Capitolo 26

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LUKE'S POV

Non ero più lo stesso, non mi sentivo più libero di fare ciò che facevo una volta, ero completamente sottomesso a lei. Era come se un filo invisibile mi tenesse unito a quella ragazza, come se sentivo ancor prima di fare una cose che a lei non sarebbe andata bene, che magari l'avrei delusa; e io volevo tutto tranne che deluderla.

La stavo ingannando quasi quanto stavo ingannando me stessa, la volevo a tutti i costi e allo stesso tempo avevo una paura bestiale di averla accanto, perché aveva un vero e proprio potere su di me, e sulle mie azioni.

Madison era entrata nella mia vita come un gioco, ma ora quel filo invisibile che ci ha sempre tenuti insieme fin da bambini si sta irrobustendo e per quanto io voglia non lo potrò ignorare per sempre. Avevo  bisogno del suo corpo contro il mio, del suo profumo floreale e dei suoi capelli viola, ne avevo  un bisogno fisico, più che mentale, era questo che un po' mi fregava. Ero certo al cento per cento che quando finalmente sarei riuscito ad avere il suo corpo, non l'avrei desiderata  più come la voglio ora.

E sapevo anche di aver già creato diversi drammi nella sua famiglia, ormai i sensi di colpa nei confronti di Michael mi erano passati quasi del tutto, ma lui si era fatto il carcere anche per me e per questo gliene sarei stato grato per tutta la vita, come sarò grato tutta la vita alla signora Clifford, che a modo suo mi aveva aiutato ad andare avanti; ma so che lei , non si arrenderà mai, lei voleva salvarmi, e finchè non lo avrà fatto, lei non mi lascerà, mi tormenterà.

Ma c'era una cosa che nessuno sapeva: io non volevo essere salvato.

L'acqua calda scorreva lungo il mio corpo, cercando di scacciare via i miei pensieri, pensieri che portavano tutti un solo nome e un volto ben definito.

Uscii dal box doccia e mi asciugai, per poi vestirmi comodo, un pantalone della tuta e una felpa, era una serata relax, presi gli ingredienti dalla mia camera per renderla perfetta e li portai in soggiorno con me.

Appoggiai la chitarra sul divano e la bustina contenente la polvere bianca, già pronta all'uso sul tavolino davanti ad esso; mi passai le mani sul viso più e più volte per rasserenarmi, per riuscire a tornare me stesso.

Poi preparai una striscia della sostanza bianca sulla superficie in legno e velocemente inspirai la sostanza dalla narice destra , scossi leggermente la testa, era da tanto che non me ne facevo una striscia per intero, mi sentivo libero e attivo, avrei potuto spaccare il mondo, mi limitai a prendere la chitarra e suonare un po' di accordi, senza un senso, ero perso nel mio mondo e stavo bene.

Il campanello suonò e fù come se mi avessero colpito in faccia nel bel mezzo di una dormita; mi affrettai a ripulire le tracce della cocaina e infilai il restante nella bustina trasparente e successivamente nella tasca destra del pantalone della tuta.

Andai ad aprire e fui sorpreso dalla figura alta e sorridente che si stagliò davanti a me

"Luke" sorrise il mio ex migliore amico, io e lui ne avevamo passate fin troppe insieme, ma negli ultimi anni c'eravamo allontanati fin troppo

"Ashton, che ci fai qua?" chiesi stupito, lui si grattò la nuca 

"Volevo parlare con un'amico" scrollò le spalle e io lo feci entrare aprendo maggiormente la porta, ci andammo a sedere sul divano 

"Dimmi tutto" sospirai, non ero sicuro di riuscire a reggere una vera e propria conversazione

"Allora,ho problemi sia a lavoro che con la mia ragazza e mia figlia" scosse la testa passandosi una mano tra i ricci color miele, simili ai miei

