Capitolo 20

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LUKE'S POV

Corinne se n'era andata da svariate ore, ero di nuovo solo con lei, anche se Michael era tornato, mi sentivo protetto in qualche modo dalle mura di quella stanza che profumava di fiori di ciliegio, probabilmente per le candele che Madison teneva sulla scrivania.
Quel giorno ero stato tutto il tempo a squadrare e studiare quella stanza e la doppia personalità della ragazza dai capelli viola era più che evidente.

Come era evidente che io non facevo che stare peggio, per colpa sua stavo provando a non farmi più, ma solo la sua vicinanza mi faceva un doppio effetto, mi curava e destabilizava allo stesso tempo.

"Ho capito che sarò tuo prigioniero per un pò" sospirai alzandomi dall'angolo in cui mi ero rannicchiato qualche ora prima "quindi, visto che io non riuscirò comunque a dormire, posso tornare a casa mia, a prendere alcune cose necessarie? " domandai a Madison che era seduta da quando era arrivata sul suo letto, girata verso di me

"Certo, andiamo, giudo io" mi fece un sorriso stanco, io guardai l'ora sul cellulare e vidi che erano le quattro del mattino, annuii e mi feci giudare da lei fino al garage, dove prese la moto e due caschi, me ne passò uno "salta su malatino" mi provocò ed ebbi l'istinto di urlarle contro, ma non lo feci. Qualcosa mi bloccò qualcosa che mi riscaldava il petto.

Madison guidava veloce mentre il buio ,ancora per poco, inondava la città dormiente;  ed era strano tenerla stretta, forse perché non mi era mai capitato, ma stavo tranquillo.

Arrivammo a casa mia ed entrai per primo "non seguirmi nella mia stanza, resta qua" le ordinai duro, lei annuì e io mi allontanati verso la mia stanza.

Appena entrai vidi il macello che avevo lasciato, il disordine della mia stanza era pari a quello dentro la mia testa, lo rispecchiava perfettamente. La mia stanza era scura, nonostante le pareti bianche e i mobili di legno chiaro, era scura per via delle finestre sempre chiuse e i vestiti sparsi ovunque.

Presi un borsone e ci infilai malamente qualche cambio d'abito, qualche effetto personale come il caricabatterie o il pc, guardai il primo cassetto della scrivania;  era la che tenevo la cocaina, chiusi gli occhi e feci un respiro profondo, aprii il cassetto senza fare rumore, molto lentamente, come se ne dipendesse la mia vita.  Allinterno c'erano tre bustine trasparenti con della polvere bianca, ne presi uno e lo infilai nella tasca dei jeans che portavo.

Chiusi il borsone e mi guardai indietro prima di chiudere la porta alle mie spalle e tornare dalla ragazza che mi aspettava in soggiorno.

"Pronto? " mi chiese sorridendo, si vedeva da lontano che era più che stanca, così sorrisi di rimando e annuii

"Ho una fame assurda" dissi mentre chiudevo casa

"A casa ti preparo una mia specialità" mi fece l'occhiolino passndomi il casco.

MADISON'S POV

Appena arrivammo in casa Luke andò a sistemare le sue cose nella mia stanza, e io rimasi in cucina, non sapevo effettivamente cosa preparargli.
Aprii il frigo e vidi un avanzo di pizza, feci spallucce e tagliai del formaggio, lo aggiunsi sopra e riscaldati il tutto.

Il biondo scese giusto in tempo e scoppiò a ridere quando vide 'la mia specialità' ma quella risata mi mise solo di buon umore.

***

"Prova a dormire " dissi a Luke, seduto sulla mia sedia girevole, era lunedì notte, e io avevo due notti di sonno da recuperare, ma lui no, lui era fresco come una rosa ricoperta di rugiada la mattina.

"Non ho sonno" fece un'altro giro su se stesso

"Devo prendere un'altro caffè allora" mi alzai dal letto e lo vidi sbiancare in viso "Luke" lo chiamai, guardava un punto fisso. Chiusi gli occhi erano tornate le allucinazioni.

Iniziò a tremare e passarsi le mani tra i capelli freneticamente, quasi a volerli strappare, mi sedetti a bordo del letto e bruscamente avvicinai la sedia ad esso, così da essere faccia a faccia con il ragazzo.
Gli presi il viso tra le mie mani "Luke, guardami" puntai gli occhi nei suoi "Luke,tua madre non è qua, fidati" gli sussurrai eravamo così vicini, i suoi occhi erano già lucidi, come ad ogni crisi;  i suoi respiri erano sempre più affannati, ma almeno ci guardavamo negli occhi, blu oceano contro verde prato.

Chiuse gli occhi per una frazione di secondo e una lacrima gli sfuggì, io col pollice la asciugai e gli sorrisi, i respiri erano più regolari "bene" appoggiai la fronte contro la sua e anch'io chiusi gli occhi, il suo respiro sulla mia pelle mi mandava i brividi per tutto il corpo.

"Grazie" sussurrò deglutendo e accarezandomi le mani che erano ancora ad incorniciare il suo viso pallido, con gli occhi scavati dalle occhiaie

"Di nulla" gli diedi un bacio sulla tempia e sospirai " proviamo a dormire, ti va? " chiesi, guardando nuovamente quegli occhi troppo azzurri, lui annuì lentamente, ormai il sole stava sorgendo e mentre la città si svegliava, noi provavamo a prendere sonno.

Mi coricai nel mio letto, fortunatamente ad una piazza e mezza, e aspettai che il biondo facesse lo stesso per poi creare l'ambiente più buio possibile.

Chiusi gli occhi. Non durò molto, sentii delle carezze tra i capelli "Luke" sospirai, cercando di guardarlo in viso

"Dimmi" scorsi un sorriso mentre una mia ciocca veniva arrotolata nel suo dito

"Sai che se mi tocchi i capelli non riuscirò mai a dormire? " liberai i miei capelli dalla sua presa

"Si"disse spavaldo, usò lo stesso tono che usava i primi giorni, sorrisi, stava rinsavendo

"Buonanotte Luke" mi girai dall'altro lato.

Non passarono manco cinque minuti che sentii una mano afferrarmi il fianco ,e il mio corpo aderì perfettamente al suo, sentivo il suo respiro caldo sul mio collo, e avrei voluto dirgli di allontanarsi, ma non avevo la forza, avevo bisogno di  sentirlo accanto a me.

"Mad" mi accarezzò il fianco,mugugnai in risposta "se mi baci,forse riuscirò a dormire" mi scostò i capelli dal collo e ci soffiò sopra alzai gli occhi al cielo, sapendo che non l'avrebbe visto, mi girai dal suo lato vedevo a mala pena il contorno del suo viso, ma lentamente ne tracciai il bordo con l'indice, fino a trovare le sue labbra, ci passai su le dita;  mi avvicinai cautamente mentre le sue braccia si stringevano attorno al mio busto e feci congiungere le nostre labbra. Non fu un vero bacio, fu uno sfiorarsi lento e quasi doloroso.
Mi staccai e tornai in posizione per dormire

Quando lo sentii in un sussurro"ora che non mi faccio più mi baci" ridacchiò, e io spalancati gli occhi alla sua rivelazione.

Poi cullata dal tepore del suo corpo e dal sonno arretrato mi addormentai.

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EII

CIAOO

Allora, come va?

So che il capitolo è veramente corto, ma è molto soft a mio avviso. Non ho molto da dirvi.
Qudini alla prossima.

Dark Run || L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora