Non sono pronto

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Passarono 3 mesi da quel giorno, 3 mesi senza che Y/n potesse vedere il ragazzo che tanto le mancava, il ragazzo che l'ultimo giorno le spezzò il cuore con una semplice ma crudele frase.

Ma Y/n non mollò, non si chiuse in se stessa, andò avanti, ogni giorno più forte facendo enormi progressi a livello di salute.

Riusciva finalmente ad uscire più spesso, la paura che potesse prendere anche solo un raffreddore era diminuita, poteva abbracciare il fratello minore senza la paura che questo gli attaccasse germi e batteri, poteva andare fuori a farsi una corsa (anche se per poco) aveva finalmente visto la sua vera camera.

Una camera viola, con un letto nell'angolo della stanza, una stanza illuminata da delle lucine natalizie.
Era una stanza semplice ma per lei bellissima e unica.
Non poteva rimanere li, non poteva passarci le notti ma le andava bene anche solo vederla.

Lei e Woosoek continuavano a vivere la loro vita, ridendo, scherzando, piangendo... ma proprio quel giorno
Y/n avrebbe avuto una possibilità, una possibilità di migliorarsi ancora di più.

Toc toc

"Avanti." esultò trovandosi davanti il dottor Lee.

"Buongiorno Y/n."

"Buongiorno dottor Lee..."

"Come stai oggi?"

"Tutto bene... e lei?"

"Non c'è male direi, grazie per avermelo chiesto."

"Allora... parliamo un po'..." cominciò sedendosi a bordo del letto.

"Come ti senti nell'ultimo periodo?"

"Beh... abbastanza bene..."

"Segui la cura?"

"Certo."

"Sai Y/n... hai avuto un miglioramento incredibile negli ultimi 3 mesi... ti volevo fare i miei complimenti."

Y/n sorrise a quelle parole, era fiera di tutti i suoi sforzi e quello che voleva sentirsi dire era solo ed unicamente questo.

"Ecco io... ho deciso di premiarti..."

"Premiarmi?"

"Non so come dirtelo Y/n... ovviamente prima ne ho parlato con i tuoi genitori e loro sono d'accordo..."

"Riguardo a cosa?"

"Ti andrebbe di cominciare ad andare a scuola?"

...

Zaino in spalla e divisa nera con una cravatta rossa, una gonna non troppo lunga ma nemmeno troppo corta con delle parigine che Y/n adorava e delle scarpe lucide nere al quanto comode.

Y/n amava quella divisa, la prima divisa che avesse mai indossato, era felice di potersi ammirare con essa allo specchio.

Erano solo le 7 del mattino, mancava ancora un'ora prima del grande passo verso qualcosa di più grande e lei era già in piedi da 2 ore.

In realtà non era nemmeno riuscita a prendere sonno, quella notte non faceva altro che girarsi e rigirarsi nel letto con la speranza che si facessero il più presto possibile quelle 6 del mattino, quelle 6 del mattino che tanto aspettava come mai prima.

E c'è da dire che Y/n non era una persona mattiniera, era una di quelle persone che se ne avesse avuto occasione si sarebbe anche svegliata alle 12:00 da quanto amasse il suo letto.
Chi non ama il proprio letto?
Beh, lei no di certo.

Eppure quella mattina non si lamentava di essere sveglia dalle 5 del mattino, aveva provato più volte la divisa, più volte si era acconciata i capelli in modo differente per accertarsi di quale fosse la scelta più giusta.

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