Fine

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L'ultima giornata prima delle vacanze d'estate.
Mi alzai dalla mia scrivania e mi affacciai alla finestra.
Vidi ragazzini che correvano lanciando zaini in aria e altri che invece facevano la gara a chi arrivava primo a scuola.
Mi mancano quei tempi.
Mi ricordo che quando andavo a scuola, avevamo letto una poesia che diceva di non voler crescere subito, ma di aspettare e goderci la giovinezza.
È vero, molti vogliono crescere è diventare grandi, lo pensavo pure io. Ma ora voglio solo tornare lì, in mezzo a quei banchi.

-Signorina Park- e ancora una volta venni riportata al presente.
-Mi dica- dico risedendomi
-Se vuole ora può uscire con noi e prendere qualcosa da mangiare-
Guardai l'orario.
-Mi scusi ma ho un impegno-
-Fa niente, ci vediamo dopo le vacanze allora-
Presi la borsa ed uscì.

--

Arrivata dal meccanico mi reco dal proprietario.
-Buongiorno. Come va la macchina?- chiesi curiosa di sapere se era morta o no.
-Aah signorina, la sua macchina ha preso proprio una bella ammaccatura. Ma noi siamo riusciti ad aggiustarla. Può venire a prenderla anche domani- Disse l'anziano signore.
-Allora anche oggi autobus. Prendetevi cura della mia macchina signor Kim-
Uscendo presi la borsa e controllai l'orario, avevo solo 5 minuti prima di arrivare alla stazione.
Presi un bel respiro e partì correndo.
Riguardai l'orario, 4 minuti.
Accellerai.
3minuti. Chiesi scusa ad una signora per averla colpita.
Avevo perso tempo. 2 minuti.
I miei polmoni erano morti insieme ali miei poveri piedi.
Mi fermati per prendere fiato, ma ripartì subito. 1 minuto.
Ma arrivata alla stazione l'autobus era ormai partito. Cercai di rincorrerlo o di fare cenno all'autista, ma niebte da fare.
Diedi un ultima occhiata, il bus si era fermato.
Raggiunsi la porta di uscita, ma qualcuno mi si parò davanti.
Scarpe nere, eleganti, probabilmente qualche capo d'ufficio.
Alzai lo sguardo prima di chiedere permesso.

Un solo sguardo e tutto era tornato a suo posto.
I miei ricordi con lui. Pensavo di aver dimenticato tutto ma improvvisamente tutto riaffiorò in pochi secondi facendomi dimenticare del posto e della situazione in cui ero.
Le lamentele dei passeggeri diventarono ricordi:

"Perché quello che voglio è passare con te il resto della mia vita"

"Ti amo"

Non mi ineteressava più niente. Al diavolo di arrivare in ritardo.
Presi Chen e lo abbracciai.
Non per dolore o rabbia, ma per felicità.

-Ti prego non te ne andare mai più-

-Tranquilla io non vado da nessuna parte, ora  che sono tornato resto per sempre-

Ero felice, mi era mancato.
In un momento della mia vita avevo pensato che sarei andata avanti, e in parte c'ero riuscita, ma mancava qualcosa che mi bloccava,che non mi faceva arrivare alla fine, che non mi faceva fare quel passo avanti. Quel qualcosa er lui.

Autrice
E siamo arrivati alla fine. Mi scuso ancora per tutti cambiamenti che ho dovuto fare a questa storia.
Grazie del supporto. Grazie di tutto.
E per finire vi metto delle foto dei vestiti che indossavano (qualcuno in chat mi ha chiesto di farlo, così perché non accontentarvi, anche se all'ultimo capitolo):

 E per finire vi metto delle foto dei vestiti che indossavano (qualcuno in chat mi ha chiesto di farlo, così perché non accontentarvi, anche se all'ultimo capitolo):

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Innamorata di un playboy? {In Revisione}Where stories live. Discover now