XII

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Quando arrivai a scuola andai subito in classe, e iniziai a ripassare, quando suonò la campanella ed entrò una giovane professoressa di circa 25 anni che ci disse che il nostro prof di geografia non sarebbe venuto perché aveva avuto un problema con il motore della macchina, io diedi il cinque ad Axel.

Finita la scuola dopo aver mangiato andai al campo al fiume dove trovai due ragazzi della Brainwashing che stavano facendo una sfide con Mark, cioé Mark doveva parare un tiro di uno di quella dell'altra squadra e poi in contrario solo che era Axel era a tirare, ma a quanto pare l'attaccante dai capelli rosa ceh avevo capito chiamarsi Neil Turner, riusciva a imitare perfettamente il tornado di fuoco di Axel.

E quel pomeriggio andammo ad allenarci alla palestra segreta della Raimon la Inabikari e facemmo un durissimo allenamento, o meglio per me era un semplice allenamento che facevo con la Zeus, e anche se mi avevano detto di non sforzare troppo il ginocchio io non avevo ascoltato nessuno e mi ero allenata dando il massimo.

*

Quella sera andai alla tore di ferro, era il tramonto e tutto sembrava risplendere di una magica luce oro-arancio, andiamo verso la mia solita panchina quando notai che era occupata da Luka, stava contando una canzone che adoravo, cioé Girl on fire di Alicia Keys, mentre suonava la sua chitarra basso, aveva uan voce fantastica.

Stava guardando il tramonto che risplendeva sulla città, il suo sguardo era perso probabilmente in mille pensieri, le parole della canzone gli uscivano come acqua di una cascata, aveva una lacrima che gli rigava una guancia che brillava d'oro alla luce del sole che stava calando.

Appena finì la canzone io gli applaudì, si girò di scatto, diventò rosso di imbarazzo ma mi fece uno dei suoi sorrisi più belli, si spostò e mi fece spazio per sedermi accanto a lui.

<< sei bravissimo >> dissi e lui diventò ancora più rosso << grazie >> disse in imbarazzo, << a chi l'hai dedicata?>> chiesi curiosa, << a un angelo >> disse lui abbassando lo sguardo e uan ciocca di capelli gli ricadde davanti agli occhi, questo era carino con quello sguardo da cucciolo.

Calò un silenzio tra noi due, stavamo guardando il tramonto, sentivo gli occhi di Luka puntati a dosso, << sei bellissima >> disse lui guardandomi io diventa i rossa sulle guance, lui mi tolse una ciocca da davanti agli occhi, io mi girai a guardarlo e trovai i suoi immensi occhi azzurri che mi guardavano, << i tuoi occhi brillano di una luce bellissima >> disse Luka sorridendo, << grazie >> dissi abbassando lo sguardo era sempre così dole con me.

era stato uno dei miei primi amici quando mi ero trasferita in giappone, ed era anche stato il primo a vedere le mie ali ed ad accettarmi.

<< non capisco perché te tieni le tue ali chiuse che sono così belle >> disse Luka, << perché la gente poi fa troppo domande e inizia a dare fastidio e non mi piace >> dissi accarezzando il soffice pelo di Folk, non mi piaceva farmi vedere con le ali perché sempre qualcuno mi additava come mutante o mostro cose simili.

Senza pensarci appoggiai la testa sulla spalla di Luka, rimasi ferma un attimo così a guardare il tramonto.

Dopo un po' mi alzai in piedi, apri le ali per far spuntare un sorriso sul volto di Luka, << forse per un po' posso tenerle aperte >> dissi << ti va un gelato? >> aggiunsi, annui e si alzò anche lui con un immenso sorriso sulle labbra.

Appena arrivammo in paese chiusi le ali per evitare che qualcuno potesse vederle e vita incamminando verso la gelateria, << che gelato vuoi? >> mi chiese << frutti di bosco >> dissi e neanche il tempo di entrare nella gelateria ceh lui stava già pagando i due gelati.
<< Luka, vieni quì che ti restituisco i soldi >> dissi mentre lui continuava a camminare con considerandomi, << Luka dai >> dissi raggiungendolo << ma si dai tanto, non muoio se non mi ridai i soldi >> disse sorridendo, << ma non é giusto >> dissi facendo la finta imbronciata << rinunciaci intanto non li accetto >> disse Luka andando avanti.

Eravamo nella via di casa mia e ci stavamo salutando, stavo per atraversare il cancello del garage quando Luka mi prese per un polso mi tirò a se e mi diede un veloce bacio a stampo, non ebbi tempo di fare neinte che lui se ne stava già scusando completamente rosso sulle guance, << ehm... ci vediamo domani... >> disse imbarazzato mentre si girava per andarsene.

Entrai in casa, mi fionda i in camera mia e chiusi la porta, composi il numero di Hera aspetta i che rispondesse, << Dea cosa c'é? >> chiese << mi ha baciato >> << ma chi? >> << Luka mi ha baciato >> dissi, un attimo di silenzio << Evviva, ma é stato il tuo primo bacio?>> chiese lei io annui << finalmente, adesso racconta tutto >> disse Hera, io mi buttai sul letto e iniziai a raccontargli tutto, quando finii Hera urlò << MA SEI STUPIDA FORTE!>> << Grazie che mi hai stordita, ma perché sarei stupida? >> chiesi << se ti ha baciata é perché gli piaci veramente non lo capisci? >> disse.

<< Ma guarda non lo sapevo sai uno mi bacia solo perché si >> dissi sarcastica << te lo faresti >> mi fece notare Hera << forse... ma non é questo il punto Hera >> gli feci notare << qual'é il punto allora? Te gli piaci lui ti piace. Mettetevi insieme infondo due più due fa sempre 4 >> disse lei << lo so anche io questo ma non so se é solo una amicizia molto forte o un qualcosa di più. >> dissi << ma non pensarci troppo, buttati. >> disse lei dall'altro lato del telefono, << bho non lo so >> dissi << va bhe bella, domani ci incontriamo e parliamo >> disse chiudendo la telefonata.

Andai a mettermi il pugiama e dopo mi buttai ancora sul letto e mi copri con le coperte, aprii le ali e cercai di addormentarmi, ma avevo la testa piena di troppe cose, tra cui il piano di Dark di distruggere la Raimon, la prossima partita e  anche Luka.

*

La mattina dopo appena la sveglia squillo la lanciai i il mio cane la prese al volo come se fosse una semplice pallina, andai a cambiarmi, mi truccai velocemente e mi sistema i capelli in una treccia, scesa le scale seguita dal mio cane che aveva ancora la sceglia tra i denti.

<< Dea noi andiamo a fare colazione al bar ti unisci a noi? >> chiese Michael, io annui, << Folk te la regalo quella >> dissi al mio cane che stavo scodinzolando.

Appena arrivamo al bar io ordinai un caffé lungo e una brioches alla crema, ci sedemmo al tavolo << cosa é successo ieri sera?>> chiese subito Mike << Luka mi ha baciata >> dissi << Lo sapevo che gli piacevi! Mike adesso tagliati i capelli >> disse Zach, << ma anche no. Ma intendi Luka, il ragazzo con i capelli neri e le punte colorate che prendeva lezioni di basso da Zach un anno fa circa?>> chiese il mio fratellone mandando giù in un sororso il caffé che aveva preso, << si proprio quel Luka >> dissi mangiando la mia brioches, << mi piace quel ragazzo. Ma non si deve allargare troppo se no lo rendo alto come una formica >> disse Zach.

Quando finimmo la colazione andai a scuola e appena entrai in classe mi misi le cuffie e aspettai il suono della campanella.

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