XIII

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Appena la camplanella segnó la fine delle lezioni io presi le mie cose e andai alla sede del club di musica sperabdo di trovare Luka, ma per mia sfortuna non c'era nessuno.

Guardai l'orologio e notai che ero in ritardo per incontrarmi con Hera, imprecai sottovoce, chiusi la porta del club e corsi alla mia moto.

Appena arrivai al parco posteggiai la moto e corsi al lago delle papere e cercai Hera, che era seduta su una panchina a fingere di leggere.

<<Bellissima finalmente sei arrivata>> disse lei alzandosi << scusa il ritardo volevo parlare con Luka ma non l'ho trovato >> << guardati state iniziando a diventare coppia >> disse lei prendendomi in giro << vabè ma quindi ti piace? Io dico di si?>> io non gli risposi << guarda che se non ci muoviamo arrivano tardi al allenamento>> disse lei salendo sulla mia moto.

Durante l'allenamento non ero concentrata e facevo errori stupidi, << Dea concentrati >> disse Jonas passandomi la palla, tirai la palla con tutta la forza che avevo, il colpo tagliò l'aria emettendo un sibilo ed entrò in porta lasciando sorpresi tutti, << meglio?>> chiesi un po' arrabbiata, << Dea.. >>  disse Paul, << cosa? >> chiesi prendendo un'altra palla e inizia a palleggiare, << continuaiamo ad allenarci >> disse Byron e tutti seguirono l'ordine del capitano.

Finito l'allenamento mandai ai miei fratelli il messaggo che sarei andata il centro a Tokyo con il treno.
Andai a casa a lasciare giù la moto e le cose di calcio, e mi diressi verso la fermata del treno.

Arrivai alla stazione, presi il primo treno per il centro e mi sedetti su un posto vuoto vicino al finestrino.

Arrivai in centro città in venti minuti.
Mentre stavo facendo un giro trovai un ragazzo, alto come me, della mai età, con una giacchetta rossa e bianca, i capelli rasta castani legati in una coda e degli strani occhialini da aviatore azzurri che gli coprivano gli occhi.

<< Thompkins come va la gamba? >> chiese, riamsi un attimo in silenzio, non volevo proprio starlo a sentire << bene ma sicuramente non grazie al tuo amico >> dissi acida, << il tuo atteggiamento dovrebbe essere diverso, sei uan ragazza dovresti comportarti come tale >> disse con aria di superiorità strinsi le mani un due pugni fino  a farmi sbiancare le noche, << allora perché Sharp te non fai la stessa cosa?>> chiesi, << infondo gli scemi sono inferiori >> dissi << ti pice darmi dello scemo? Ma se te fossi al mio livello potrei anche offendermi ma detto da una debole coen te non fa nesun effetto >> disse con un sorriso arrogante sulle labbra e mi salì la voglai do rompergli quwlla faccia da cretino.

<< se ti credi tanto bravo facciamo uan sfida, uno contro uno >> dissi guardandolo negli occhi, << che genere di sfida?>> chiese << quella che vuoi >> dissi sicura sapendo di vincere << ok allora ci troviamo domani al campo vecchio, alle 17 >> disse lui << va bene >> dissi e mi girai per andarmene, << Thompkins preparati a venire sconfitta come la debole quale sei >> disse, io alzai il dito medio e me ne andai tornando alla stazione.

Salii sul treno, vagai un po' prima di entrare in un vagone vuoto, con dentro solo un ragazzo, che guardava fuori dal finestrino, con sulle gambe una borsa scolastica, un lieve sorriso sulle labbra, gli occhi azzurri dispersi in un qualsiasi pensiero lontano e irraggiungibile, i capelli neri con le punte azzurre che cadevano ordinati e una custodia rigida della chitarra appoggiata tra i piedi.

Mi tolsi le cuffiette, l'unica persona che volevo incontrare, forse per schiarirmi le idee o forse per perdermi in un labirinto profondo come la tristezza negli occhi azzurri del "dassista solitaro".

<< é occupato? >> chiesi gentilmente, lui alzò lo sguardo diventò rosso, << no >> disse lui sorridendomi, mi sedetti accanto a lui, notavo che stava cercando le parole da dire, << Dea, per ieri sera non so perché l'ho fatto... >> disse tenedo lo guardo basso per evitare di incontrare il mio, << ...credo di averlo fatto perché un qualcosa dentro di me mi diceva di farlo,  o forse per qualche altro motivo... >> aggiunse.

Non sapevo cosa dire, restammo un attimo in silenzio, << oggi a scuola ti ho cercato >> dissi << ehm ho saltato la scuola non avevo voglia di seguitre le lezioni >> disse impacciato e calò ancora il silenzio imbarazzato ed entrambi speravamo che qualcosa interrompesse questo imbarazzo.

In quel momento il cellulare di Luka squillò con la marcia imperiale di Star Wars, sullo schermo comparve il nome Zio R.  Luka si alzò con le sue cose << devo scendere alla prossima fermata, ci vediamo domani >> disse salutandomi con la mano, << Luka ci vediamo >> dissi facendogli un sorrio.
Lui scese dal treno e rispose alla telefonata, mentre il treno stava facendo salire altre persone io guardai Luka, iniziai a leggere il labbiale, << si zio lo so, non mi farò più distrarre e seguirò il piano coem concordato >> stava dicendo ma non potevo sapere a cosa si riferisse e con chi stesse parlando, e per la prima volta notai che lo sguardo di Luka era differente aveva un qualcosa di oscuro, di agghiacciante di potrei dire macabro, non sembrava neanche il Luka che conoscevo e adoravo.

*

il giorno dopo l'allenamento alla palesta Inabikari andai al campo vecchio per fare la sfida contro Sharp, che era già lì che stava palleggiando, << iniziamo? >> chiese appena entrai in campo << che sfida é ?>> chiesi << dovrai rubarmi la palla >> disse, << bene prima iniziamo prima posso andarmene >> dissi felice iniziano a cercare di rubargli la palla.

Era difficile ma alla fine ci sono riuscita, infondo sono una Dea, << ho vinti Sharp, alla fine chi é debole?>> chiesi lui mi insultò io persi le mie cose e me ne andai, con la mente piena ancora da ieri sera.

Soltanto Unici     ~Inazuma Eleven ~Donde viven las historias. Descúbrelo ahora