"In che senso?" sbadigliai 

"Che mi stavano beccando di nuovo a spacciare, ero vicino al confine del Northside e l'ho scampata per un pelo, vorrei davvero smetterla di fare questo lavoro del cazzo. Poi c'è Alicia, la mia ragazza che penso mi nasconda qualcosa, esce quasi tutte le sere con le sue amiche e si ritira la mattina, sto istaurando un bel rapporto con la piccola Tessa ora ha tre anni e iniziamo a fare conversazioni" abbassò lo sguardo "Però  mi manca l'essere libero di correre in moto e di stare con  Mad per del sano sesso, magari poi farci le coccole sul divano.Era tutto così semplice" buttò la testa indietro, per tutto il tempo del suo discorso si era torturato le mani e sembrava più agitato di ciò che diceva 

"Ash, lascia quel fottuto lavoro e vai a lavorare con Harry e Michael, è un fottuto negozio di musica, penso che tu possa aiutarli, sappiamo entrambi che te la cavi" chiuse gli occhi era davvero disperato 

"Penso che il mio vero problema sia un altro" mi sorrise 

"Madison" sbuffai, volevo dimenticarla per una sera, ma evidentemente doveva essere presente, sempre, lui annuì

"Che devo fare, non posso mica tornare da lei, anche perché sta con Harry" alla pronuncia di quelle parole, una fragorosa risata lasciò le mie labbra, era riuscita a prendere per il culo pure lui

"Ashton, non stanno insieme, è solo una copertura, sono stato quasi due settimane da lei in 'cura' voleva aiutarmi a sopravvivere all'astinenza" la mascella del mio amico è serrata, sembra parecchio infuriato 

"Quindi se la fa sia con te che con Styles, fantastico" nella sua voce c'era una sorta di indignazione verso la ragazza dai capelli viola "E' diventata una facile " si sistema meglio sul divano , queste parole che ha appena detto mi stavano portando fin troppo fastidio

"Non parlare di lei così" gli puntai un dito contro 

"Spero solo tu sia riuscito già a provare quanto sia brava a letto" si alzò dal divano e io feci lo stesso

"Smettila Irwin" dissi con voce minacciosa, lui fece un gesto della mano come per mandarmi a quel paese 

"Passa una buona Vigilia di Natale" mi fece l'occhiolino e uscì dalla porta, io la spinsi, così provocò un rumore sordo.

Mi andai a rimettere nel divano, volevo stare tranquillo , ma il mio cellulare squillò , e mi stranizzai quando lessi il nome sullo schermo; risposi comunque "Michael?" chiesi 

"Si, Luke, scusa l'orario, ma sabato è la vigilia di Natale e mio padre ha pensato di invitarti  a passarla con noi, sempre se tu non hai altro da fare" sembrava sincero e il fatto che mi avesse chiamato lui mi rasserenava 

"No, non ho nessuno da cui andare" pensai a mio padre, ma scacciai subito l'idea dalla mia mente, non ci parlavamo da un'anno, perché avremmo dovuto iniziare a farlo proprio per una festività? 

"Va bene, allora ti aspettiamo per cena" il suo tono era leggermente più allegro 

"Si, e grazie Mike" sorrisi anche io, per poi chiudere la chiamata.

Ora avevo solo una cosa da fare, dovevo comprare un regalo a Madison, una specie di segno di pace, per la Dark Run, e nella mia testa balenò un'idea che mi parve a dir poco perfetta.

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EII

CIAOO

Allora, so che è un po' più corto, ma dovevo staccarlo qua il capitolo, se no non sarebbe stato abbastanza divertente.

Allora, negli ultimi due capitoli vi ho dato modo di capire cosa i nostri due personaggi provano l'uno in confronto dell'altra. 

In questo vi ho pure aggiunto un Ashton Irwin, che schifa la sua vita, effettivamente passare dall'essere 'libero' ad avere una famiglia non è facile, quindi ci voleva, anche perché così abbiamo visto la sottile gelosia di Luke, nei confronti di Mad.

Cosa le regalerà per natale? ù

Volevo anche trovare un nome per la ship di Madison e Luke, scrivetemeli qua.

Alla prossima

È USCITO CALM.
E IO COME VI AVEVO GIÀ AVVERTITO, FARÒ UNA RACCOLTA OS QUA SUL MIO PROFILO.

VI VOGLIO BENE

Dark Run || L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora