Capitolo 12

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"Ci sono problemi qua?"sia io che Corinne ci voltammo verso la voce conosciuta, e io chiusi gli occhi.

Non stava accadendo davvero, perché quel ragazzo era insieme a mia madre.

"Nessun problema Luke" Corinne prese in mano la situazione, non so come, ma capì subito che c'era qualcosa che non andava in me

"Madison, non saluti la tua mammina?" allora non stavo sognando, era vero, mia madre, era tornata, e per di più in compagnia di Luke. Luke, come si conoscevano?

Sia Corinne che Charles si voltarono prima verso di me e successivamente verso la donna bionda,con quegli occhi verdi così simili ai miei da farmi paura, Luke con la sua altezza si ergeva proprio dietro di lei.

"Mamma" le sorrisi fintamente "come vi conoscete con Luke?" il mio tono era sostenuto, non volevo bugie 

"bambina, è meglio che ne parliamo a casa di certe cose" sorrise avvicinandosi a me, e mi carezzò i capelli viola, la guardai dura, io e lei avevamo avuto sempre un rapporto strano, le volevo bene, come una figlia ne deve volere ad una madre, ma dopo quel giorno, io non riesco più a ricordarla come la madre amorevole che era una volta.

"Va bene, allora è ora di andare a casa" mi alzai piano dalla sedia, guardando Corinne con uno sguardo di scuse il nostro pomeriggio era appena stato rovinato, lei scosse la testa, aveva capito la situazione

"Vuoi andartene così?" chiese Charles, che io avevo mentalmente dimenticato

"Luke, parla con Luke Charles, lui è più  adatto di me, per quel lavoro" gli feci un'occhiolino provocante

"andiamo Bambini" disse mia madre mettendo le mani intorno sia le mie spalle che quelle di Luke 

"No, Katia, io devo vedere un'amico, devo restare qua" gli lanciai un'occhiata di fuoco

"Luke" lo ammonì mia madre, ma lui alzò le mani in segno di resa. Che rapporto avevano i due? Perché mia madre lo trattava come trattava me o mio fratello?

Tutte queste domande mi vorticarono in testa, durante tutto il tragitto verso casa, c'era un silenzio tombale tra me e la donna che mi aveva dato l avita, e quel silenzio non faceva altro che alimentare i miei dubbi e le mie domande.

Arrivate davanti a casa le mie labbra si aprirono in un sorriso sincero, come poteva bastare una moto gialla fosforescente e dei ricci color miele per farmi tornare il buon umore non lo sapevo neanche io, sorpassai mia madre e mi buttai tra le sue braccia.

Ashton mi strinse a se, non ero così affettiva se non ero in situazioni particolari e il mio abbraccio così diretto gli aveva smosso qualcosa dentro 

"tutto ok?" mi sussurrò all'orecchio mentre mi stringeva 

"poi ti spiego, ora va da Starbucks , so che devi vederti con Luke" gli diedi un bacio a fior di labbra ed entrai in casa, seguita da mia madre, che aveva assistito a tutta la scena.

Ci sedemmo sul divano, lei fece per dire qualcosa, ma la bloccai "prima Luke, poi ti parlo di Ashton" , sospirò, in quel momento sembravamo invertite, io la madre e lei la figlia

"Luke Hemmings, iniziamo dicendo che io e sua madre eravamo amiche, migliori amiche, e quando lei rimase incinta di Luke, io avendo già tuo fratello ero più pratica e la aiutavo, poi lei morì, tu avevi circa tre anni, lui uno in più di te, in quell'anno Luke passò molto tempo qua da noi, non ti ricordi quello che noi chiamavamo 'il cuginetto Lucas'?"qualcosa in mente mi stava venendo, ma la esortai a continuare "comunque, poi lui e suo padre si trasferirono per un paio d'anni a Boston, e quando tornarono, andarono ad abitare nel Southside, quindi perdemmo i rapporti. Mentre ero in clinica, portarono un bellissimo ragazzo biondo nella stanza accanto la mia, è stato tre mesi là, per disintossicarsi, si faceva di cocaina" scossi la testa, si fa ancora, gli avrei voluto dire, ma vedevo una strana luce nei suoi occhi " l'ho aiutato io ad uscirne,e sono così fiera di lui, siete pure amici, mi ha raccontato" sorrisi fintamente "Ora, parlami del tuo ragazzo,e della DR" sgranai gli occhi non appena quelle due lettere lasciarono la sua bocca, era stato Luke a parlarle della Dark Run?

Dark Run || L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora