciando silenzio. E io scossi la testa...

Andai fino a scuola a piedi come ero solita fare e una ventata di gioia e spensieratezza si insinuò in me non appena vidi la mia unica amica, più o meno; io per lei ero sua amica, ma io non la sentivo tale. Era un rapporto sbilanciato, lei ci teneva di più e questo non era giusto, anche se andava a mio favore.
"Maddy sei così bella oggi," sorrise angelicamnte per poi mettermi un braccio sulla spalla e dirigerci all'interno del cancello scolastico.
"Corinne, oggi abbiamo fisica e italiano insieme, giusto?" cercai l'orario nel mio armadietto, ma sembrava essersi volatilizzato,  l'allegra rossa annuì vigorosamente, e io sospirai "Sai cos'ho la prima ora? " chiesi ancora, chiudendo l'armadietto e mi appoggiai ad esso con le spalle sorridendo a tutti gli studenti che mi salutavano, che merda di doppia vita.
"Hai storia dell'arte per due ore, buon divertimento!" urlacchiò. Il suono della campanella e lo schiamazzo improvviso si erano riversati nel corridoio, questo mi impedì di ringraziare la mia amica;  ma presi  l'occorrente e mi incamminati verso l'aula delle mie due prime ore.

Dark Run || L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora